La zootecnia si trova davanti a numerose sfide. Da un lato è chiamata ad aumentare le produzioni per sfamare una popolazione mondiale in crescita, dall'altro è additata come una delle cause dei cambiamenti climatici, visto l'impatto che gli allevamenti hanno sull'ambiente.

 

L'obiettivo del comparto è dunque quello di aumentare le produzioni, garantendo al contempo la sostenibilità ambientale e il benessere degli animali. Obiettivi solo apparentemente confliggenti, che possono invece essere raggiunti attraverso un approccio di precisione alla gestione della stalla. Di tutto questo si è discusso durante l'undicesima Conference on Precision Livestock Farming che si è tenuta a Bologna dal 9 al 12 settembre 2024.


Ma che cosa si intende per zootecnia di precisione? Come spiegato da Daniele Torreggiani e Patrizia Tassinari, docenti presso l'Università di Bologna, ateneo che ha organizzato il congresso, significa gestire gli animali non come un gruppo omogeneo, ma come individui, fornendo tutto ciò di cui hanno bisogno per ottimizzare la produzione.

 

La zootecnia di precisione si basa quindi prima di tutto sulla raccolta dei dati in stalla, che poi vengono analizzati per estrarre informazioni di valore utili a gestire al meglio gli animali, ad esempio a livello di nutrizione, oppure di prevenzione e gestione delle malattie o dei comportamenti aggressivi.

 

Un momento della conferenza. Sul palco, da sinistra a destra, Simona Caselli (Granarolo-Granlatte) Daniele Torreggiani (Università di Bologna), Massimiliano Intini (MSD Animal Health), Dale Polson (Boehringer Ingelheim Vetmedica)

Un momento della conferenza. Sul palco, da sinistra a destra, Simona Caselli (Granarolo-Granlatte) Daniele Torreggiani (Università di Bologna), Massimiliano Intini (MSD Animal Health), Dale Polson (Boehringer Ingelheim Vetmedica)

(Fonte foto: Tommaso Cinquemani - AgroNotizie®)

 

Telecamere e microfoni in stalla

Elemento cruciale è dunque la raccolta del dato, che è la base sulla quale vengono effettuate poi tutte le analisi e prese le decisioni in stalla. Tra i sensori di cui si è parlato maggiormente durante l'evento bolognese ci sono sicuramente le camere RGB, in altre parole le videocamere, come quelle di sicurezza, in grado di riprendere in continuo ciò che accade in stalla.

 

L'aspetto interessante è legato non tanto all'acquisizione delle immagini in sé, quanto alla loro analisi, che oggi viene effettuata attraverso il machine learning e, in generale, grazie alle potenzialità offerte dall'intelligenza artificiale.

 

Come emerso durante i diversi panel che hanno animato la conferenza, l'image recognition può essere usata per:

  • Rilevamento di stress e comportamenti anomali o aggressivi.
  • Analisi del consumo di acqua e di cibo.
  • Stima della crescita ponderale.
  • Identificazione e tracciamento del singolo individuo.
  • Monitoraggio della salute degli animali e identificazione precoce di stati di malessere.
  • Rilevamento dei calori tra le vacche.
  • ...


All'interno di una porcilaia, ad esempio, è possibile individuare il singolo maiale che dimostra un comportamento aggressivo verso i propri compagni (impedire l'accesso al cibo, scontrarsi frontalmente, mordere la coda, eccetera). Un riconoscimento automatico che permette all'allevatore di prendere provvedimenti, allontanando dal gruppo il soggetto deviante.

 

L'individuazione automatica di fenomeni di tail biting permette di allontanare l'esemplare aggressivo o di prendere misure per evitare questi comportamenti

L'individuazione automatica di fenomeni di tail biting permette di allontanare l'esemplare aggressivo o di prendere misure per evitare questi comportamenti

(Fonte foto: Dilepix)

 

In una stalla di vacche da latte, invece, la computer vision può essere utilizzata per il riconoscimento dei calori, in quanto le bovine pronte per la monta cambiano il proprio comportamento. Ma è anche possibile individuare le zoppie o gli stress da calore eccessivo.

