Correva l'anno 1978, in campo c'erano nomi come Dino Zoff, Franco Baresi e Paolo Rossi e, su alcune delle loro maglie, la Figc - Federazione italiana giuoco calcio autorizzò per la prima volta l'inserimento di marchi commerciali.

Tante però erano le limitazioni. L'autorizzazione, infatti, consentiva di mostrare solo gli sponsor tecnici, quelli che forniscono il materiale da gioco, per uno spazio non superiore ai 12 centimetri quadrati.

Da allora però gli sponsor hanno rivoluzionato le regole e le aziende si sono fatte sempre più spazio sulle maglie della Serie A: dalle case automobilistiche alle compagnie aeree, dagli elettrodomestici all'alimentare.
E proprio quest'ultimo settore ha puntato su di sé i riflettori al fischio d'inizio della stagione 2019-2020.
 

Latte, fonte di calcio in tutti i sensi

Una buona tazza di latte a colazione è il calcio giusto per fare gol: giochi di parole a parte, tra i protagonisti di questa stagione c'è proprio il latte, rinomata fonte di calcio.

Arborea dedica a questo alimento una linea completa e variegata di prodotti pensati per soddisfare le esigenze di tutti e ha deciso di affiancarsi al Cagliari Calcio; a parlarne è il direttore generale dell'azienda lattiero-casearia Francesco Casula.

Qual è la storia di Arborea?
"La storia del Gruppo Arborea è la storia di un successo tutto italiano con radici profonde nel proprio territorio di origine. Nel 1956, un gruppo di aziende agricole di Arborea (Or) decisero di mettersi insieme per dare vita ad una cooperativa per la vendita diretta dei prodotti ottenuti dalla lavorazione del latte conferito dalle aziende agricole dei soci. Una storia intrigante e unica, legata alla nascita di un territorio rubato alle acque tramite l'azione di bonifica nel medio Campidano negli anni '30. Una storia di lavoro, passione e integrazioni tra popolazioni di diverse regioni italiane impegnate in un grande progetto.
Negli anni le aziende associate in Arborea sono diventate 228 per un fatturato complessivo che, nel 2018, è stato di 184 milioni di euro per una produzione di 213,5 milioni di litri di latte.
Negli ultimi anni la cooperativa ha intrapreso un percorso di crescita nel mercato nazionale del lattiero caseario, investendo diverse risorse economiche sia per diversificare la propria offerta, sia per rafforzare alcune produzioni. Tale strategia è culminata nelle operazioni di acquisizione di tre aziende - Fattorie Girau, Trentinalatte e Caplac - e nella conseguente nascita del gruppo. Il gruppo sta investendo anche per accrescere le quote del mercato estero. In modo particolare sta intensificando i rapporti con la Cina e più in generale con l'Asia con prodotti come latte, burro, panna, mascarpone e yogurt.
Il gruppo gestisce e presidia tutte le fasi della filiera produttiva, seguendo un percorso di qualità orientato al benessere degli animali, alla valorizzazione del produttore e alla salvaguardia dell'ambiente, tutelando così il territorio e assicurando ai consumatori un latte di qualità 100% italiano. Il gruppo oggi impiega 415 dipendenti negli stabilimenti di Arborea (Oristano), San Gavino (Cagliari), Roverè della Luna (Trento), Capannori (Lucca)
".

Cosa vi ha fatto decidere di essere sponsor del Cagliari? Da quanto lo siete?
"La società rossoblù e la prima azienda lattiero-casearia dell'isola hanno siglato questo accordo di partnership nel mese di agosto. Un accordo che va oltre la classica sponsorizzazione. Per il campionato 2019-2020, quello del centenario del club, comparirà sulla manica della maglia gara il marchio del gruppo Arborea. La collaborazione prevede che le due società si impegnino in un ruolo educativo verso gli sportivi più piccoli, promuovendo un corretto stile di vita, la pratica sportiva e una sana alimentazione, anche attraverso la 'Scuola di tifo', progetto ideato e gestito dalla Fondazione 'Carlo Enrico Giulini' e le iniziative scolastiche in cui Latte Arborea è impegnata da decenni".

