Le rivoluzioni vere sono quelle che incidono sulla realtà in cui operano in maniera da modificarla profondamente. Nel mondo della zootecnia da latte sono tre le tecnologie che, a mio avviso, hanno cambiato il modo in cui si facevano le cose:
  • la fecondazione artificiale combinata con la possibilità di congelare il seme;
  • il modello animale che ha permesso alle valutazioni genetiche tradizionali di fare un salto di qualità stimando indici di tori e vacche insieme;
  • la genomica che ha introdotto la possibilità di conoscere con accuratezza il valore genetico di un soggetto già alla nascita.
 
Scarica la rivista Allevatori Top

Il seme sessato potrebbe diventare la quarta tecnologia a fare la differenza. Certo, non è l'ultima tecnologia introdotta, ma solo di recente ha fatto tali passi in avanti da diventare uno strumento fondamentale sia per il miglioramento genetico che per la redditività aziendale. Oggi il seme sessato 4M garantisce un tasso di concepimento praticamente equivalente a quello del seme convenzionale, mentre il nuovo approccio al sessaggio del seme sviluppato da Abs ha smontato il primato di STGenetics nel dettare regole e prezzi in questo mondo.
Quale valore ha questa tecnologia per il miglioramento genetico e come sta cambiando la gestione della riproduzione nelle aziende?


Alcuni numeri

Iniziamo da uno dei dati più interessanti riportato in letteratura, presentato da alcuni ricercatori francesi durante il congresso annuale della Federazione europea di zootecnia nel 2014 (Le Mézec e coll., 2014), relativo al trend decisamente in crescita della percentuale di manze (e di vacche) fecondate ogni anno con seme sessato.
Lo abbiamo sintetizzato in Figura 1 estrapolandolo dalla presentazione fatta al congresso sopra ricordato. La percentuale di manze (e di vacche) fecondate con seme sessato è passata da circa il 9% al 37,5% (1-3,4% per le vacche) nella Frisona, dal 15% al 32,6% nella razza Montbéliarde (5-12,4%), dal 3 al 26,8% nella razza Normande (1-4,7%).

Trend di utilizzo di seme sessato in manze e vacche in Francia dal 2010 al 2014
(Clicca sull'immagine per ingrandirla)

Si può ragionevolmente pensare che dal 2014 ad oggi queste percentuali abbiano continuano ad aumentare.
Altri numeri importanti da ricordare sono:
  • il numero di femmine effettivamente nate da seme sessato. Oggi si attesta intorno al 93% ma non è sempre stato così: fino al 2000 infatti la percentuale di femmine era al di sotto dell'80%;
  • la fertilità del seme sessato. Oggi siamo vicinissimi a quella del seme convenzionale, si parla di un 98%. Ma fino al 2000 era al di sotto del 50% rispetto al convenzionale, poi si è passati all'80% e al 95%;
  • il numero di dosi che si era in grado di produrre a partire da un certo numero di dosi convenzionali. Oggi per mille dosi si producono 1.100 dosi di seme sessato, fino al 2000 se ne producevano solo 200, all'inizio degli anni 2000 circa 400.

Il primi due numeri sono importanti nel determinare l'affidabilità del seme sessato nel produrre il risultato che promette e cioè tante gravidanze di soggetti di un sesso predeterminato. Il terzo numero è quello che ne condiziona il costo che fino agli anni 2000 era quasi proibitivo e dagli anni 2000 in poi è andato diminuendo proprio per le migliorate capacità produttive delle nuove macchine.


Vacche da latte

L'utilizzo di seme sessato è in aumento, ma che cosa rende questo prodotto così popolare? I motivi sono i più diversi perché si combinano fra loro tre diverse forze.
Da una parte c'è l'interesse dell'allevatore che sta:
  • nel ridurre al minimo i maschi nati da vacche da latte, soggetti a cui il mercato riconosce prezzi che a malapena ripagano dei costi di allevamento fino al ritiro dei baliotti e che, per l'azienda da latte, sono solo un prodotto di scarto;
  • nell'aumentare il numero di femmine nate per far crescere la dimensione della stalla.

