Camminare lungo le linee di prossimità, dove gli opposti si attraggono e si contaminano, dando vita a piccoli grandi cambiamenti in grado di rimodellare Confini già tracciati e rispondere a nuove domande sul futuro, sui bisogni del Pianeta e della società.
Con questo spirito e lo sguardo teso proprio ai Confini, tema della settima edizione, torna a Mantova, da venerdì 19 a domenica 21 maggio 2023, il Food&Science Festival con un ampio programma di incontri, conferenze, laboratori, mostre, spettacoli, panel a più voci e visite guidate.
Una manifestazione che "si è saputa ritagliare un posto di rilievo a livello nazionale e internazionale, grazie alla capacità di ospitare momenti di confronto e alta divulgazione tecnica e scientifica ma anche sapendo mostrare il volto più diretto e vicino a tutti dell'agricoltura, coinvolgendo le scuole e le famiglie con la realizzazione di laboratori didattici, incontri, mostre e degustazioni", come affermato dall'assessore all'Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste della Regione Lombardia Alessandro Beduschi nel corso della conferenza stampa di presentazione dello scorso 4 maggio.
Dal cambiamento climatico alla transizione energetica ed ecologica, dalla gestione delle risorse planetarie ai bisogni delle future generazioni, dalla tradizione agricola all'innovazione tecnologica, dalla lotta contro gli sprechi a produzioni più sostenibili, per tre giorni la città dei Gonzaga sarà il luogo in cui numerosi esponenti del panorama scientifico contemporaneo, nazionale e internazionale, accademici, divulgatori, ricercatori, figure istituzionali e professionisti di settore discuteranno dell'attuale andamento della ricerca scientifica e del settore agroalimentare nel proporre soluzioni concrete a sfide globali complesse.
I filoni delle conferenze
Confini come contatto
Superare Confini per creare connessioni, conoscere mondi e saperi differenti grazie a una mente aperta e creativa, nel tentativo di costruire rapporti, reti e sistemi complessi basati su solide collaborazioni. Ma come ci si orienta nella complessità? Qual è il vero legame tra territorio, paesaggio e urban farming, tra agricoltura 4.0, partnership e governance multistakeholder? Saranno gli ospiti del primo filone a fornire la bussola per esplorare le interazioni tra questi elementi apparentemente distanti tra loro.
Dal recupero dei by-product (o biomasse di scarto) nella filiera della frutta secca, di cui si parlerà sabato 20 alle ore 12:00 nella Sala delle Capriate (con Rosalba Galletti, dirigente medico della Città della Scienza e della Salute di Torino e Gianluca Griseri, consigliere della Fondazione Agrion, delega Nocciolo, responsabile tecnico della Nocciolo Service), all'indagine "microscopica" alla ricerca di soluzioni al problema dei parassiti delle piante, oggetto dell'incontro con Priscilla Farina, ricercatrice dell'Università di Pisa, che avrà luogo domenica 21 alle ore 14:30 a Palazzo della Ragione, le riflessioni proposte dal Festival viaggiano sui fili che corrono tra mondi e saperi diversi.
Al centro del dibattito il rapporto tra i terreni legati alla produzione di cibo, gli allevamenti e la sostenibilità, di cui discuteranno il docente dell'Università degli Studi di Torino Luca Battaglini e il glaciologo e pedologo Michele Freppaz (domenica 21, alle ore 12:30 a Palazzo della Ragione), ma anche l'utilizzo dei terreni per la produzione di energia, a proposito del quale parleranno Stefano Fabiani, referente tecnico scientifico del Network per Trasferimento Tecnologico Crea per il Centro di Politiche e Bioeconomia e Tiziana Pirelli, coordinatrice del Gbep-Global Bioenergy Partnership della Fap (sabato 20, ore 11:15, Palazzo della Ragione).
