Come e quanto sono considerati i giovani nella Politica Agricola Comune 2023-2027? Un possibile metro di giudizio è rappresentato da come e quanto spenderanno le regioni mediante i Complementi Regionali per lo Sviluppo Rurale (Csr) 2023-2027 con l'intervento SRE01, che finanzia il premio per il primo insediamento dei giovani in agricoltura.

 

Su tanto Francesco Piras dell'Università degli Studi di Sassari, Barbara Zanetti e Francesco Licciardo del Crea - Politiche e Bioeconomia hanno sviluppato il lavoro di ricerca "Gli elementi di regionalizzazione nell'intervento di primo insediamento per i giovani agricoltori", pubblicato da Rete Rurale Nazionale.


E partendo dalla premessa che l'analoga tipologia d'intervento dei Psr 2014-2022 aveva registrato modalità di implementazione eterogenee tra le varie regioni italiane, incidendo negativamente sui risultati attesi e innescando differenze di accesso al sostegno tra i potenziali beneficiari, annotano: "L'elaborazione del Piano Strategico della Pac come elemento qualificante del periodo 2023-2027 avrebbe dovuto agevolare il superamento di differenze attuative non legate a evidenti ed oggettive specificità regionali, favorendo l'uniformità di applicazione degli interventi in una logica di maggiore coerenza. Tuttavia, l'analisi della scheda di intervento SRE01, nata come cornice comune a tutte le regioni ma al contempo flessibile per permettere l'inclusione di elementi di regionalizzazione, evidenzia come la forte diversità nella sua applicazione a livello regionale sia ancora notevole".

 

Lo studio pertanto auspica che l'amministrazione centrale, il Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (Masaf), sfrutti i "sensibili margini di miglioramento" che si presentano "per semplificare ed uniformare la definizione di giovane agricoltore negli aspetti legati al soddisfacimento dei requisiti di formazione e di insediamento", così come lancia un appello perché "da parte delle regioni esistano ampi spazi per garantire una semplificazione efficace in termini di obblighi e impegni aggiuntivi, frutto più di consolidate formule passate che di nuove riflessioni". Un giudizio che nasce da un'attenta disamina dell'intervento SRE01.

Leggi anche Giovani e agricoltura, si può fare

Un variegato impegno sui giovani

Il premio per il primo insediamento prevede a livello nazionale uno stanziamento di 680,86 milioni di euro di spesa pubblica, che equivale al 4,27% del budget di tutti i Csr 2023-2027 d'Italia. Ma subito lo studio coglie delle forti divergenze nella scelta di quanto finanziare l'intervento SRE01: si va dai 62,90 milioni di euro appostati da Regione Lazio, pari al 10,44% dell'intera spesa pubblica del Csr 2023-2027 di questa regione, agli 800mila euro della Valle d'Aosta, pari ad appena lo 0,87% delle risorse complessive del Csr valdostano.

 

L'ente territoriale che in assoluto spenderà di più è la Regione Siciliana, che con 80 milioni ha però anche il budget più alto d'Italia e comunque qui l'SRE01 non supera il 5,43% dell'intera spesa pubblica del Csr. Un peso percentuale intorno al quale gravitano molte regioni: Piemonte, Liguria, Toscana, Molise e Calabria, tanto diverse tra loro, ma con un investimento relativo sui giovani tanto simile.

 

Premio sciolto da altri interventi

Secondo lo studio, la maggior parte delle regioni ha preferito attivare l'intervento in maniera autonoma, una scelta ritenuta più semplice dal punto di vista amministrativo, evitando la modalità del "pacchetto", un unico bando per il premio e l'intervento strutturale per il ricambio generazionale. Solo la metà delle regioni, infatti, ha adottato il pacchetto giovani.

 

Principi di selezione regionalizzati

La scheda di intervento contiene una serie di principi di selezione ritenuti maggiormente rispondenti alle specificità territoriali. "Tuttavia, sebbene la maggior parte delle amministrazioni abbia utilizzato principi di selezione basati sulle caratteristiche dell'azienda, del giovane beneficiario e della localizzazione, non mancano elementi di differenziazione e peculiarità. Inoltre, solo nei diversi bandi sarà evidente la scelta fatta in termini di criteri, la modalità del loro utilizzo con riferimento ai punteggi e ai pesi a loro associati" sottolinea lo studio.


