La bilancia commerciale cerealicola italiana si chiude come aveva chiuso il 2024, con un deficit strutturale in continuo calo se prendiamo come riferimento il primo mese (gennaio 2025) su base mensile rispetto al primo mese del 2024. Il saldo valutario netto è risultato di -242,4 milioni di euro contro i -246,3 milioni di euro del pari periodo. Sul fronte import, sotto il profilo quantitativo, gli acquisti dall'estero sono aumentati di 38mila tonnellate (+1,8%), con valori stabili (+0,2%). Crescono gli arrivi di mais (+13.700 tonnellate) e grano tenero (+8mila), mentre calano invece grano duro (-8.700 tonnellate) e orzo (-22.800 tonnellate).
Grande boom per le farine proteiche nelle quantità (+61.200 tonnellate, +47%) e 14,7 milioni in valore (+31%), mentre calano i semi e frutti oleosi (-31mila tonnellate, -12%) e in valore (-23%). In merito alle vendite estere crescono le quantità (+6%, pari a +23.700 tonnellate) e di 4,1 milioni di euro nei valori (+0,8%), rispetto allo stesso periodo 2024. Tirano le vendite fuori confine di prodotti trasformati (+14mila tonnellate, pari al +22%) e pari a +1,8 milioni di euro nei valori (+3,7%), oltre a performance positive per paste alimentari (+2,5%), farine di grano tenero (+19%) e semola di grano duro (+45%). Cala invece l'export di cereali in granella (-34% nelle quantità, -19% in valore).
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Fonte: Anacer - Associazione nazionale cerealisti
Autore: Lorenzo Pelliconi