Confini come identità
È al cibo che guardano gli appuntamenti del filone tematico Confini come identità, lente di ingrandimento sul cosa mettiamo sulle nostre tavole e sul come ci finisce, ma anche sul chi lavora perché questo avvenga. Se ne parlerà ad esempio a partire da Agricoltura femminile singolare (Pacini Fazzi, 2022) dell'imprenditrice agricola Deborah Piovan, con la biologa e giornalista scientifica Anna Meldolesi, Gabriela Cruz, vincitrice del Klekner Award nel 2010 e del Farmer and Scientist Network, e la docente dell'Università degli Studi di Milano Vittoria Brambilla (sabato 20, ore 11:30, Teatro Scientifico Bibiena), mentre la direttrice e farm manager dell'Azienda agricola veronese Finato Martinati, Paola Aguzzi, metterà l'accento su difficoltà e sfide legate al binomio donne agricoltura attraverso il filtro della propria esperienza personale e professionale (sabato 20, ore 12:45, via Goito).
Cultura e alimentazione: come dialogano? Perché un ingrediente, o un piatto, rappresenta una squisitezza a una certa latitudine e provoca disgusto in un'altra? Parola alla neuroscienzata Anna D'Errico che risponde sabato 20 in via Goito (ore 17:00), dove il giorno successivo alle 10:30 arriva invece Andrea Devecchi (dottorando in Ecogastronomy, Food Sciences and Cultures presso l'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo), pronto ad accende i riflettori sulla dieta mediterranea e sugli altri modelli adottati in altre parti del mondo. Amplia invece gli orizzonti alimentari e produttivi l'appuntamento a tema insetti tenuto da Barbara Conti, del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell'Università di Pisa, e da Giuseppe Tresso, capo esecutivo di Bef Biosystems, l'Azienda che ha inaugurato il primo stabilimento pilota per l'allevamento di larve di mosca soldato, che cercheranno di far luce sui legami tra alimentazione umana e animale e sulle nuove prospettive industriali aperte dal mondo delle bugsfarm (domenica 21, ore 15:15, Palazzo della Ragione).
A ricordare invece come l'identità culturale e collettiva non sia legata solo agli alimenti ma anche al paesaggio in cui essi naturalmente si trovano, è Daniele Rielli con il suo ultimo romanzo, Il fuoco invisibile (Rizzoli, 2023). L'autore ricostruisce il dramma ecologico degli ulivi pugliesi colpiti dalla Xylella fastidiosa.
Non mancheranno poi i dibatti sulle verità scomode della scienza e i dialoghi di attualità con esperti del settore.
Confini come convenzioni
Dalle normative sulla sostenibilità a quelle che regolano la ricerca scientifica, dalle politiche locali a quelle globali, passando per la produzione e il mercato: Confini come convenzioni è il filone che si interroga sul ruolo della scienza di fronte a problematiche che varcano le soglie di altri ambiti, dall'economia al diritto, chiedendosi quali debbano essere gli obiettivi e le regole comuni da rispettare per far fronte ai bisogni e alle esigenze delle nuove generazioni.
Al centro di questo filone, Orsi, lupi e cinghiali con Piero Genovesi, responsabile del Servizio per il Coordinamento della Fauna Selvatica dell'Ispra, che rifletterà sui confini della convivenza tra specie alla luce dei più recenti avvenimenti (sabato 20, ore 14:30, Teatro scientifico Bibiena), ma anche La finanza climatica, di cui parlerà il giornalista scientifico Francesco Suman, seguito dalle riflessioni della giornalista Roberta Villa sulle malattie infettive che stanno colpendo sempre più volatili, e le prospettive di vaccinazione (domenica 21, ore 15:45, Teatro Scientifico Bibiena).
Mentre Vitaliano Fiorillo (Sda Bocconi School of Management), alle 16:00 nella Sala delle Lune e dei Nodi, prova a sciogliere i nodi legati al carbon farming durante l'appuntamento curato da Anga.
Confini come limite
L'applicazione di nuove tecnologie all'agricoltura, come blockchain e intelligenza artificiale, ha permesso di sviluppare una maggiore precisione nel settore, entrando così nell'era 4.0. Ma fin dove può spingersi il progresso? Tra i relatori di questo ampio contenitore tematico, anche Jessica Cusato, microbiologa presso l'Asl TO3, Dario Cattaneo, farmacologo alla Statale di Milano, e Loris Alborali, direttore della sede territoriale Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e Emilia Romagna, con una riflessione sul Problema della resistenza agli antibiotici (domenica 21, ore 10:30, Palazzo della Ragione).