La qualità del sessato oggi disponibile sul mercato consente di utilizzare questa tipologia di seme non solo sulle manze ma anche sulle primipare, purché la fertilità aziendale sia ottima
La qualità del sessato oggi disponibile sul mercato consente di utilizzare questa tipologia di seme non solo sulle manze ma anche sulle primipare, purché la fertilità aziendale sia ottima

Dall'altra parte c'è l'esigenza degli allevatori che puntano al miglioramento genetico e vogliono costruire la rimonta, cioè le femmine che andranno anno dopo anno a sostituire le vacche in latte di oggi, solo a partire dalle madri di valore genetico superiore e quindi hanno necessità che da questi soggetti selezionati nasca il maggior numero di femmine possibile. In questo caso l'utilizzo del seme sessato sarà in combinazione con i test genomici sulle femmine per individuare gli animali di elevato valore genetico da selezionare come madri delle future generazioni di vitelle.
Da ultimo ci sono decisioni strategiche da parte dei centri di fecondazione artificiale che mettono sul mercato i riproduttori di elevatissimo valore genetico solo con seme sessato in modo che il numero di maschi non nati dai loro programmi interni di selezione sia il più limitato possibile. In questo caso, se si vuole utilizzare il riproduttore al top della classifica, non c'è scelta possibile fra convenzionale e sessato perché la disponibilità di mercato è solo per il prodotto sessato.

L'utilizzo di seme Blu Belga negli incroci con vacche da latte sta crescendo notevolmente nelle stalle italiane
L'utilizzo di seme Blu Belga negli incroci con vacche da latte sta crescendo notevolmente nelle stalle italiane


Vacche da carne

Oggi si parla di seme sessato anche per le vacche da carne, ma in questo caso quello che si cerca è di far nascere più maschi che mostrano di avere indici di conversione migliori e un miglior rapporto quantità di muscolo e quantità di grasso. Oppure più femmine a seconda delle richieste di mercato. In questo settore ormai si parla, infatti, dell'utilizzo di seme sessato per creare linee materne meticce, per ridurre l'intervallo di generazione della linea femminile o per cambiare il rapporto tra il sesso dei nati a seconda delle richieste del mercato.


Biotecnologie riproduttive

Una considerazione a parte merita l'uso di seme sessato in combinazione con le biotecnologie riproduttive: Ovum pick up (Opu), In vitro fertilization (Ivf) ed Embryo transfer (Et). In questo caso si tratta sempre di soggetti di elevato valore genetico che i centri di Fa o agli allevatori stessi desiderano valorizzare il più possibile. In questo caso l'uso del seme sessato è, oggi, quasi sempre d'obbligo a seconda che si sia interessati a far nascere molte femmine da quel determinato accoppiamento oppure maschi per la Fa. Ovviamente, in questo caso, si parla di poche fecondazioni a livello di allevamenti singoli, mentre è la norma negli allevamenti con nuclei d'élite dei grandi centri di Fa.


Conviene? Facciamo due conti

Qualsiasi sia il contesto in cui ci si muove la domanda cruciale è se, nella possibilità di scegliere, valga la pena di utilizzare il seme sessato oppure no. Nel tempo sono stati pubblicati diversi studi che puntano a dare indicazioni sulla convenienza o meno dell'utilizzo del seme sessato. Gran parte di questo lavoro è stato fatto negli Stati Uniti dove sono reperibili anche strumenti online per la valutazione economica dell'opportunità o meno di utilizzare prodotto sessato. Lo strumento più recente, interessante e facilmente accessibile si trova sul sito dell'Università del Winsconsin. Sviluppato da Victor Cabrera al pari di altri strumenti utili per valutare costi/benefici o calcolare parametri importanti per la gestione economica di un allevamento da latte, questo strumento porta il titolo di "Valore di programmi di utilizzo di seme sessato nelle manze".

I parametri fondamentali che vengono presi in considerazione per valutare l'economicità dell'utilizzo di seme sessato sono:
  • il tasso di concepimento,
  • la riduzione di fertilità nel seme sessato rispetto al convenzionale,
  • il rapporto maschi e femmine per il convenzionale ed il sessato.
     