 

All'interno di un allevamento avicolo, invece, telecamere poste sul soffitto del capannone possono individuare comportamenti anomali tra i volatili. Se ad esempio si formano gruppi compatti è possibile che la temperatura all'interno sia troppo bassa. Oppure se un abbeveratoio non viene visitato può darsi che non funzioni correttamente. Anche in questo caso una sorveglianza automatica del pollaio permette all'allevatore di ricevere degli alert che consentono un intervento tempestivo e dunque una riduzione del possibile danno.

 

Identificare la posizione dei polli consente di individuare anomalìe nel comportamento che sono indice di condizioni di crescita non ottimali

Identificare la posizione dei polli consente di individuare anomalìe nel comportamento che sono indice di condizioni di crescita non ottimali

(Fonte foto: University of Georgia)

 

Ma l'uso di videocamere e software di analisi permette anche di stimare il peso di un animale, sia esso un broiler o una vacca, in modo da tenere sotto controllo la crescita degli animali e identificare precocemente anomalìe. Mentre lo studio della posizione della coda di un maiale può aiutare ad identificare soggetti aggressivi, che probabilmente creeranno problemi nel box prima che il comportamento si manifesti.

 

Anche il suono può essere una fonte di dati interessanti. All'interno di un allevamento di suini avere microfoni e software di analisi permette di isolare i colpi di tosse, che possono essere l'avvisaglia di problemi di salute. L'agricoltore può dunque intervenire con diversi giorni di anticipo, prima che si sviluppino i sintomi classici di una malattia respiratoria, isolando l'animale e curandolo. Sempre all'interno della porcilaia, il microfono può captare le grida dei maiali, che nel 78% dei casi sono riconducibili ad aggressioni (morso alla coda 53%) o in generale a stati di stress (25%).

 

Zootecnia di precisione e sostenibilità ambientale

Ma in quale modo la zootecnia di precisione può aiutare la sostenibilità economica e ambientale dell'azienda agricola? Dal punto di vista economico questi sistemi permettono di razionalizzare la produzione, eliminando gli sprechi e massimizzando l'output (latte, uova, carne, lana, eccetera) per unità di input (mangime, acqua, medicinali, spazio, eccetera).

 

Identificare un comportamento aggressivo di un suino significa aumentare il benessere degli animali, che quindi avranno una crescita più omogenea e veloce. Identificare con precisione il calore di una vacca porta ad avere un'inseminazione più efficace e quindi un ritorno alla lattazione più spedito. Individuare un animale malato precocemente consente di trattarlo in maniera mirata, riducendo il consumo di antibiotici e risparmiando sofferenze al capo. Individuare i lattonzoli invece consente di evitare che questi vengano schiacciati accidentalmente dalle scrofe.

 

Riconoscere il comportamento delle vacche consente di identificare quelle in calore o quelle prossime al parto

Riconoscere il comportamento delle vacche consente di identificare quelle in calore o quelle prossime al parto

(Fonte foto: Mediaan)

 

Queste sono solo alcune delle innumerevoli applicazioni della zootecnia di precisione, che rappresenta uno strumento importante per il raggiungimento degli obiettivi di produzione e sostenibilità di cui spesso sentiamo parlare, soprattutto a livello europeo.

 

Ma come sottolineato da Hongwei Xin, docente presso l'Università del Tennessee (Usa), le soluzioni proposte agli allevatori devono essere prima di tutto semplici da utilizzare, ma anche affidabili e soprattutto devono ripagarsi da sole.

 

Altri due aspetti da tenere in considerazione riguardano la proprietà del dato, visto che molti allevatori temono che informazioni sensibili possano essere usate senza il loro permesso, e l'interoperabilità. Oggi infatti gli agricoltori si trovano a dover usare diversi software per gestire la stalla, che tuttavia non si parlano tra di loro. La mancanza di interoperabilità comporta il dover inserire gli stessi dati su più piattaforme, con perdite di tempo e rischi di errore.