'Dopo un anno torna a crescere l'agricoltura. Anche se siamo ancora alle stime preliminari, il dato positivo del primo trimestre 2008 per il valore aggiunto del settore primario, di cui non si conosce l'entità, lascia ben sperare. Questo, tuttavia, non deve far dimenticare i problemi che gli imprenditori agricoli incontrano e la complessa realtà economica e sociale con la quale si devono confrontare. La situazione per le imprese, sia sotto il profilo dei costi che dei redditi e della competitività, resta difficile'. Così il presidente nazionale della Cia (Confederazione italiana agricoltori) Giuseppe Politi commenta le rilevazioni Istat sul Pil (Prodotto interno lordo) che vedono una crescita generale dello 0,4% rispetto al precedente trimestre e dello 0,1% tendenziale.
'Questo incremento, pur rappresentando un segnale importante, deve essere preso con le dovute precauzioni. Si tratta di un dato congiunturale che viene dopo il crollo del 4,3% registrato nel quarto trimestre del 2007. Per questo non si devono alimentare', avverte Politi, 'facili ottimismi. Il settore primario si trova ancora alle prese con uno scenario critico'.
Molte questioni restano aperte. I produttori agricoli escono da tre anni, il 2005, il 2006 e il 2007, vissuti con una latente crisi strutturale, con una competitività in costante frenata, con costi produttivi in continua crescita (solo nello scorso mese di aprile sono alimentati in media del 9%), con redditi sempre più ‘tagliati’ (nel 2007 la flessione è stata del 2%).
'Dobbiamo, quindi, prendere questo positivo risultato soltanto come punto fermo e di possibile svolta dal quale ripartire per cercare di risalire la china e imboccare definitivamente la strada di uno sviluppo solido e duraturo. Comunque, l'aumento del primo trimestre del 2007 mostra', afferma il presidente della Cia, 'che il settore, nonostante i molti problemi, è ancora vitale. Ma è necessario che vengano adottate politiche nuove, per valorizzare e sviluppare l'attività imprenditoriale agricola. In questo senso, riproponiamo al governo le nostre priorità: una rinnovata politica agraria, la Conferenza nazionale sull'agricoltura, la programmazione degli interventi e una concertazione alla quale restituire spessore e legittimità'.