In Italia la “correzione” del vino con lo zucchero è vietata. A Bruxelles vorrebbero convincerci del contrario. Ma è un coro di no.
Arriva l'etichetta per il bio. Multe pesanti a chi bara.
In Puglia e Sardegna segnalati ritardi nell'impiego dei sostegni previsti dai Psr.
In attesa del Vinitaly, resta alta l'attenzione dei media sui temi che ruotano attorno al mondo del vino.
Bene il mercato dei fiori e dati positivi sull'export di salumi. Ma su tutto l'agroalimentare pesa la minaccia di un aumento dei dazi Usa all'import. Ridda di cifre sull'entità dei danni.
Intanto il Canada blocca i pomodori provenienti dalla Sicilia. Colpa della Tuta absoluta, dicono. Ma forse si sbagliano.
Lupi e pecore. Una pace difficile da realizzare. In Toscana ci provano aumentando gli indennizzi per i danni subiti dagli allevamenti. E arriva anche il “lupo delle fave”.
Questi che abbiamo elencato sono solo alcuni dei temi dei quali si sono occupati i giornali in edicola negli ultimi giorni. Vediamoli più in dettaglio di seguito.
A chi interessa l'agricoltura?
Le incertezze del dopo elezioni e le sue conseguenze sul piano politico hanno coinvolto da vicino il mondo agricolo con le dimissioni del ministro Maurizio Martina, chiamato a nuovi incarichi all'interno del suo partito.Molti i giornali che ne hanno dato notizia il 14 marzo, magari con solo una breve nota, come “Il Sole 24 Ore” o “La Stampa”.
Non mancano poi le analisi politiche sui perché di questa decisione e sulle sue conseguenze. Gli appassionati del genere non hanno che l'imbarazzo della scelta, dal “Corriere della Sera” a “Il Giornale” o “Il Messaggero”.
Colpisce tuttavia l'indifferenza dei media nei confronti del tema agricolo.
Tutti a interrogarsi sulle conseguenze politiche, nessuno a chiedersi che ne sarà delle questioni ancora aperte che riguardano la nostra agricoltura e i rapporti con Bruxelles.
Certo, tutti ricordano che ad interim il dicastero agricolo passa nelle mani del presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, mentre “Il Fatto” evidenzia che restano in carica i due viceministri, Andrea Olivero e Giuseppe Castiglione.
Difficile tuttavia che possano mettere mano ai progetti rimasti nel cassetto, come ad esempio le nuove norme in tema di riproduzione animale. Il tema agricolo, insomma, non sembra interessare i media. Prendiamone atto.
Zucchero nel vino? No grazie
Mentre la politica italiana è tutta concentrata su se stessa, a Bruxelles si discute di etichette del vino, proponendo l'indicazione della eventuale aggiunta di zucchero.Pratica vietata in Italia, divieto che potrebbe essere messo in discussione. Come spiega “Giornale di Vicenza” del 10 marzo, l'Italia è fortemente contraria allo “zuccheraggio” dei vini, posizione ribadita l'11 marzo da “Avvenire”. Se il divieto cadrà, si chiede che in etichetta sia indicata l'eventuale aggiunta di zucchero.
Torna sull'argomento il 14 marzo “Italia Oggi”, per commentare le diverse posizioni che su questo tema sono espresse dal mondo cooperativo italiano rispetto a quello europeo, rappresentato dal Copa-Cogeca.
Un'altra etichetta, quella che individua le produzioni di montagna, trova invece ampi consensi, sia da parte dei produttori sia dei consumatori. Si tratta in questo caso di un'iniziativa italiana, della quale si parla sulle pagine de “La Stampa”.
Nel frattempo arriva la decisione finale per le etichette delle produzioni biologiche. Lo si apprende da “Italia Oggi” del 14 marzo, che riporta la notizia del decreto che ne definisce le regole, con pesanti sanzioni per le indicazioni fuorvianti.
Imu, esenzione confermata
Sul fronte delle imposte “Italia Oggi” del 9 marzo prende nota della sentenza della commissione Tributaria dell'Emilia Romagna, che si è espressa contro l'esenzione dall'Imu nel caso manchi la qualifica di coltivatore diretto.Ancora “Italia Oggi”, dell'11 marzo in questo caso, torna sull'argomento prendendo in esame il caso dei pensionati, che non perdono il diritto all'esenzione dall'Imu.
Psr, ritardi in vista
In Puglia l'attuazione dei Psr è al centro di accese discussioni, puntualmente riferite dalla “Gazzetta del Mezzogiorno” del 12 marzo, dove si denuncia il ritardo nell'avanzamento del finanziamento dei bandi di spesa, fermi al 9,9% del totale, mentre la media nelle altre regioni raggiunge il 14,3%.Sull'argomento interviene l'assessore all'Agricoltura della Puglia, Leo Di Gioia, che sempre dalle pagine della “Gazzetta del Mezzogiorno” fa il punto della situazione, rimarcando che non c'è alcun blocco e le difficoltà sono semmai connesse alla complessità di dare seguito alle numerose richieste.
