Vespa velutina è arrivata anche in America.  A darne notizia è stata l'Usda, il Dipartimento di Agricoltura degli Stati Uniti.

 

Con questo ritrovamento Vespa velutina, originaria della Cina meridionale, segna un altro passo della sua espansione, toccando un nuovo continente, dopo la "conquista" dell'Europa occidentale dove ha già invaso tutta la Francia e sta avanzando in Spagna, Portogallo, Belgio, Germania, Gran Bretagna e, come sappiamo bene, in Italia.

 

Il calabrone è stato trovato il 9 agosto 2023 nei pressi della città di Savannah, vicino alla costa atlantica meridionale, da un apicoltore che aveva notato un insetto anomalo nella sua proprietà.

 

L'esemplare è stato poi identificato come Vespa velutina dai ricercatori dell'Università della Georgia e dai tecnici dell'Aphis, l'Animals and Plants Health Inspection Service, l'Agenzia Federale per la Sanità Animale e Vegetale degli Stati Uniti.

 

Pochi giorni dopo, il 23 agosto, una squadra di tecnici del Dipartimento di Agricoltura dello Stato della Georgia ha individuato e rimosso un nido di Vespa velutina nella zona dell'avvistamento del primo esemplare del calabrone.

 

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Savannah collocata sulla carta degli Stati Uniti

(Fonte: Google Earth)

 

Con tutta probabilità anche negli Usa Vespa velutina è arrivata via nave, come avvenne in Francia. Savannah infatti, pur non essendo direttamente sul mare, ha un importante porto fluviale che la mette in comunicazione con l'Atlantico, un porto in grado di accogliere normalmente navi di grandi dimensioni, come petroliere e portacontainer.

 

La rimozione di un nido dimostra come il calabrone fosse presente sul territorio almeno da alcuni mesi e non si esclude che ce ne possano essere altri.

 

Per questo sono già partite le attività di monitoraggio e di formazione degli apicoltori locali, visto che il calabrone è particolarmente pericoloso per le api da miele.

 

Attività a cui stanno dando una mano anche i ricercatori della task force Vespid del gruppo di ricerca Coloss e tra loro anche il dottor Alessandro Cini dell'Università di Pisa e la dottoressa Laura Bortolotti del Crea, che nei giorni scorsi, su invito dell'Aia - l'Apiary Inspectors of America - si sono confrontati in video conferenza con i tecnici e gli apicoltori statunitensi.