L'innovazione digitale chiama, il mondo dell'agricoltura risponde. Sono sempre più numerosi gli attori della filiera che vedono nell'adozione delle nuove tecnologie, dal precision farming alla blockchain, passando per l'Internet of Things, una grande opportunità per accrescere il proprio business ed essere più competitivi sullo scenario internazionale, mantenendo un occhio di riguardo alla sostenibilità. Del resto, quello agricolo si conferma essere un settore in rapida evoluzione. E chi si ferma è perduto, o quasi.
I numeri della Ricerca 2021 dell'Osservatorio Smart AgriFood saranno presentati ufficialmente durante un evento il prossimo 15 marzo, ma AgroNotizie, partner dell'Osservatorio, è in grado di anticipare alcuni dati. Su un campione di 869 aziende agricole italiane, il 64% dichiara di utilizzare almeno una soluzione di agricoltura 4.0 (dato in crescita del 4% rispetto al 2020). Più del 40% utilizza almeno due soluzioni e in media ogni azienda impiega 2,7 soluzioni (+15% rispetto al 2020).
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Più grandi, più innovativi
È interessante notare come dai dati dell'Osservatorio Smart AgriFood (School of Management del Politecnico di Milano e Laboratorio Rise - Research & Innovation for Smart Enterprises dell'Università degli Studi di Brescia) emerga che l'utilizzo delle tecnologie 4.0 cresce in base alle dimensioni delle aziende stesse e alle superfici coltivate. Sono infatti quelle più grosse a spingere maggiormente sull'innovazione. Tra le aziende con un fatturato che supera il milione di euro l'impiego di soluzioni di agricoltura 4.0 arriva al 98%, mentre nelle imprese con un fatturato inferiore ai 30mila euro si ferma appena al 31%.
Allo stesso modo, basandosi su un campione di 742 aziende agricole, la Ricerca mostra come nelle realtà che possono contare su più di 200 ettari coltivati il ricorso alle nuove tecnologie si attesta intorno al 94%, mentre in quelle con meno di 10 ettari non va oltre il 40%.
Occhio agli incentivi
Essere più innovativi ha diversi vantaggi. Non ultimo quello di avere la possibilità di accedere a delle interessanti agevolazioni. Tra le aziende che hanno utilizzato soluzioni tecnologiche più avanzate, il 73% dichiara di avere usufruito di almeno un incentivo di agricoltura 4.0. Quasi la metà, più precisamente il 44%, ne ha utilizzati almeno due.
Il principale canale di accesso agli incentivi è costituito dalle associazioni di agricoltori (54%), seguite dai rivenditori di macchine e attrezzature agricole (43%) e dagli istituti di credito (30%). Solo il 24% invece li ha richiesti in autonomia.
Nativi digitali? Non necessariamente
Qualcuno potrebbe pensare che le ragioni di questo divario siano legate all'età e a un certo retaggio culturale: i giovani sono più aperti al cambiamento e fanno la parte del leone, mentre i baby boomer e le persone appartenenti alla Generazione X sono un po' più ritrosi di fronte alle tecnologie digitali. Niente affatto. Anzi, questo è uno dei miti da sfatare del settore agricolo. Come rileva infatti l'Osservatorio Smart AgriFood, le fasce principali di utilizzatori sono tra i 51 e i sessanta anni e tra i 41 e i cinquanta anni (rispettivamente 71% e 69%).