Tra modelli matematici, ricostruzioni del passato e previsioni per il futuro, Annalisa Cherchi e Susanna Corti, rispettivamente prima ricercatrice e dirigente di ricerca presso l'Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima del Cnr, autrici di Clima 2050 (Zanichelli, 2022), cercheranno invece di guidare numerosi studenti attraverso la scienza del clima, per capire come nascono grafici e proiezioni sugli scenari che ci attendono, quali sono le conseguenze dei cambiamenti climatici e quali le soluzioni (venerdì 19, ore 11:15, Piazza Leon Battista Alberti). E ancora, sabato 20 alle 15.45 Palazzo della Ragione diventerà il luogo in cui riflettere sui danni causati dal cambiamento climatico sulla filiera del formaggio, cercando di unire analisi delle cause ed elaborazione di strategie di adattamento. L'occasione vede la partecipazione di Michele Freppaz, Alberto Lasagna e Marta Sempio, rispettivamente direttore e presidente di Confagricoltura Pavia, e i rappresentanti dei Consorzi Parmigiano Reggiano e Tutela Grana Padano.
Alle ore 16:45, in Piazza Leon Battista Alberti, avrà invece luogo Ecosistemi, suoli agricoli e acqua: che impronta lasciamo (con Emilio Padoa Schioppa, docente di Ecologia dell'Università degli Studi di Milano-Bicocca, Matteo Massara, ricercatore Airc - Université de Lausanne, e Giovanni Casavecchia, docente di Chimica del Politecnico di Torino), seguito alle 17:30 dalle Precisazioni sull'agricoltura di precisione (con Marco Piras, professore ordinario presso il Dipartimento di Ingegneria dell'Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture del Politecnico di Torino).
Infine, grazie all'incontro In principio era l'acqua, Piero Ugliengo, professore di Chimica Fisica all'Università di Torino e Cecilia Ceccarelli, della University of Grenoble Alpes, tornano a parlare di questo elemento vitale (domenica 21, ore 16:45, Palazzo della Ragione).
Senza confini
Oltre l'ordinario, per trovare nuovi modi di innovare il presente guardando al passato, ma soprattutto per immaginare un futuro Senza confini. È questo lo spazio ideale in cui si anima il confronto sulle dinamiche che legano e influenzano alimentazione e attualità: migrazioni, disuguaglianze, questioni sanitarie, economiche, geopolitiche. Oltre le frontiere nazionali e i singoli contesti, incontri e ospiti per aiutare a "leggere" le relazioni che ci legano come individui, ben oltre la tavola.
Confini come segno
Il linguaggio è l'espressione di pensiero con cui il mondo circostante prende forma. Spesso, sono i nomi che diamo alle cose a determinarne il valore, ma con il cibo accade sempre. Per rendersene conto basti pensare alla differente reazione rispetto alle espressioni "carne sintetica" e "carne fresca": una dà voce a un dibattito su quale sia il confine tra naturale e artificiale, mentre l'altra, pur potendo far riflettere sull'impatto ambientale e la sostenibilità del consumo di carne, viene percepita come naturale, autentica, sana. Confini come segno è il filone tematico che analizza gli effetti della comunicazione sull'alimentazione e sui valori ad essa associata, prestando particolare attenzione alle conseguenze sull'intera filiera.
Non mancheranno poi uno sguardo attento a come il disegno delle piante ha cambiato il nostro rapporto con la natura, grazie all'intervento di Renato Bruni, professore di Botanica e Biologia Farmaceutica presso il Dipartimento di Scienze degli Alimenti dell'Università di Parma (domenica 21, ore 17:45, Piazza Leon Battista Alberti, con il sostegno di Gruppo Tea), o un'indagine sulle prospettive del mercato futuro viste attraverso l'occhio della neuroscienza, di cui parlerà invece la brand strategist e neurobrand specialist Simona Ruffino (sabato 20, ore 16:15, via Goito).
Installazioni, mostre, film, spettacoli ed eventi speciali
La scienza che si vede, si ascolta, si tocca. In una parola, si vive. Sempre pronto a diversificare la propria offerta e il modo in cui proporla, accanto a incontri, dialoghi e panel, il Food&Science Festival riserva spazio anche a installazioni multimediali, proiezioni di film e spettacoli dal vivo.
E inoltre…
Che cosa rende un cibo "buono"? Che differenza c'è tra i prodotti coltivati con l'agricoltura biologica e quelli ottenuti con altri metodi di coltivazione? Esiste una dieta che fa bene a noi e contemporaneamente fa bene all'ambiente? A fare chiarezza al Festival ci pensa la Regione Lombardia con diversi appuntamenti. "Per questa edizione, la Regione curerà un incontro divulgativo dedicato al biologico, con la partecipazione di nutrizionisti e chef, un 'agricoltour', cioè una visita guidata in un'Azienda agricola biologica e tre giorni di 'Bio detective', laboratori dedicati ai bambini" ha spiegato l'assessore regionale Beduschi.
Per il settimo anno consecutivo, Syngenta conferma il proprio supporto al Festival, luogo in cui fornire uno sguardo reale sulla complessità delle sfide globali proponendo soluzioni concrete per affrontarle. Nella cornice floreale realizzata dall'Azienda per decorare le principali location e piazze della città nei giorni della manifestazione, Syngenta inaugura la propria partecipazione alla tre giorni mantovana con Open Science, un evento dedicato all'agricoltura rigenerativa per raccontare come questo modello promuova la diversificazione delle metodologie, delle coltivazioni e dei siti produttivi e consenta al sistema agricolo quella elasticità e resilienza necessarie di fronte al fabbisogno dei territori.
Oltre ad alcuni rappresentanti della comunità scientifica e delle istituzioni, saranno presenti anche Ersilia Di Tullio, senior project manager Nomisma, Giovanni Gioia, presidente dei Giovani di Confagricoltura, l'imprenditrice agricola Deborah Piovan, Vincenzo Tabaglio, docente dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza e rappresentante del Gruppo Seta, Stefano Brenna, responsabile Settore Ricerca e Innovazione dell'Ersaf e Massimo Scaglia, business unit head e amministratore delegato di Syngenta Italia.
Lungo il confine tra intrattenimento e insegnamento si trova anche il "Quizzone" scientifico in collaborazione con Gruppo Tea, una modalità di apprendimento "leggera" interattiva, in cui il pubblico è chiamato a rispondere a domande sulla sostenibilità.
A portare i più piccoli in Giro per il mondo, alla scoperta dei segreti di un'alimentazione sana e completa sarà invece Esselunga, in un laboratorio a tema cibo e cultura a cura di Madegus.
Immancabile anche la presenza dei Consorzi, che tornano a Mantova con diversi appuntamenti. In Piazza Marconi, il Consorzio Formaggio Parmigiano Reggiano propone un tris di degustazioni guidate. Il Consorzio Tutela Grana Padano esplorerà invece il confine intergenerazionale. Riservato alle scuole primarie, in Piazza Concordia, il laboratorio Grana Padano Dop: un tesoro da mangiare, permetterà di scoprire tutti i segreti di questo formaggio attraverso il gioco e l'esplorazione multisensoriale, mentre a risvegliare le papille gustative degli adulti penseranno due particolari degustazioni.
Rinnova la propria presenza al Festival anche UniCredit, con una riflessione sulle sfide, le prospettive e le opportunità del settore agroalimentare. Eccellenza virtuosa e resiliente del made in Italy, a questo comparto oggi più che mai si chiedono approcci innovativi per affrontare le profonde trasformazioni di un mondo che traccia sempre nuovi confini. Efficientamento energetico, sostenibilità e competenze sono solo alcune delle sfide alle quali la filiera agroalimentare cerca di rispondere con rinnovata consapevolezza, facendo ricorso anche alle più recenti soluzioni digitali.
Non manca all'appello Granarolo, che arricchisce l'offerta della tre giorni mantovana con i laboratori degustativi The Milk Show e Sapore di Latte adatti a grandi e piccini. Due occasioni per percorrere passo dopo passo le tappe della filiera, alla scoperta di latte e formaggio, panna e burro, ma anche per intraprendere una vera e propria esperienza sensoriale attraverso i profumi, i sapori, le consistenze e le forme che caratterizzano il processo di caseificazione.
Proseguendo, a valorizzare il reale contributo della chimica all'interno della filiera agroalimentare penseranno Assofertilizzanti - Federchimica, Agrofarma - Federchimica e Aispec - Federchimica. Dal campo alla tavola per sfatare luoghi comuni e fake news rappresenta infatti un'opportunità per scoprire quale sia il ruolo essenziale che la chimica ricopre per garantire cibo sicuro per tutti (con Donatello Sandroni, giornalista scientifico, Luca Scotti, segretario dei Gruppi Additivi e Coadiuvanti per Alimenti e Miaf di Federchimica - Aispec e la coppia di chimici composta da Matteo Capone e Chiara Biagini). Dai fertilizzanti agli agrofarmaci, dalle biotecnologie ai medicinali per gli animali d'allevamento, dagli additivi alimentari agli aromi, dalle materie plastiche ai gas industriali, la chimica fornisce un imprescindibile contributo in termini di innovazione, miglioramento e maggiori disponibilità produttive, fornendo anche materie prime sicure e controllate a salvaguardia dell'ambiente e della nostra salute (domenica 21, ore 15:15, Leon Battista Alberti). Inoltre, con l'obiettivo di riferire progressivamente le evoluzioni che stanno investendo il comparto agricolo, Agrofarma - Federchimica presenta il progetto Osservatorio Agrofarma, un report che, con cadenza semestrale, raccoglierà dati e informazioni per testimoniare e raccontare il ruolo strategico degli agrofarmaci nella tutela e sviluppo dell'agricoltura nazionale. A parlarne, in un incontro presentato dalla ceo & founder Areté Enrica Gentile, il presidente Agrofarma Riccardo Vanelli (sabato 20, ore 11:30, Sala delle Lune e dei Nodi).
Approfondisce il tema della circolarità Inalca, con due appuntamenti in Piazza Leon Battista Alberto. Il primo, sabato 20 alle ore 15:15, che intende spiegare la funzione di fertilizzanti naturali e digestati per i Nutrimenti circolari (con Massimiliano Cailotto, responsabile Produzione Fomet Spa, Claudio Ciavatta, professore Ordinario di Chimica Agraria del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari dell'Università di Bologna, Andrea Ciurli, ricercatore all'Università di Bologna, e il responsabile Ambiente di Inalca Mario Rossi); il secondo, domenica 21 alle ore 16:15, sul rapporto tra allevamenti, sostenibilità e circolarità nella filiera bovina (con Andrea Formigoni, docente dell'Università di Bologna, e Clara Maffei, Quality Assurance specialist Inalca).
Dal piatto al bicchiere, in Sala delle Capirate, sabato 20 Alessandra Biondi Bartolini porta Alla scoperta delle bollicine, degustando vini prodotti con metodi di spumantizzazione diversi, tra storia, scienza e fascino del "vino spumeggiante" (ore 18:00).
Appuntamenti fuori porta sono quelli realizzati dal Parco del Mincio, che domenica 21 propone due attività all'aria aperta.
Tutti gli eventi saranno gratuiti con registrazione obbligatoria sul sito del Festival.
Il Festival è promosso da Confagricoltura Mantova, ideato da Frame Divagazioni scientifiche e organizzato da Mantova Agricola. Si avvale di Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, Regione Lombardia, Provincia di Mantova, Comune di Mantova, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Società Italiana di Genetica Agraria, Camera di Commercio di Mantova, Confcommercio Mantova, Confesercenti della Lombardia Orientale e Fondazione Bpa Poggio Rusco come partner istituzionali. Main partner sono Syngenta, Gruppo Tea, Esselunga, Consorzio Formaggio Parmigiano Reggiano e Consorzio Tutela Grana Padano; sponsor sono UniCredit, Granarolo, Assofertilizzanti - Federchimica, Agrofarma - Federchimica e Inalca; supporter Aispec - Federchimica e Progetto Life C-Farms. Sponsor tecnici De Simoni e Arche 3D. Media partner Gruppo editoriale Athesis e Radio Pico.
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Fonte: AgroNotizie