Un settore, quello del verde urbano, che da noi è ancora considerato come una funzione marginale, ornamentale, diversamente dalla realtà europea dove è visto come un settore di vitale importanza per il miglioramento della qualità della vita di tutti i cittadini per tutti i benefici che offre, e per questo destinandogli maggiori risorse e pianificazioni a medio lungo periodo. La prima norma italiana specifica del settore è infatti recentissima, essendo la L n 10 del 2013.
Il webinar di un'ora e mezza non è stato sufficiente per trattare i vari ambiti connessi con la biodiversità urbana ma si sono accennati vari aspetti. A partire dal fatto che, da un punto di vista degli alberi, in generale la situazione italiana ha una biodiversità arborea molto modesta. Praticamente delle monocolture, pensando per esempio che a Bologna su 318 specie arboree presenti nel patrimonio arboreo cittadino, dieci specie da sole occupano il 50% della quantità totale. A Torino cinque sole specie la fanno da padrone, mentre a Padova dieci-quindici specie prevalgono.
Esperienza di apicoltura urbana a Montecchio Maggiore (Vi)
(Fonte foto: Alessandro Bedin - Associazione Pubblici Giardini)
Se rapportate alla realtà americana, dove solamente tre-quattro specie dominano, abbiamo una situazione migliore ma non sufficiente per garantire una ricchezza di specie che darebbe molti più benefici. Si è anche accennato a una situazione generale di invecchiamento delle alberature stradali che richiedono o richiederebbero, rinnovi colturali con specie più idonee agli spazi, all'ambiente urbano e ai cambiamenti climatici in corso.
Tronchi per organismi saproxilici al Kruga Park Essen
(Fonte foto: Alessandro Bedin - Associazione Pubblici Giardini)
Ma interventi radicali di questo tipo non sempre sono facilmente comprensibili dai cittadini, anche per una mancanza di trasferimento di conoscenze tecniche. Per questo sarebbe necessario renderli più consapevoli e informati sui vari aspetti che riguardano il verde in città. Istruire in modo completo e adeguato la cittadinanza è una responsabilità ecologica, e un'alleanza tra i tecnici che operano con passione nell'ambito del verde pubblico con i giornalisti può essere determinante per approfondire, e capire meglio, molti aspetti che, se non conosciuti, possono essere vissuti con grande sofferenza, o spesso con atteggiamenti di scontro.
Misurazione della biodiversità presente nel terreno attraverso macroinvertebrati - Montecchio Maggiore (Vi)
(Fonte foto: Alessandro Bedin - Associazione Pubblici Giardini)
In occasione dell'incontro virtuale si è evidenziato anche come non sempre l'esigenza del singolo corrisponde all'esigenza della collettività e di come la biodiversità urbana non riguarda solamente gli alberi ma sfaccettati aspetti inerenti, per esempio, gli insetti impollinatori, le praterie fiorite, l'invasione di specie aliene...
Hotel insetti Hamburg
(Fonte foto: Alessandro Bedin - Associazione Pubblici Giardini)
I benefici offerti dalla biodiversità urbana (i servizi ecosistemici) hanno un alto valore ambientale/sanitario ma una bassa percezione da parte della cittadinanza, mentre i problemi creati dal verde (i disservizi ecosistemici) sono decisamente molti meno (e migliorabili piantando la pianta giusta al posto giusto, o sostituendo le piante messe a dimora in passato in modo poco opportuno) ma hanno un'altissima percezione da parte della cittadinanza.
Verde indesiderato, Setaria viridis
(Fonte foto: Alessandro Bedin - Associazione Pubblici Giardini)
Tanta strada deve essere fatta in Italia per elevare la gestione del verde al grande ruolo che porta in sé, attraverso un maggior riconoscimento delle funzioni che svolge per il benessere in città ma anche attraverso risorse più adeguate, per dar modo a chi opera di avere i giusti strumenti e in sintonia con quanto avviene nel resto d'Europa. E' forse quanto ci viene richiesto per l'utilizzo di risorse finanziarie in modo più sostenibile con il recovering found. E' quindi necessaria una classe dirigente preparata, consapevole e lungimirante in grado di condurci verso una transizione in cui al verde urbano sia dedicato più spazio, in ragione dei molteplici benefici ambientali, sanitari e sociali che offre. In caso contrario sarà difficile per le future generazioni vedere risultati tangibili e importanti.
Alessandro Bedin
Associazione Pubblici Giardini
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Fonte: Pubblici Giardini - Associazione italiana Direttori e Tecnici Pubblici Giardini