Dalla collaborazione tra gli esperti in comunicazione di Sprim, Società di consulenza strategica che opera nell’ambito della salute dell’uomo e dell’ambiente, e i ricercatori dell’Istituto di Chimica agraria e Ambientale, è nata la nuova Etichetta ambientale, un nuovo modello di informazione ambientale per i prodotti di largo consumo.

Tale iniziativa si inserisce in un contesto nel quale l’attenzione verso le tematiche ambientali è sempre maggiore, così come la richiesta di informazioni sull’argomento da parte dei consumatori.

Per la prima volta in Italia, così, produttori e distributori potranno comunicare l’impatto ambientale dei prodotti attraverso l’apposizione di una nuova etichetta ambientale 'multi-criterio': ciò significa che l’impatto sull’ecosistema viene calcolato prendendo in considerazione diversi indicatori ambientali.

E' quindi un modello evoluto di informazione ambientale, rispetto ad esempio al cosiddetto Carbon Footprint di cui spesso si sente parlare, ma che si limita al conteggio delle sole emissioni di gas serra, e che risulta ormai superato.
Il calcolo dell’impatto ambientale si basa su una solida e convalidata metodologia scientifica: la Valutazione del ciclo di vita (Lca), nel rispetto quindi delle relative norme ISO 14040, nonché delle linee guida francesi Afnor-Ademe.

 

Gli indicatori considerati sono ben 18, risultanti dall’utilizzo di un metodo di valutazione dell’impatto che può essere impiegato sul territorio europeo.
Tali indicatori vengono in seguito raggruppati in tre macro categorie: qualità dell’aria, qualità e consumo di acqua, qualità e consumo di suolo.

I risultati che si ottengono dall’applicazione della tecnica Lca, però, sono sempre caratterizzati da un certo grado di incertezza. Per questo motivo i dati vengono successivamente trattati con una metodologia statistica che permette di tener conto dell’incertezza delle misure e delle condizioni di riferimento, e di ottenere così risultati più oggettivi.
Come risultato finale, quindi, si ottengono tre indicatori di impatto sulle categorie aria, acquasuolo, più un unico indicatore globale che aggrega i tre con un peso equivalente.
Il tutto viene espresso come percentuale sull’impatto medio giornaliero di un cittadino europeo.

L’etichetta può essere applicata direttamente sulle confezioni dei prodotti, per garantire ai consumatori un’informazione immediata ed efficace, ma anche attraverso altri strumenti di comunicazione destinati all’utente finale.

L’obiettivo è quello di fornire alle aziende una nuova opportunità di business, un’occasione per diversificare la propria offerta, rafforzare il marchio e costruire un nuovo e più forte dialogo con i propri consumatori, e di conferire ai consumatori la possibilità di scegliere su base scientifica ma facilmente leggibile i prodotti e produttori più 'virtuosi' nei confronti del’ambiente, ma anche renderli più consapevoli dell’impatto che i propri consumi possono avere quotidianamente sull’ambiente.

L’etichetta ambientale è stata presentata alcuni giorni fa a Milano, nell’autorevole cornice della Conferenza Internazionale Fao 'Food Chains, Food Systems and Sustainable Diets – The Mediterranean Diet as a case study', nel contesto di NutriMi 2012, il VI Forum internazionale della nutrizione pratica.

 

A cura del professor Ettore Capri, direttore di OPERA - European Observatory on Pesticide Risk Analysis
 

 
 

OPERA RESEARCH - European Observatory on Sustainable Agriculture

Opera  - European Observatory on Pesticide Risk Analysis - sostenibilità in agricoltura

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