Oltre a questi dati più zootecnici ci sono dei parametri economici e cioè:
  • il costo di una dose di seme convenzionale e di sessato;
  • il prezzo di una vitella da vita e quello di un vitello baliotto;
  • il valore di una manza macellata a venti mesi per un qualsiasi problema;
  • il valore di mercato di una manza gravida;
  • il costo di un parto difficile;
  • il costo di mantenimento delle manze da quindici a venti mesi di età;
  • il tasso di sconto annuale.
     
Lo strumento per valutare l’economicità di programmi di utilizzo di seme sessato nelle manze messo a disposizione dall'Università del Winsconsin
(Clicca sull'immagine per ingrandirla)

Dalle analisi base, su parametri medi nella situazione americana, emerge che utilizzare seme sessato per la prima fecondazione delle manze è sempre conveniente a qualsiasi livello di tasso di concepimento, mentre per le successive fecondazioni l'avere un ritorno economico dipende sostanzialmente dal livello di fertilità dell'azienda (Figura 3). Il programma consente di valutare l'economicità dell'uso del seme sessato per la prima, la seconda e fino alla quinta inseminazione nel proprio contesto produttivo (in Figura 2 la maschera di inserimento dati di questo strumento di valutazione ed i risultati che produce espressi in forma grafica).
Nell'esempio, il valore economico dell'uso del seme risulta in media di 43,84 dollari. Gli scenari rappresentati sono sempre tre diversi in funzione del livello di concepimento che è 37% per il livello più basso, 57% per quello intermedio e 83% per quello più alto. Nell'esempio riportato, utilizzare seme sessato nelle manze, quando si ha un tasso di concepimento basso (37%) conviene sempre solo fino alla terza inseminazione, poi diventa antieconomico, mentre è sempre economicamente vantaggioso per tutti gli altri livelli di tasso di concepimento.

Il valore atteso in dollari per manza utilizzando seme sessato alla prima, seconda e terza inseminazione in funzione del tasso di concepimento dell'azienda
(Clicca sull'immagine per ingrandirla)


Un futuro tutto sessato?

Se è vera rivoluzione, l'utilizzo del seme sessato cambierà in maniera significativa il modo di gestire la riproduzione in azienda e il seme convenzionale cesserà di esistere. Ancora non è così, per il futuro non ci resta che attendere. Oggi però, per sfruttare al massimo le potenzialità offerte da questo strumento, la strategia più efficace è quella di combinarne l'uso con la valutazione genomica delle femmine e l'uso di tori da carne (magari sessati maschi): in questo modo la nuova generazione di vitelle nasce dall'uso di seme sessato sulle manze e sulle vacche di alto valore genetico mentre il resto della mandria continua a produrre latte, ma partorisce solo incroci da carne che possono essere venduti da baliotti ad un prezzo superiore o ingrassati per costruire un indirizzo produttivo complementare per l'azienda. Questo consente da una parte di migliorare più velocemente il livello genetico della mandria e, dall'altro, di recuperare extra reddito con gli incroci.

Le nuove tecnologie applicate al sessaggio consentono di non 'maltrattare' più gli spermatozoi, come accadeva in passato
Le nuove tecnologie applicate al sessaggio consentono di non "maltrattare" più gli spermatozoi, come accadeva in passato

Su questa base si possono innestare altre strategie che vanno a migliorare specificatamente la qualità del latte prodotto e le sue caratteristiche nutrizionali (latte A2) o per la caseificazione (caseine e lattoglobuline) o la qualità degli incroci da carne prodotti magari costruendo filiere corte con i macellai della zona su razze particolari o reputate di pregio nell'area in cui si produce. In futuro si utilizzerà solo seme sessato? Dipende da molti fattori: se l'industria della Fa dovesse decidere di vendere solo seme sessato femmina per tenere unicamente per sé la possibilità di fare maschi potrebbe accadere presto, se invece sul mercato rimarrà la possibilità di scegliere fra prodotto convenzionale e sessato l'opportunità economica di utilizzare il sessato andrà valutata con attenzione in funzione delle caratteristiche, zootecniche ed economiche, della propria azienda. Gli strumenti per farlo ci sono o li si può costruire con pazienza. L'importante è imparare a fare i conti.

Scarica la rivista Allevatori Top
 
di Fabiola Canavesi