"Purtroppo le posizioni con gli industriali sono ancora troppo distanti per dare certezza al comparto del pomodoro da industria, nonostante sia ormai arrivato il momento della programmazione delle semine". 

A sostenerlo è la Coldiretti di Piacenza, secondo la quale i produttori non possono più sopportare un'annata come quella del 2010, con un prezzo che non copre i costi di produzione; perciò, nell'ipotesi in cui il prezzo sia inferiore ai 91 euro a tonnellata, coerentemente, inviteremo i nostri imprenditori a scegliere altre coltivazioni e comunque a non effettuare ordine di piantine di pomodoro ai vivai. 

Certo, questo provocherà un danno notevole per l'intera filiera e per la nostra provincia, ma non abbiamo altra scelta. 

"Se effettivamente gli industriali intendono valorizzare il pomodoro italiano, serve - sottolinea il presidente della Coldiretti Piacenza, Luigi Bisi - una pianificazione a lungo termine, che potrebbe essere favorita da un percorso sinergico, con una base di prezzo modificabile in base ai costi, all'andamento del mercato e ad altre variabili da definire. Come Coldiretti, intendiamo valorizzare anche all'interno della Gdo il prodotto italiano e, di conseguenza, gli imprenditori che rispettano le regole".