Nel Giardino Inglese della Reggia di Caserta c'è un albero che incuriosisce non poco i visitatori per la sua corteccia molto particolare. Questa pianta chiamata comunemente l'albero della corteccia di carta è la Melaleuca styphelioides. L'esemplare più antico presente in Campania è la melaleuca dell'Orto Botanico di Napoli che ha un'età stimata di 175 anni ed è citata nel "Catalogo delle piante che si coltivano nel Real Orto Botanico di Napoli" di Michele Tenore del 1845. Per questa sua vetustà viene chiamata nell'Orto Botanico napoletano la melaleuca del re.

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Un altro esemplare di albero della corteccia di carta dimora nel Giardino dei Principi nel Bosco della Reggia di Capodimonte sempre a Napoli. Il suo nome comune deriva dal fatto che la corteccia si esfolia naturalmente in lamine sottilissime dalla consistenza cartacea. La corteccia, di colore marrone chiaro, ricorda nei punti di esfoliazione la consistenza della carta velina o le tuniche che avvolgono la cipolla.

 

La corteccia della melaleuca del re ricorda nei punti di esfoliazione la consistenza della carta velina

La corteccia della melaleuca del re ricorda nei punti di esfoliazione la consistenza della carta velina 

(Fonte foto: Addolorata Ines Peduto - Associazione Pubblici Giardini)

 

Nel Giardino Inglese della Reggia di Caserta alcuni esemplari dimorano lungo il sentiero che dalla "camelia madre" o "camelia di Maria Carolina" porta alla Fontana del Pastore. La "camelia madre" è così chiamata perché è stata la prima camelia ad arrivare nell'Europa continentale. Questa camelia, a fiore semplice di colore rosso, fu portata in dono dall'Inghilterra alla regina di Napoli Maria Carolina nel 1786 dal giardiniere di origine tedesca Johann Andreas Graefer, esperto botanico e vivaista, chiamato nel Regno di Napoli per realizzare, affiancato da Carlo Vanvitelli, il Giardino Inglese nel Parco della Reggia di Caserta.

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Un altro esemplare di melaleuca, dalla chioma folta, dimora sull'isolotto più grande del lago del Giardino Inglese ed i suoi rami pendenti si riflettono sull'acqua. Questa specie ha sempre avuto un posto d'onore tra le cortecce degli alberi del Giardino Inglese da osservare e tastare lungo il percorso tattile ed olfattivo.

 

Appartenente alla famiglia delle Myrtaceae, quest'albero è originario dell'areale australiano compreso fra il Queensland e il Nuovo Galles del Sud. Predilige un bioma subtropicale e vegeta bene nel nostro territorio. È un sempreverde che può raggiungere nei luoghi di origine un'altezza di venti metri mentre nei nostri giardini non supera i dieci metri. I rami sono pendenti e le piccole foglie pungenti si dispongono su di essi a spirale.

 

La corteccia della melaleuca del re si esfolia naturalmente in lamine sottilissime dalla consistenza cartacea

La sua corteccia si esfolia naturalmente in lamine sottilissime dalla consistenza cartacea

(Fonte foto: Addolorata Ines Peduto - Associazione Pubblici Giardini)

 

Le foglie sono senza picciolo e di dimensioni ridotte, lunghe da 0,3 a 0,6 centimetri e larghe da 0,1 a 0,2 centimetri. I fiori di colore bianco crema sono raccolti in spighe floreali dalla forma cilindrica che ricordano nella forma una spazzola. Fioriscono in primavera o all'inizio dell'estate. I frutti sono capsule ovoidali di colore grigio-marrone che compaiono dopo la fioritura in gruppi lungo i rami sprigionando i semi. Il genere Melaleuca è costituito da circa duecento specie tra piccoli alberi ed arbusti che tollerano la siccità e resistono alla salinità, per queste ragioni possono essere messi a dimora nei giardini costieri.

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La famiglia delle Myrtaceae comprende piante, per citarne alcune, appartenenti al genere Eucalyptus, Myrtus, Syzygium (chiodi di garofano), Feijoa, Melaleuca che sono sempreverdi e ricche di oli aromatici. I fiori possiedono numerosi e lunghi stami spesso riuniti a formare ciuffi colorati. Il profumo dei fiori attira insetti e uccelli e ciò ne favorisce l'impollinazione. Molti generi sono importanti dal punto di vista economico perché producono legno, spezie e frutti.

 

Tra le spezie si ricordano i chiodi di garofano ottenuti da Syzigium aromaticum originario dell'Indonesia. Essi contengono l'eugenolo un composto aromatico con potere antiossidante ed anestetico, utilizzato nei disinfettanti orali e nei farmaci odontalgici. Era abitudine molti anni fa utilizzare i chiodi di garofano, dopo averli schiacciati per bene, sui molari doloranti come anestetico prima di ricorrere alle cure odontoiatriche.

 

A cura di Addolorata Ines Peduto, Associazione Pubblici Giardini, Delegazione Regione Campania


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