L'età media degli agricoltori italiani è molto alta. Nelle classi d'età da cinquantacinque anni in poi si concentra il 49,3% dei lavoratori agricoli autonomi (dati Inps). È facile dunque intuire come il passaggio di mano di un'azienda tra padre e figlio, o figlia, sia sempre più frequente. Non sempre però i giovani, che magari hanno studiato per lavorare in altri settori, decidono di raccogliere il testimone. E anche quelli che lo fanno non è detto che abbiano successo. Rispetto al 2010, nel 2020 la percentuale di aziende agricole con capo azienda giovane è scesa dall'11,5% al 9,3% (dati Istat).

 

Chi eredita dei terreni o un'azienda quali strade ha dunque davanti? "Si tratta di due scenari abbastanza differenti. Chi eredita solo della terra e vuole lanciare un'azienda agricola deve mettere in conto di redigere un business plan rigoroso e fare investimenti, anche importanti. Diverso è chi eredita un'azienda agricola già avviata e deve solo subentrare, effettuando magari delle migliorie o diversificando l'attività", ci racconta Enrico Calentini, presidente di Agia, l'Associazione Giovani Imprenditori Agricoli di Cia - Agricoltori italiani.

 

Terreni in eredità e necessità di investimenti

Il giovane che eredita dei terreni agricoli per prima cosa deve valutarne l'estensione e la redditività potenziale. Come spiegato bene da Calentini, creare un'azienda agricola ex novo è molto oneroso e può essere fatto solo se le estensioni sono elevate o se i terreni si trovano in aree di particolare pregio. "È capitato che nei nostri uffici si presentassero dei ragazzi che volevano aprire un'azienda agricola con 1-2 ettari di terreno e non si rendevano conto dell'insostenibilità economica dell'operazione".

 

Se si vuole diventare imprenditori agricoli la prima cosa da fare è stilare un business plan, dettagliando bene quali sono i beni dell'azienda, quali coltivazioni si intendono fare, quali sono i ricavi previsti nei dieci anni successivi e i costi da affrontare. Il business plan è anche il documento base con cui ci si presenta in banca per chiedere un prestito.

 

"Le maggiori banche hanno oggi dei reparti specializzati nel credito all'agricoltura che analizzano nel dettaglio i progetti, e se quanto riportato non è convincente o non è oggettivo non autorizzano il finanziamento", ci racconta Enrico Calentini. "In generale, comunque, non è affatto facile ottenere dei prestiti dalle banche, specialmente se non si ha una storia creditizia, e quasi tutti i giovani non ne hanno, e se non si hanno delle garanzie da presentare, fornite magari dalla famiglia".

 

Per sostenere la nascita di nuove aziende agricole l'Unione Europea e il Governo hanno tuttavia messo a punto degli strumenti di sostegno. Sia all'interno del Primo Pilastro che del Secondo ci sono delle forme di agevolazioni o di finanziamento per i giovani imprenditori agricoli. Il provvedimento più importante è il Primo Insediamento, un premio, fino a 70mila euro con la programmazione Psr Feasr 2014-2022, sottomisura 6.1 "Aiuto all'avviamento di imprese per giovani agricoltori", destinato alle imprese di nuovo insediamento e collegato, in molte regioni, a misure di investimento cofinanziate al 50%. Tale misura, con l'attuale programmazione, è denominata "Insediamento giovani o nuovi agricoltori" (Tipologia di intervento E del Csr).

 

All'interno del Primo Pilastro i giovani agricoltori possono invece accedere alla Riserva Nazionale dei Titoli Pac e al Sostegno Complementare al Reddito per i giovani agricoltori. Questo ultimo provvedimento consiste in un pagamento disaccoppiato annuale per ettaro ammissibile fino al quinto anno dalla presentazione della domanda.

 

Un'altra opzione percorribile per chi eredita dei terreni è quella di venderli, oppure di darli in affitto. È questo ultimo lo scenario più semplice, in quanto il giovane mantiene la proprietà dei terreni e si limita ad affittarli ad un'altra azienda agricola incassando un canone annuale. In ogni caso è bene farsi assistere da un consulente per evitare problemi.

 

Quando si eredita un'azienda agricola

Situazione più complessa è quella che si viene a creare quando si eredita un'intera azienda agricola, con terreni, attrezzature e immobili. Anche in questo caso si hanno davanti diverse opzioni: subentrare come agricoltore, affittare l'azienda oppure vederla.

 

"Come associazione dei giovani agricoltori purtroppo stiamo assistendo ad un lento declino delle aziende agricole, in quanto gli agricoltori che si ritirano dal lavoro sono molti di più dei giovani che subentrano", ci spiega Calentini. "Diventare agricoltore d'altronde comporta molti sacrifici e le prospettive di guadagno negli ultimi tempi sono scemate. In tanti quindi decidono di non proseguire l'attività dei genitori, anche perché spesso si tratta di persone che hanno studiato e lavorano in ambiti non legati al settore primario. Al contempo, chi oggi subentra in azienda è spesso molto preparato, magari con una laurea in agraria, e avvezzo all'uso delle nuove tecnologie".

 

Se chi eredita un'azienda vuole continuare a fare l'agricoltore può accedere a diverse sovvenzioni, come il già citato premio per il Primo Insediamento, ma anche il Sostegno al Reddito. Ci sono poi una serie di iniziative sostenute dall'Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (Ismea). Generazione Terra finanzia il 100% del prezzo di acquisto di terreni da parte di giovani di età non superiore a quarantuno anni che intendono ampliare la superficie della propria azienda agricola o avviare un'iniziativa imprenditoriale in agricoltura, in qualità di capo azienda.

 

La misura Più Impresa, invece, è dedicata ai giovani e alle donne che intendono subentrare nella conduzione di un'azienda agricola o che sono già attivi in agricoltura da almeno due anni e intendono ampliare la propria impresa, migliorandone la competitività con un piano di investimenti fino ad 1,5 milioni di euro. C'è anche la Banca delle Terre Agricole, che permette di acquistare a prezzi convenienti terreni demaniali.

 

"Consiglio a tutti i giovani che intendono intraprendere questa strada di venire in Cia a parlarne con i nostri esperti, che sono in grado di accompagnarli in questo percorso. Ma anche successivamente all'insediamento la vita in associazione consente di confrontarsi con altri giovani agricoltori che condividono gli stessi problemi. Questo consente di affrontarli con maggiore serenità e di fare squadra", sottolinea Enrico Calentini.

 

Se invece un giovane non intende proseguire l'attività dei genitori ha diverse opzioni davanti. Quella più radicale è la vendita di tutta l'azienda, compresi i macchinari, gli immobili, i Titoli Pac, le attrezzature, eccetera. Un'altra opzione potrebbe essere la vendita del parco macchine e l'affitto dei terreni, che consente di avere un ricavo costante senza privarsi dei terreni. Infine si può anche affittare l'intera azienda agricola con tutto quello che essa contiene o affidare l'intera gestione ad un contoterzista. In tutti questi casi è bene rivolgersi ad un consulente che accompagni il giovane nella scelta dell'approccio migliore.