Le elezioni europee del 2024 hanno dato vita ad una nuova maggioranza all'Eurocamera e a nuovi equilibri politici, che hanno portato alla nomina, per un secondo mandato, della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen. A presidiare il Dicastero dell'Agricoltura è stato scelto il lussemburghese Christophe Hansen, che lo scorso febbraio ha pubblicato la sua visione per il futuro dell'agricoltura.

 

Una visione molto differente da quella del suo predecessore, il polacco Janusz Wojciechowski. Secondo Hansen c'è bisogno di meno burocrazia, più incentivi per gli agricoltori che lavorano bene e in maniera sostenibile, meno controlli ma una elevata tutela del consumatore. Hansen ha anche sottolineato come sia necessario fornire alle aziende gli strumenti di cui hanno bisogno per produrre cibo in maniera sostenibile, al fine di sfamare una popolazione mondiale in aumento. Insomma, un cambio di passo radicale rispetto alle politiche del Green Deal e della strategia Farm to Fork.

 

In questo nuovo quadro politico si inserisce l'iniziativa dell'Accademia dei Georgofili, che ha organizzato, lo scorso 26 giugno nella sua sede di Firenze, un incontro per presentare Agricoltura 2030. Come spiegato dal presidente Massimo Vincenzini, Agricoltura 2030 è la sintesi di un ciclo di nove incontri che si sono tenuti nel 2024, il cui obiettivo era quello di fare il punto sullo stato dell'innovazione in diversi ambiti dell'agricoltura, dall'irrigazione alla difesa, dai sensori digitali all'agricoltura rigenerativa.

 

L'incontro ha dunque visto alternarsi sul palco nove esperti, che hanno brevemente illustrato le ricerche svolte (i video delle nove conferenze del 2024 sono disponibili sul canale YouTube dell'Accademia dei Georgofili). A chiudere i lavori l'intervento della senatrice Elena Cattaneo, che ha sottolineato come sia necessario uno sforzo da parte delle università e dei ricercatori, per fornire in maniera attiva alla politica i dati su cui prendere le migliori decisioni.

 

Agricoltura 2030 in sintesi

Dopo l'introduzione del vicepresidente dell'Accademia dei Georgofili Amedeo Alpi, che ha ripercorso l'evoluzione del settore agricolo dal Dopoguerra ad oggi, i vari coordinatori Quaderno Agricoltura 2030 hanno presentato le loro relazioni. Marco Vieri ha illustrato le opportunità offerte da robotica, intelligenza artificiale e digitalizzazione per un'agricoltura più precisa ed efficiente.

 

Federica Rossi ha spiegato come il cambiamento climatico richieda pratiche agronomiche di adattamento e varietà più resilienti, mentre Giuseppe Scarascia Mugnozza ha evidenziato il ruolo strategico delle foreste come fonte di reddito, ma anche come strumento di cattura del carbonio.

 

Simone Orlandini ha trattato la gestione sostenibile di suolo e acqua per ridurre sprechi e tutelare le risorse, mentre Piero Cravedi ha illustrato le nuove strategie di difesa delle piante in chiave di maggiore sostenibilità.

 

È possibile scaricare il pdf della pubblicazione a questo link

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(Fonte foto: Tratta dal sito dell'Accademia dei Georgofili)

 

Dario Casati, invece, ha analizzato il ruolo della Pac e la necessità, anche a livello politico, di un equilibrio tra produttività e tutela ambientale, mentre Ferdinando Albisinni ha approfondito il tema della normativa, sottolineando l'esigenza di leggi aggiornate per accompagnare l'innovazione.

 

Marco Aurelio Pasti ha affrontato il tema delle produzioni vegetali e animali per un'alimentazione sostenibile, ponendo l'accento su innovazione genetica e pratiche produttive più efficienti. Ha chiuso il ciclo di relazioni tecniche Andrea Sonnino, che invece si è focalizzato sul tema della comunicazione.

 

L'esortazione della senatrice Elena Cattaneo: "Scrivete ai parlamentari!"

In chiusura dei lavori, la senatrice a vita Elena Cattaneo ha lanciato un appello chiaro: le scelte politiche che riguardano l'agricoltura devono basarsi su dati, prove ed evidenze scientifiche, non su narrazioni o ideologie. Se la politica ha la responsabilità di decidere la direzione da imprimere al settore, è fondamentale che le decisioni siano costruite su basi solide, evitando scelte emotive o propagandistiche su un tema che riguarda tutti, come il cibo e la tutela del territorio.

 

Ma perché questo accada, ha spiegato Elena Cattaneo, è necessario anche che università e ricercatori diventino proattivi nel comunicare la scienza a chi legifera. Non basta studiare e produrre dati: occorre farsi sentire, scrivere a deputati e senatori, spiegare in modo chiaro e continuo quali sono le evidenze su cui costruire le politiche agricole. "Non abbiate paura di disturbare, scrivete a senatori e deputati", ha esortato la senatrice, ricordando che anche i parlamentari più attenti non possono agire senza il contributo di chi possiede le competenze scientifiche.

 

Un invito a non rimanere spettatori dunque, ma a sentirsi parte attiva nella costruzione delle scelte che determineranno il futuro dell'agricoltura italiana ed europea, perché la buona scienza, quando è chiara e ben comunicata, prima o poi riesce a scalfire anche i muri più alti.