Ovviamente tra i criteri di selezione devono starci quelli previsti espressamente nell'articolo 4 del Regolamento (Ue) n. 2021/2115 e al paragrafo 4.1 del Psp che contengono una dettagliata definizione di giovane agricoltore, tra i quali: criteri anagrafici, concetto di capo azienda, requisiti di formazione e competenza professionale. Inoltre, "quasi la metà delle amministrazioni ha introdotto propri criteri di ammissibilità, specificando meglio, rispetto ai contenuti del Psp, i requisiti di formazione e competenza professionale. Maggiore, ben sedici, è, invece, il numero di amministrazioni che ha esplicitato il concetto di insediamento, fornendo elementi aggiuntivi e meglio dettagliando la definizione di insediamento rispetto a quanto già riportato nel paragrafo 4.1 del Psp".


Undici amministrazioni hanno inserito criteri di ammissibilità addizionali rispetto a quelli già statuiti a livello nazionale e quindi probabili maggiori oneri o vincoli rispetto ad altri territori come, ad esempio, l'ottenimento della qualifica di Imprenditore Agricolo Professionale (Iap) o l'impossibilità di avere redditi extra agricoli.

 

Premi con soglie minime e massime

Solo otto regioni hanno previsto la concessione di premi multipli con sensibili differenze procedurali tra loro; mentre, fatta eccezione per le due Province autonome di Bolzano e Trento, l'Emilia Romagna e le Marche, tutte inseriscono soglie minime o massime (o entrambe) di Produzione Standard (Ps).


Le soglie minime sono state definite per assicurare una maggiore probabilità che l'insediamento avvenga in aziende economicamente sostenibili nel medio-lungo termine. La soglia massima è invece definita in modo da evitare che il sostegno sia destinato ad aziende di dimensioni tali da essere economicamente in grado di affrontare un subentro o un passaggio generazionale senza sostegno. I valori di Ps indicati sono estremamente eterogenei tra loro e solo in alcuni casi sono associati a precise zonizzazioni territoriali.

 

Obblighi dei beneficiari

Tutte le regioni hanno resa obbligatoria la presentazione di un piano aziendale come strumento per inquadrare la situazione di partenza del giovane agricoltore, l'idea imprenditoriale, le tappe essenziali che caratterizzano le attività ed i tempi di attuazione, gli obiettivi e i risultati che si intende raggiungere. Il piano aziendale deve essere concluso entro i trentasei mesi dalla data di concessione; per quattro regioni sono stati previsti tempi minori (ventiquattro mesi) e per la sola Valle d'Aosta quarantadue mesi.

 

Ulteriori obblighi per i beneficiari, che vanno dai tempi di avvio del piano aziendale alle quote minime di investimento, passando per forme di tutoraggio e assicurazione obbligatoria, sono stati aggiunti da otto regioni.

 

Impegni dei giovani

Tra gli impegni dei giovani beneficiari del premio c'è quello di condurre l'azienda agricola per un periodo di tempo minimo, stabilito in prevalenza in cinque anni. Tuttavia, anche in questo caso esistono delle differenze di durata dell'impegno (ad esempio, nel caso della Lombardia la durata è prevista in dieci anni), e diversità rispetto al momento a partire dal quale calcolare l'impegno (dalla data di notifica del provvedimento di erogazione del saldo, dalla data di concessione del premio, o dalla data di decisione di concessione dell'aiuto). Anche con riferimento agli impegni, quattordici regioni hanno stabilito impegni aggiuntivi rispetto a quelli contenuti nella scheda di intervento.

 

Forma ed entità del premio

Infine, il sostegno, concesso da tutte le regioni solo in conto capitale e non con il ricorso a strumenti finanziari, viene mantenuto sempre al di sotto del massimale previsto dei 100mila euro. L'entità del premio è estremamente eterogenea tra le diverse amministrazioni regionali: in alcuni casi maggiore se le aziende sono localizzate in aree svantaggiate e prevalentemente, ma non sempre, concesso in due rate.

 

Insomma, a voler tentare un lavoro per rendere più omogenea l'azione dell'intervento SRE01 dei Csr ci vorrà molta buona volontà da parte di tutti: regioni, Masaf e stakeholder, che immancabilmente in sede regionale contrattano lo snellimento della burocrazia dei bandi di ogni tipologia.


Il logo del progetto CAP4AgroInnovation

 

CAP4AgroInnovation è il nuovo progetto di Image Line®, cofinanziato dall'Unione Europea, dedicato all'innovazione in agricoltura e alle opportunità offerte dalla Pac.

Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito

Questo articolo fa parte delle collezioni: