Il prezzo del Grana Padano, dopo una leggera flessione fra luglio e agosto, si è stabilizzato e viaggia intorno ai 9 euro al chilogrammo per il prodotto a più lunga stagionatura, ben al di sopra delle quotazioni registrate nello stesso periodo dello scorso anno, che pure segnava rialzi continui. Gli operatori sono dunque soddisfatti, come pure gli allevatori che grazie al buon andamento del settore riescono a spuntare qualche centesimo in più per il latte prodotto. Ma il rischio di cadere di nuovo nei vortici di una crisi da eccesso di produzione sono dietro l'angolo. I dati emersi dall'assemblea del Consorzio di tutela del Grana Padano, che si è svolta a Desenzano del Garda nei giorni scorsi, indicano un aumento della produzione del 6%, tanto da parlare di un “record storico” di oltre 4,6 milioni di forme. Ad evitare che l'eccesso di offerta pesasse troppo sui consumi interni, da tempo stabili e privi di segnali di ripresa, ci ha pensato l'export, cresciuto del 5%. “Una conferma - ha detto il presidente del Consorzio, Nicola Cesare Baldrighi - dell'interesse crescente vero il prodotto Dop più consumato al mondo”.
Produzione di Grana Padano | ||
Provincia | Forme prodotte (in migliaia) | % sul totale |
Mantova | 1061 | 27,3 |
Brescia | 826 | 21,3 |
Cremona | 604 | 15,6 |
Piacenza | 495 | 12,8 |
Vicenza | 253 | 6,6 |
Verona | 198 | 5,1 |
Trento | 118 | 3 |
Padova | 106 | 2,8 |
Lodi | 68 | 1,8 |
Bergamo | 65 | 1,7 |
Cuneo | 35 | 0,9 |
Pavia | 32 | 0,8 |
Rovigo | 13 | 0,3 |
Rielaborazione da dati Clal aggiornati al mese di ottobre 2011 |
Produzione in aumento
L'aumento delle esportazioni ha portato a 1,4 milioni il numero delle forme destinate ai mercati esteri, in pratica oltre il 30% della produzione complessiva. E senza questo straordinario successo sui mercati stranieri il settore sarebbe con tutta probabilità alle prese con una crisi pesante come quella che si è protratta dal 2008 al 2009, quando le quotazioni del prodotto più fresco erano scese sotto i 6 euro per kg.
Diventa allora fondamentale riuscire a contenere la produzione e in questo senso sarà di grande aiuto il “pacchetto latte” varato in questi giorni a Bruxelles e che consente ai Consorzi, come anticipato da Agronotizie, di intervenire sui livelli produttivi. “Il 2012 dovrà essere l’anno delle conferme delle quantità prodotte - ha affermato Baldrighi - e il record raggiunto quest'anno non dovrà essere superato e verranno individuati gli strumenti e i percorsi per affrontare un anno che si presenta un po’ meno agevole di quanto apparisse il 2011”.
Export, valvola di sfogo
L'obiettivo è dunque quello di contenere la produzione, ma al contempo agire sulla leva dell'export che vede primeggiare per quantità importate la Germania (+8,2% rispetto al 2011) e con forti incrementi nelle importazioni da parte della Russia (+31,5%) e del Canada (+ 22%). Per la promozione sui mercati esteri il Consorzio ha deciso di stanziare 10 milioni di euro che si aggiungono ai 25 milioni che saranno investiti nella comunicazione a livello nazionale. “La promozione e la comunicazione - ha tenuto a precisare Baldrighi - rappresentano per noi un motore molto importante: bisogna fare bene e farlo sapere, soprattutto per tutelare i consumatori e il mercato dall’attacco dei similari, tipo quelli prodotti nei paesi dell’Est, che non dichiarano in etichetta da dove provengono e che usando nomi italiani con a fianco il termine “Gran”, confondono e ingannano i consumatori stessi”.