"Stiamo presentando il lavoro della Regione Puglia in tema di contrasto alla Xylella. C'è soddisfazione da parte di tutti gli osservatori, oggi a questo grande convegno a Lecce, c'è tutta l'agricoltura pugliese, tutte le persone più importanti che si occupano di agricoltura a vario titolo e che si stanno rendendo conto che la loro regione in questa battaglia è la migliore di Europa". Così il presidente della giunta regionale della Puglia, Emiliano, intervenendo ieri, 13 giugno 2018 a Lecce al Centro Ecotekne al convegno sulla Xylella.
L'appello di Emiliano al ministro
Emiliano nel ripercorrere le tappe della lotta alla Xylella ha ricordato come "Da quando la Regione Puglia ha assunto direttamente il coordinamento del contrasto alla Xylella, e purtroppo questo è avvenuto solo nel 2016 quando il Governo ha cessato lo stato di emergenza, il bilancio di questa lotta è sicuramente positivo. Abbiamo dato vita al più imponente sistema di monitoraggio che sia mai stato realizzato in Europa e stiamo facendo tutto con mezzi, finanziamenti e personale regionale”.Il presidente di Regione Puglia ha sottolineato come gli abbattimenti nella zona di contenimento siano stati spesso bloccati dai proprietari dei terreni: “I due focolai più pericolosi attorno ai quali ci sono 2.500 alberi infetti sono Oria e Francavilla dove i proprietari hanno fatto ricorso e in pochi mesi è successo un disastro" ha ricordato, rinnovando la richiesta di norme più severe. “Adesso speriamo che il nuovo ministro dell'Agricoltura comprenda la necessità di fare un decreto che consenta, una volta individuata una pianta infetta, di tagliarla immediatamente - ha detto il presidente della Regione Puglia, aggiungendo - a mio avviso prevedendo risarcimenti per i proprietari". La richiesta di Emiliano era stata già lanciata tre settimane fa, in occasione dell'allargamento della zona demarcata da parte dell'Ue ed è la prima volta che viene rivolta direttamente al ministro Centinaio.
Dai vari interventi è emerso come la Regione Puglia, in collaborazione con la Sezione Osservatorio fitosanitario e l'Arif, ha impegnato uomini e mezzi, pianificando strategicamente ogni azione, al fine di garantire il raggiungimento di un obiettivo comune, da identificarsi nella salvaguardia del patrimonio sociale, economico e culturale dell'olivicoltura salentina e pugliese.
Due le sessioni plenarie: "Azioni a regia diretta", presieduta da Leonardo di Gioia, assessore all'Agricoltura e alle risorse agroalimentari, e "Cooperazione & sostegno alla ricerca", presieduta da Gianluca Nardone, direttore del dipartimento Agricoltura della Regione Puglia, in un avvicendarsi di interventi distinti per sezioni tematiche: la prevenzione, il sostegno, il parco della ricerca e della sperimentazione, gli accordi tra pubbliche amministrazioni, per concludere con la ricerca tra prospettive e speranze.
Risultati e costi dei monitoraggi
Leonardo di Gioia, nel ricordare tutte le misure di sostegno a favore degli agricoltori colpiti dalla batteriosi e messi in campo da Regione Puglia, ha detto: “Dal 2016 le spese di gestione e prevenzione della batteriosi sono interamente a carico della Regione Puglia che ha già stanziato fino ad oggi circa 20 milioni di euro più altri 10 milioni circa fino al 2020".L'assessore ha poi sottolineato gli obiettivi raggiunti: "L'attività dei monitoraggi, realizzata in stretta sinergia tra Osservatorio fitosanitario e Arif, è stata straordinaria e capillare, di cui, tra l'altro, ci siamo fatti carico al 100% con risorse regionali: di questo ci ha dato atto e merito anche l'Unione europea. In soli due anni, solo per dare un'idea della portata, sono stati ispezionate nel complesso 316.264 maglie di territorio delle dimensioni di un ettaro ovvero un territorio di 3.164 chilometri quadrati più ulteriori 8mila celle a maglia più larga nell'area indenne. È stato monitorato in maniera certosina quasi un sesto del territorio regionale e prelevati circa 340mila campioni di piante e trovato 5.020 piante infette, di cui 20 in zona cuscinetto, 4.318 in zona contenimento, 682 in zona infette e nessuna in zona indenne. La Puglia ha agito nell'assoluta autonomia di fronte ad una problematica che, invece, deve essere considerata nazionale ed europea e con sostegni, anche finanziari della stessa portata".
Il punto sulla ricerca in campo
Fondamentale l'apporto di tecnici, esperti e ricercatori, in dialogo tra di loro secondo un approccio di tipo multidisciplinare, quale quello che ha caratterizzato la pianificazione promossa dal governatore Emiliano anche in riferimento alle attività svolte dalla task force Xylella, da cui sono scaturiti innovativi spunti di riflessione e di indagine, oltre che validi suggerimenti ed indirizzi operativi.Attualmente sono 26 i progetti sostenuti dalla Regione Puglia, distinti in tre categorie (Codice A, B e C), a seconda delle finalità perseguite e selezionati tramite avvisi pubblici, avviati nell'ottobre 2015, con una disponibilità finanziaria pari a 2 milioni di euro.
Alla tipologia Codice A appartengono sei progetti di ricerca e sperimentazione volti alla individuazione di nuove conoscenze finalizzate al contrasto e alla prevenzione della diffusione di Xylella fastidiosa.
I quattro progetti Codice B sono finalizzati al potenziamento, al completamento e al consolidamento delle conoscenze e degli approfondimenti scientifici in corso e svolti ad opera degli enti pubblici di ricerca coinvolti in attività di ricerca scientifica volta alla individuazione di nuove conoscenze, finalizzate al contrasto e alla prevenzione della diffusione del Complesso del disseccamento rapido dell'olivo.
Infine, i 16 progetti Codice C - i cosiddetti progetti pilota - sono quelli a carattere dimostrativo e di applicazione pratica delle conoscenze acquisite.