Lo sponsor di manica è infatti un'ulteriore novità, introdotta il 24 agosto 2018, resa nota dal comunicato ufficiale della Figc che riporta: "Le società della Lega nazionale professionisti Serie A possono utilizzare, sulla manica sinistra della maglia, uno spazio per la pubblicità di un solo sponsor commerciale delle dimensioni fino a 100 cm quadrati".

Perché un'azienda dovrebbe investire in una partnership di questo tipo? Qual è il valore aggiunto?
"Per un'azienda come la nostra, ben radicata sul territorio, questa collaborazione ci dà la possibilità di rimarcare i nostri valori promuovendo così uno stile di vita sano e corretto tra le nuove generazioni e non solo. Infatti: sport, corretta alimentazione e valorizzazione del 'made in Sardinia' sono alla base della nuova partnership tra Cagliari Calcio e Latte Arborea".

Che rapporto c'è tra voi e la squadra?
"Il rapporto di collaborazione è in fase di costruzione. Al momento abbiamo delineato le aree di reciproco interesse che prevedono delle ricadute sociali sulla nostra splendida isola. Da ora in poi lavoreremo in sinergia per concretizzare le singole attività. Un rapporto tutto da costruire di proficua collaborazione che, speriamo, crei un valore aggiunto per le nuove generazioni, le famiglie e la società".
 
Sponsor Arborea su maglie Cagliari Calcio
Fonte foto: © Arborea


Frutta secca, coltivare la passione

Non solo latte, perché anche la frutta secca trova "spazio tra le linee".
Tra gli sponsor di questa stagione c'è anche Noberasco, la storica azienda ligure dell'omonima famiglia che, dal 1908 ad oggi, ha coltivato una vera e propria passione per la frutta secca e che scende in campo sui cartelloni pubblicitari dello Juventus Stadium.

L'azienda affianca il suo storico nome anche al progetto Genoa soccer academy, un format ideato per coinvolgere una fitta rete di scuole calcio appartenenti a società dilettantistiche liguri e affiliate alla casa madre.

L'obiettivo è quello di promuovere nel proprio territorio d'origine valori che non scadano con il passare del tempo, la sana pratica sportiva e l'adozione di corretti stili di vita di cui fare tesoro per il futuro.

"Alimentazione e sport sono un binomio indicativo di un benessere fisico e mentale – afferma l'amministratore delegato dell'azienda, Mattia Noberasco - Inoltre la passione per lo sport, oltre a favorire le relazioni e i confronti, è portatrice di valori che Noberasco condivide. Per questo motivo, con questa partnership vogliamo sensibilizzare alle buone abitudini, attraverso attività concrete e prodotti studiati per una corretta alimentazione".
 
Genoa soccer academy
Fonte foto: © Genoa Cfc


Km in campo ma il menù è a km zero

Quindi alla base dell'allenamento e delle prestazioni, una sana e corretta alimentazione, si sa, la fa da padrone. Non solo per i calciatori però.
Infatti, per la prima volta, a scendere in campo per questo campionato saranno anche i contadini italiani che, grazie alla firma del primo accordo tra Coldiretti e Lega Pro, promuoveranno la conoscenza e il consumo del vero cibo made in Italy.

"Ogni partita - spiega la Coldiretti - le squadre e i loro tifosi delle diverse regioni d'Italia avranno l'occasione di conoscere e provare il patrimonio agroalimentare del territorio facendo al tempo stesso un viaggio fra i tesori del gusto conservati e protetti da generazioni di agricoltori nelle campagne".

Negli stadi gli hot dog e le patatine verranno quindi affiancati dai salumi, dal pane e dall'ortofrutta di stagione.

"L'obiettivo è orientare i consumatori verso scelte alimentari corrette e sicure, nel rispetto della stagionalità con prodotti 100% made in Italy della rete di Campagna amica che garantisce l'identità, l'origine e la tracciabilità di tutta la filiera dal campo alla tavola".

L'accordo prevede inoltre il coinvolgimento della Lega Pro in percorsi di approfondimento sui temi della legalità e nel progetto "Educazione alla Campagna amica" nelle scuole italiane con la partecipazione a iniziative su tutto il territorio nazionale.
 
Firma Coldiretti e Lega PRo
Da sinistra: il presidente della Fifa Gianni Infantino, il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli, il presidente di Coldiretti Ettore Prandini e il presidente della Figc Gabriele Gravina durante la firma
fonte foto: © Coldiretti Toscana