Situazione analoga in Sardegna, dove il 12 marzo “L'Unione Sarda” denuncia i ritardi accumulati nell'erogazione degli aiuti previsti dai Psr.
Il vino in vetrina
Si avvicina il Vinitaly (dal 15 al 18 aprile a Verona) e i media continuano a sfornare notizie che riguardano il mondo del vino.Inizia “Il Giornale” del 9 marzo prendendo in esame il comparto dei vini spumanti, dove si registrano forti aumenti e c'è attesa per l'arrivo dell'Asti secco Docg.
“L'Arena” del 13 marzo dedica la sua attenzione al commercio online del vino, dove si registra una forte crescita e le proiezioni al 2023 indicano in 200 milioni di euro il valore degli acquisiti nel canale dell'e-commerce.
In Veneto è scontro sul mercato del ribolla gialla. Ne parla il “Messaggero Veneto” del 13 marzo per denunciare la politica dei bassi prezzi che sta svilendo questa produzione.
“Italia Oggi” del 14 marzo affida al direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani, il compito di commentare l'andamento di questo settore, in crescita nella qualità più che nel valore di mercato.
Sembra dargli ragione “MF” del 10 marzo che prende in esame l'andamento delle aste dei vini di pregio, segnalando la caduta di prezzo del “Brunello”.
Nel frattempo “Il Sole 24 Ore” del 15 marzo fa il punto sull'export, che vede un forte incremento dei vini rossi, con il Giappone in testa in quanto ad aumento del valore medio delle bottiglie.
Mercati in ripresa
Nessuna caduta, al contrario una crescita per il mercato dei fiori, che complessivamente vale 2,6 miliardi di euro.Se ne parla su “Repubblica” il 12 marzo prendendo le mosse dall'ottimo andamento delle vendite di mimose.
Meglio anche il mercato del latte, con i prezzi del prodotto spot, quello ceduto fuori da contratti, in aumento. Lo segnala in una breve nota “Il Sole 24 Ore” del 13 marzo.
Fra i settori in ripresa “QN” del 12 marzo segnala l'export dei salumi, per il quale tuttavia si temono le conseguenze dell'inasprimento dei dazi da parte dell'amministrazione americana.
Quando il dazio spaventa
Numerosi i giornali che si occupano delle possibili conseguenze della politica commerciale statunitense.Stando alle anticipazioni de “Il Sole 24 Ore” del 9 marzo, che riporta i risultati di uno studio firmato da Prometeia, l'aumento dei dazi potrebbe comportare al made in Italy danni prossimi al miliardo di euro.
La partita si svolge fra un alternarsi di possibili aperture e minacce di ritorsioni fra le due sponde dell'Atlantico, come riferisce il 10 marzo “La Stampa”, con un possibile ricorso all'arbitraggio della Wto, l'organizzazione per i commerci mondiali.
Il giorno seguente è ancora “La Stampa” a tornare sull'argomento, spingendo alla cifra di 4 miliardi le possibili conseguenze per l'export italiano.
Un freno alle nostre esportazioni giunge poi dal Canada e riguarda il pomodoro made in Italy. In questo caso non c'entrano i dazi, ma un insetto, la Tuta absoluta.
Secondo le autorità sanitarie canadesi sarebbe presente nei pomodori siciliani, ma “Italia Oggi” del 14 marzo afferma che di questo parassita non c'è traccia.
A dispetto di queste barriere sanitarie, gli scambi con il Canada segnano un aumento del 9%. Tutto merito, secondo “Il Sole 24 Ore” del 15 marzo, degli accordi Ceta.
Pecore, lupi e fave
Infine una notizia che mette d'accordo allevatori e animalisti. Riguarda i lupi e i danni che questi provocano agli allevamenti, pecore in particolare.In Toscana si è deciso di eliminare il limite dei 15mila euro in tre anni agli indennizzi che spettano agli allevatori. I dettagli si possono leggere l'11 marzo su “La Nazione”.
Argomento analogo è quello affrontato il 13 marzo da “Il Fatto”. In questo caso la notizia riguarda il mancato accordo fra Stato e Regioni sul contenimento della diffusione dei lupi.
In Sardegna gli agricoltori sono preoccupati da un tutt'altro genere di “lupo”.
Si chiama infatti lupo delle fave, ma in realtà è una pianta parassita (Orobanche) che sta interessando le coltivazioni del Sud Sardegna, come denuncia “L'Unione Sarda” del 15 marzo.