A due settimane dall’approvazione della proposta di bilancio pluriennale da parte dell'Esecutivo di Bruxelles, il Commissario all’Agricoltura, Dacian Cioloş, ne ha discusso con gli eurodeputati della Commissione Agricoltura, prima che la negoziazione sul bilancio 2014-2020 entri nel vivo.
Nei prossimi mesi, infatti, interverranno sulla proposta sia l’Euroassemblea che il Consiglio dell’Unione europea.

Critiche compatte, da parte dei parlamentari, sui tagli alla dotazione finanziaria nei prossimi sette anni, rispetto al periodo 2007-2013, ma hanno riconosciuto al commissario l'impegno di aver fronteggiato le richieste di chi chiedeva tagli ancora più consistenti.
Secondo la proposta, alla Pac saranno destinati 418,4 miliardi di euro complessivi, ovvero 59,8 miliardi all’anno dal 2014 al 2020: si tratta però di un valore nominale, che non tiene conto dell’inflazione.

In termini reali, invece, il budget si attesta a 371,7 miliardi: una cifra ridimensionata, pur restando l’agricoltura la voce di spesa maggiore all’interno del bilancio europeo, pari al 36% circa del totale.

Ulteriori risorse saranno reperite, poi, all’interno di settori “paralleli”: pur risultando sottovoci di spesa diverse dall’agricoltura, andranno di fatto a sopperire a bisogni della Pac.
Nello specifico: aiuti agli indigenti, sicurezza alimentare, riserva per le crisi di mercato, fondo per la globalizzazione e fondo di ricerca e sviluppo, per un totale di 17,1 miliardi (15,2 in valore reale).
Di questi, solo lo stanziamento di 2,5 miliardi per gli indigenti non sarà gestito dalla Direzione generale Agricoltura, come sarà invece per le misure per sradicare le malattie fitosanitarie (pagamenti per 2,2 miliardi) e quelle in caso di crisi sanitarie che colpiscono il mondo agricolo, pari a 3,5 miliardi.
Tra i capitoli di spesa inseriti in altre rubriche, poi, due sono assolute novità, e riguardano stanziamenti rispettivamente per la globalizzazione e per la ricerca.
Il primo è un fondo da 2,8 miliardi correnti (2,5 contando l’erosione dell’inflazione) a disposizione della Pac per compensare gli agricoltori dai rischi legati alle fluttuazioni sui mercati internazionali, in primis per la volatilità dei prezzi. L’altro è un fondo per la ricerca applicata al mondo dell’agricoltura: si tratterà di un programma europeo, con finanziamenti al 100% comunitari – senza necessità di cofinanziamento da parte degli Stati membri, dunque – per un totale di 5,1 miliardi correnti (4,5 in termini reali).

“La Pac è una politica settoriale con un impatto su vari settori, dall’ambiente al sociale” ha detto Cioloş agli eurodeputati, “abbiamo ottenuto che la costruzione del bilancio riflettesse quest’architettura”. Con queste cinque voci di bilancio aggiuntive, la dotazione finanziaria per l’agricoltura viene infatti rimpolpata fino a raggiungere un totale complessivo di 435,5 miliardi correnti, pari a 386,9 miliardi costanti.

Molte le perplessità sollevate dagli europarlamentari.
“Il fondo per la globalizzazione darà soldi agli allevatori perché cambino mestiere o per ricompensarli dai rischi?”, ha chiesto il liberale britannico George Lyon. “Servirà a riaccompagnare la fuoriuscita degli agricoltori?” ha incalzato Giovanni La Via, Partito popolare europeo. Il socialista portoghese, Luis Manuel Capoulas Santos, ha espresso invece perplessità sulla dotazione contro le crisi, temendo si tratti di soldi “non direttamente fruibili, più virtuali che reali”.
In diversi hanno storto il naso, poi, davanti all’elevata percentuale del cosiddetto “greening”, ovvero la decisione di condizionare il 30% dei sostegni diretti agli agricoltori all'utilizzo di pratiche più ecocompatibili.

Sulla riserva di crisi, il Commissario ha rassicurato: “Funzionerà come gli attuali interventi, come nel caso dell’Escherichia coli: fondi mobilitati rapidamente con una procedura molto snella, che non presuppone decisioni troppo burocratiche”.
Per il resto, il dibattito resta aperto. Come per la componente verde: “Questa è la proposta della Commissione e io vorrei un’applicazione semplice, senza troppa burocrazia. Ma tutto andrà discusso”, ha ricordato Cioloş.

Paolo De Castro, presidente della Commissione Agricoltura, ha così riassunto il sentimento generale: “Ci dichiariamo non soddisfatti, ma la appoggiamo nel suo sforzo. Però, sappiamo che il negoziato è ancora lungo e che il Consiglio non è di manica larga”.

 

A cura di Laura Serassio