"Aiutati che Dio ti aiuta?" Un discorso che non vale per la Politica Agricola Comune (Pac) e un suo buon 20% destinato alla competitività del settore agricolo. L'Italia ha investito il 33% su questo pilastro, piazzandosi tra i quattro Stati membri più foraggiati dalla Pac.

 

Secondo uno studio presentato all'Eurocamera, molto va ai sostegni diretti al reddito degli agricoltori, ma poco ai giovani e alle donne che vogliono essere tali. E di chi è la colpa? Lo studio fa quindi il punto sui principali sostegni agli agricoltori europei e sottolinea i punti di forza e quelli deboli dell'intero sistema della Politica Agricola Comune.

 

Gli strumenti degli Stati membri per gli agricoltori

I due strumenti di sostegno messi a disposizione sono il Fondo Europeo Agricolo di Garanzia (Feaga) e il Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (Feasr). Il primo copre i sostegni al reddito, i sostegni settoriali e le regole per l'Organizzazione Comune dei Mercati agricoli (Ocm), che evitano sconvolgimenti di mercato e casi di concorrenza sleale. Il Feasr aiuta invece gli agricoltori negli investimenti destinati a produzione, gestione dei rischi di impresa, cooperazione e scambi di conoscenza, e avviamento di giovani e donne nel settore.

 

Paese che vai, sostegno (al reddito) che trovi

Gli strumenti sono uguali per tutti, ma è diverso il caso se si guarda al modo in cui li si usa. Gran parte di quel 20% della Pac viene destinato alle misure di sostegno dirette, come gli aiuti al reddito degli agricoltori e gli interventi di settore. L'Italia investe il 33% della Pac nella competitività agricola, la maggior parte del quale va a interventi sul reddito degli agricoltori e a investimenti settoriali.

 

Pensiamo solo ai soldi?

A giudicare dai risultati dello studio, sembrerebbe di . Infatti, se da una parte l'intervento più foraggiato negli Stati membri attraverso i fondi della Pac è quello riguardante i sostegni al reddito, rimane basso il bilancio destinato allo scambio di conoscenze e alla cooperazione. E nonostante la Pac finanzi anche interventi finalizzati alla gestione dei rischi di impresa e derivati dalle calamità naturali, i Governi nazionali spesso decidono di ricorrere a finanziamenti al di fuori della Pac.

 

(Non) è un settore per vecchi

Sebbene la presenza di nuove leve e dell'energia delle donne nel settore agricolo vengano ritenute "essenziali" per garantire futuro alla competitività e nuova vita alle attività rurali più periferiche, il budget Pac dedicato a loro resta piuttosto esiguo (si parla di un range dall'1,1% al 6,3%).

 

Inoltre, solo otto Stati membri su ventisette considerano la questione femminile nel settore agricolo una sfida da affrontare, con solo uno Stato a trattarla come un problema relativo alla competitività.

 

E quindi, di chi è la colpa?

Lo studio parla chiaro: sono gli Stati membri ad avere voce in capitolo sulla gestione dei budget della Pac.

 

I problemi che gli agricoltori, soprattutto giovani e donne, devono affrontare vanno dalle difficoltà di accesso ai terreni e ai capitali, ai diritti sociali e al welfare. Ma tali questioni vanno al di là del campo di azione della Politica Agricola Comune, sono tutte in mano alle legislazioni nazionali.

 

I passi futuri per un'agricoltura competitiva

Ciò che emerge dallo studio è la carenza, insorta dalla Pac precedente, di fondi destinati alla competitività sostenibile. I problemi delle donne e dei giovani vanno considerati nel settore agricolo e non solo.

 

L'ignoranza non è forza

L'arricchimento culturale che viene dalla cooperazione e lo scambio di conoscenze sono dei fattori chiave nel rafforzamento della competitività agricola. La raccomandazione dello studio nei confronti degli Stati membri è quindi di investire più fondi Pac in questo, abbinando anche consulenze destinate all'implementazione di nuove tecnologie nel settore.

 

Pensiamo solo ai soldi, ma con giudizio

Una raccomandazione finale è quella di trasformare gli aiuti al reddito degli agricoltori destinati ai requisiti di sostenibilità in un premio produzione, in modo da ricompensare le imprese agricole virtuose. L'indagine sui vantaggi di questa impostazione, e i problemi amministrativi che la limitano, sono rimandati al prossimo episodio. O alla nuova Pac.