La nuova Politica Agricola Comune (Pac), entrata in vigore il primo gennaio 2023 e in scadenza il 31 dicembre 2027, introduce molte novità nella distribuzione dei fondi comunitari. Un provvedimento molto interessante è il Sostegno ridistributivo al reddito, che assorbe il 10% del budget del Primo Pilastro e che ha come obiettivo quello di sostenere le aziende agricole medio piccole.

 

Si è infatti deciso che per le aziende sotto i 50 ettari viene erogato un aiuto extra di 81,7 euro ad ettaro per un massimo di 14 ettari. In totale le aziende potrebbero così ottenere 1.144 euro. Il motivo che sta dietro questa scelta? Come spiegato da Angelo Frascarelli, presidente di Ismea, per una parte dell'opinione pubblica, come anche della politica, in agricoltura "piccolo è bello".

 

C'è infatti la convinzione che le aziende medio piccole adottino un'agricoltura più sostenibile e che lavorino in maniera migliore. Al contempo, c'è la percezione che le aziende agricole di grandi dimensioni, che adottano un approccio industriale, siano in generale meno virtuose.

 

Si tratta dunque di una decisione politica, volta anche a sostenere il tessuto imprenditoriale delle piccole aziende agricole al fine di evitare lo spopolamento delle campagne. È infatti assodato che le piccole realtà sono meno capaci di superare i momenti di crisi economica e che il reddito dei piccoli agricoltori è più basso rispetto a quello che altri settori economici possono garantire.

 

Come cambiano i pagamenti diretti con la nuova Pac

Il Sostegno ridistributivo al reddito è uno dei cinque interventi che fanno parte dei pagamenti diretti, i fondi gestiti direttamente da Agea e che non passano dalle regioni. In particolare, il Sostegno ridistributivo al reddito assorbe il 10% delle risorse, pari a 350 milioni di euro l'anno. Ben più consistente è il Sostegno base al reddito per la sostenibilità (il pagamento di base), che viene distribuito sulla base dei Titoli Pac e che assorbe il 48% delle risorse, pari a 1.678 milioni di euro.

 

L'Italia ha allocato il 25% delle risorse agli Ecoschemi, che prendono il testimone del vecchio greening, a cui vanno 874 milioni di euro all'anno. Più giù troviamo il Sostegno accoppiato al reddito, che privilegia alcune colture (15% delle risorse per 524 milioni). Ed infine il Sostegno complementare al reddito per i giovani, pari 70 milioni (il 2% delle risorse).

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Ripartizione del plafond di pagamenti diretti

Ripartizione del plafond di pagamenti diretti

(Fonte foto: Università degli Studi di Perugia)

 

Il Sostegno ridistributivo, che cos'è e come funziona

La Politica Agricola Comune ha come obiettivo quello di sostenere le aziende medio piccole. Per questo motivo ha previsto un sostegno ad ettaro per le aziende inferiori ai 50 ettari che abbiano diritto a un pagamento nell'ambito del Sostegno di base al reddito.

 

Se dunque un'azienda di meno di 50 ettari ha i titoli per accedere al pagamento di base può anche ottenere il Sostegno ridistributivo.

 

La cifra ad ettaro è pari a 81,7 euro e spetta alle aziende superiori all'ettaro ma inferiori ai 50.

 

Nello schema qui sotto sono ben riassunte le varie casistiche:

  • Per le aziende inferiori ad 1 ettaro nessun pagamento.
  • Per le aziende fino a 14 ettari sono previsti 81,7 euro ad ettaro. Se dunque una azienda è di 7 ettari riceverà 571,9 euro l'anno.
  • Per le aziende con meno di 50 ettari sono previsti 1.144 euro (81,7 euro per 14 ettari).
  • Per le aziende sopra 50 ettari nessun pagamento.

 

Il Sostegno ridistributivo al reddito

Il Sostegno ridistributivo al reddito

(Fonte foto: Università degli Studi di Perugia)

 

Nel Piano Strategico Pac (Psp) si legge che il Sostegno ridistributivo ha l'obiettivo di "sostenere un reddito agricolo sufficiente e la resilienza del settore agricolo in tutta l'Unione per migliorare la sicurezza alimentare e la diversità agricola nel lungo termine e provvedere alla sostenibilità economica della produzione agricola nell'Unione".

 

Ma perché si è scelta come dimensione aziendale quella dei 50 ettari? "Le scelte nazionali tengono conto del fatto che, in assenza del Sostegno, si registrerebbe un differenziale di reddito agricolo per unità di lavoro rispetto al resto dell'economia che colpirebbe le aziende con una dimensione fisica fino a 50 ettari, con un andamento di tale gap decrescente al crescere della dimensione fisica".