"Con la pericolosa fine della moratoria in pieno contrasto con la volontà dei cittadini, la Commissione europea ha anche annunciato la storica intenzione di presentare entro l'estate una proposta per far decidere liberamente ai singoli Stati membri se coltivare o meno organismi geneticamente modificati sul proprio territorio, invertendo l'attuale quadro normativo". Lo afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che questo "darà finalmente la possibilità all'Italia e alle 16 regioni che si sono già dichiarate Ogm free di vietare la coltivazione nei loro territori". 

“Stando così le cose - precisa Marini - l'Europa autorizzi pure quello che vuole tanto in Italia continueremo a non coltivarli. I cittadini italiani - spiega Marini - potranno infatti dire no anche alle patatine biotech nei campi o sugli scaffali dei supermercati mentre fino ad oggi l'Unione europea ha sempre contrastato la decisione di Paesi e regioni di vietare la coltivazione sui propri territori chiedendo al contrario la definizione di un quadro per la coesistenza tra colture Ogm e tradizionali, da cui è scaturita in Italia la decisione del consiglio di Stato del 19 gennaio scorso con la quale si è richiesto al Mipaaf di concludere il procedimento di istruzione e autorizzazione alla coltivazione di mais geneticamente modificato".

Cia: “Gli Ogm, un rischio per l’agricoltura italiana diversificata”

"Sarebbe stato molto più opportuno attendere le linee-guida annunciate dal presidente Josè Manuel Barroso, il quale ha rilevato, nelle scorse settimane, di non voler imporre la coltura degli Ogm ai singoli Paesi Ue. Invece, la Commissione di Bruxelles, con il via libera alla patata transgenica Amflora e a tre nuovi mais biotech, ha praticamente messo la parola fine alla moratoria sulla coltivazione di organismi geneticamente modificati in Europa".

Questo quanto sostenuto da Giuseppe Politi, presidente nazionale della Cia - Confederazione italiana agricoltori, per il quale queste decisioni dell'esecutivo comunitario vanno in netto contrasto con l'orientamento espresso dai consumatori europei per nulla favorevoli a produzioni agricole frutto di manipolazioni genetiche.

“Come abbiamo salutato con apprezzamento le affermazioni del presidente Barroso, in questa occasione - ha aggiunto Politi - esprimiamo tutto il nostro fermo dissenso nei confronti di decisioni che riteniamo gravi, pericolose, dannose e frettolose, delle quali non c'era alcun bisogno".

"La nostra posizione sugli Ogm, scaturisce non da una scelta ideologica, ma - ha concluso Politi - dalla consapevolezza che la loro utilizzazione puo' annullare la nostra idea di agricoltura e, quindi, puo' annullare l'unico vantaggio competitivo dei suoi prodotti sui mercato: qualità, origine, tracciabilità, biodiversità, tipicità”.