La Fondazione Edmund Mach (Fem) fa il punto su vite e vino in Trentino nel corso della quattordicesima giornata tecnica. Com'è andato l'andamento stagionale dal punto di vista fitosanitario e qualitativo? Questa la domanda principale a cui si è data una risposta nel corso dell'evento che si è tenuto sia in presenza che in diretta streaming su Youtube il 14 dicembre 2021.

La vendemmia 2021 sembra aver sfornato vini di qualità per la Regione: le uve sono state raccolte con una gradazione zuccherina medio alta e la vendemmia delle varietà Pinot grigio e Chardonnay, comprese le basi spumante, si è caratterizzata per un ottimo rapporto zuccheri/acidità, dando luogo a vini di ottima sapidità e freschezza.

Si è parlato quindi di malattie della vite. La flavescenza dorata ha fatto meno danni rispetto al solito mentre la malattia fungina black rot si sta affacciando sul territorio provinciale, peronospora e oidio sono sotto controllo mentre il mal dell'esca è in crescita.

Aggiornamenti sulla flavescenza dorata in Trentino

Nella Regione settentrionale l'incidenza media di piante con sintomi di giallumi è in leggera diminuzione rispetto al 2020, ma la situazione nei diversi distretti viticoli non è omogenea. Ci sono alcune zone, soprattutto Alto Garda, Trento, Vallagarina e Valsugana, dove la flavescenza dorata è in una fase epidemica.

Nei vigneti con alta densità dell'insetto vettore (Scaphoideus titanus), in cui le viti con sintomi sono state eliminate solo a fine stagione, la fitoplasmosi si è diffusa rapidamente superando, anche in soli due anni, il 20% d'incidenza. è evidente quindi l'importanza di eliminare le piante infette alla comparsa dei sintomi.

Dal 2020 anche il Consorzio Vini del Trentino affianca Fem nel monitoraggio: è stata istituita un'apposita task force di agronomi che con uno specifico software supportano le attività e gestiscono i dati provenienti dai controlli in campo.

Quest'ultima applicazione è stata resa disponibile anche alle cantine associate, che hanno contribuito a loro volta al progetto.
Nel 2021 gli ettari di vigneto trentino monitorati sono 4.797 (47% della superficie vitata provinciale); le piante sintomatiche rilevate e segnalate con apposito nastro sono state in totale 57.184. Lo Chardonnay resta la varietà più sensibile, con una media di 34 piante sintomatiche rilevate per ettaro monitorato.

Sul problema della flavescenza dorata è intervenuta anche Giulia Zanotelli, assessore provinciale all'agricoltura che parla dell'elaborazione di un piano condiviso con tutti i soggetti del mondo agricolo trentino. "Con Fem e i soggetti del mondo agricolo stiamo ragionando in prospettiva sulle azioni da implementare. All'interno della manovra di bilancio abbiamo stanziato delle risorse, che però andranno a interessare coloro che responsabilmente hanno seguito le indicazioni provenienti dal mondo tecnico e scientifico".

Andamento fitosanitario: sotto controllo peronospora e oidio, mal dell'esca in crescita

Parlare dell'andamento fitosanitario annuale del Trentino è possibile perché Fem gestisce una rete di circa cento stazioni agrometeorologiche con una serie storica di rilevazioni che va dai venti ai quarant'anni e che permette di elaborare alcune analisi meteo climatiche.

Il 2021 non è stato così male: la primavera fredda e il mese di giugno caldo e secco non hanno favorito lo sviluppo di infezioni di peronospora e oidio aggressive. Al contrario, la botrite ha destato qualche preoccupazione soprattutto a fine luglio, poi il clima favorevole (praticamente quaranta giorni senza pioggia) ha garantito una maturazione ottimale dell'uva. È il mal dell'esca a preoccupare di più perché evidenzia un trend in costante aumento.

Black rot sotto osservazione

È la terza malattia per importanza dei vigneti del Nord Est. La malattia fungina black rot è stata riscontrata in Alta Valsugana e in altre zone viticole della provincia, soprattutto per le varietà Chardonnay e Müller Thurgau. Si consiglia, allo scopo di ridurre l'inoculo in campo, di asportare tutti gli organi colpiti nell'annata precedente come tralci, viticci e soprattutto grappoli mummificati.

Api, viticoltura e vino

Si è parlato di biodiversità nei vigneti e in particolare del ruolo positivo degli apoidei nella raccolta del polline di vite. La biodiversità oltre ad essere un indice di sostenibilità è un'importante risorsa agronomica per la gestione di molti organismi potenzialmente dannosi alla vite. Per questi motivi la gestione fitoiatrica dei vigneti deve essere molto oculata e puntare sempre più sulla tutela della biodiversità.

Al termine della quattordicesima giornata tecnica dedicata alla vite è stato presentato il nuovo vino prodotto dall'azienda agricola Fem "Pianta 9" nato dal vitigno Eco Iasma 1ottenuto dal Centro Ricerca e Innovazione mediante incrocio tra Teroldego e Lagrein. È una varietà tollerante alla botrite e ai marciumi del grappolo e ha una elevata concentrazione del colore.

La nuova selezione è stata iscritta al Registro Nazionale delle Varietà di Vite nel 2014 ed è disponibile per gli operatori tramite il Consorzio Innovazione Vite dei Vivaisti Trentini.

Il nuovo vino è stato denominato Pianta 9 così come veniva chiamato in fase sperimentale dai ricercatori Fem per indicare il posizionamento dell'incrocio nel campo prova durante le prime fasi di selezione (fila 1- pianta 9).

Sul canale Youtube è possibile rivedere la diretta streaming della quattordicesima giornata tecnica della vite e del vino organizzata dalla Fondazione Edmund Mach.