Dopo oltre un anno di miglioramento della bilancia commerciale, vi è la prima inversione di tendenza sul fronte import export di cereali in Italia. Secondo i dati di Anacer, nel primo bimestre 2025 (gennaio-febbraio) il saldo valutario netto è stato pari a -546,60 milioni di euro, contro i -487,5 dello stesso periodo 2024. Fra le cause il costante aumento dell'import e la frenata in valore dell'export. Ma vediamo nei dettagli.
Sul fronte delle importazioni nel periodo considerato si è registrata una crescita di 240mila tonnellate (+5,8%) e nei valori di circa 41,6 milioni di euro (+2,8%). Crescono gli arrivi di grano duro (+120.300 tonnellate) e di grano tenero (+28.400 tonnellate), oltre al mais (+101mila tonnellate) e orzo (+18mila tonnellate). Cala invece l'import di prodotti trasformati e sostitutivi (-5,1%). Calo drastico anche per i semi e frutti oleosi, mentre diminuiscono di 96mila tonnellate.
Analizzando invece la situazione sull'export, crescono le quantità esportate (+24mila tonnellate, +3%) e diminuiscono nei valori di 17,5 milioni di euro (1,7%). L'incremento delle quantità esportate si deve in particolare ai prodotti trasformati (+12.700 tonnellate, pari all'8,5%), alla semola di grano duro (+7.700 tonnellate), farina di grano tenero (+6.600 tonnellate) e alla pasta alimentare (+2.200 tonnellate). Si riducono invece le esportazioni dei mangimi a base di cereali (-2.200 tonnellate).
Questo articolo è stato modificato il 24 giugno 2025: è stato aggiunto il segno meno davanti alle cifre del saldo valutario netto 2025 e 2024
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Fonte: Anacer - Associazione nazionale cerealisti
Autore: Lorenzo Pelliconi