La septoriosi del grano è una malattia di origine fungina che può portare a pesanti cali produttivi del campo, anche del 40-50%. Agenti patogeni di questa malattia sono Septoria tritici e Stagonospora nodorum, due funghi che possono attaccare le foglie, nonché il fusto, le spighe e le cariossidi del frumento. Particolarmente dannosi sono gli attacchi di S. tritici quando coinvolgono la foglia a bandiera, responsabile in larga misura del riempimento delle cariossidi.

 

Fortunatamente i funghi che causano la septoriosi non producono micotossine e quindi non vi sono effetti a livello di sicurezza degli alimenti per l'uomo o gli animali. Tuttavia, se non controllati, questi patogeni possono causare pesanti perdite di produzione. In questo articolo affronteremo prima di tutto il ciclo biologico del fungo, successivamente i sintomi sulle piante e infine le strategie di difesa.

 

 

Il ciclo biologico di Septoria tritici

A causare la septoriosi del frumento possono essere due funghi: Septoria tritici e Stagonospora nodorum. Il primo è il più pericoloso, in quanto si sviluppa prevalentemente a scapito delle foglie e dunque può compromettere la capacità fotosintetica della pianta. S. nodorum invece predilige lo stelo, i nodi, le spighe e le cariossidi del grano, arrecando quindi meno danni.

 

S. tritici sverna al suolo tra i residui colturali come micelio o attraverso i picnidi e quando le condizioni ambientali sono favorevoli (alta umidità, bagnatura fogliare e temperatura di 15-20°C) colonizza i tessuti fogliari attraverso l'emissione di spore.

 

A causare la septoriosi del frumento possono essere due funghi

A causare la septoriosi del frumento possono essere due funghi

(Fonte foto: Accademia dei Georgofili)

 

Il fungo si sviluppa a scapito dei tessuti vegetali, producendo delle tossine che portano alla necrosi di vaste aree. Se le condizioni ambientali sono favorevoli (temperatura di 7-34°C e umidità al 90-100%), sulle aree interessate si formano i picnidi, piccoli puntini di colore nero che rappresentano l'organo di propagazione del fungo.

 

All'interno dei picnidi sono contenuti infatti i conidi che, trasportati dal vento e dalle gocce di pioggia, possono andare a depositarsi su altri organi della pianta e da lì dare avvio alle infezioni secondarie.

 

Picnidi ben visibili sulle necrosi fogliari causate da Septoria tritici

Picnidi ben visibili sulle necrosi fogliari causate da Septoria tritici

(Fonte foto: UC Davis)

 

Condizioni favorevoli allo sviluppo del fungo

Septoria tritici è un fungo il cui sviluppo è fortemente influenzato dalla disponibilità di acqua e dalla temperatura ambientale. I tre fattori principali che portano alla germinazione delle spore sono: temperature tra 15 e 20°C, bagnatura fogliare prolungata ed elevata umidità ambientale. Gli attacchi si collocano quindi tra la fase di fine accestimento e l'inizio della levata.

 

S. nodorum predilige invece temperature più elevate, tra i 20 e i 27°C, e dunque i suoi attacchi sono più frequenti nella fase di formazione della spiga.

 

Sintomi e danni causati dalla Septoria

I danni causati dai funghi responsabili della septoriosi riguardano principalmente le foglie e possono avere impatti anche molto negativi quando compromettono la capacità fotosintetica della foglia a bandiera.

 

Il fungo causa inizialmente degli ingiallimenti circoscritti sulle foglie, che poi imbruniscono e disseccano. Intorno alle aree necrotiche, di forma allungata, è solitamente presente un alone giallastro. A causare la morte cellulare sono la septorina e l'ochracina, due tossine prodotte dal fungo che però per l'uomo e gli animali sono innocue.

 

Septoria tritici

Septoria tritici

(Fonte foto: Junta de Andalucia)

 

Ad essere colpite sono inizialmente le foglie basali, quelle più vicine al terreno, area dove il fungo sverna. Ma nel corso della stagione possono verificarsi infezioni secondarie che possono compromettere anche le foglie più giovani.

 

I sintomi degli attacchi di S. nodorum possono essere rilevati anche su stelo, nodi, spighe e cariossidi e si presentano sempre con imbrunimenti circondati da un alone giallastro.

 

I sintomi degli attacchi di septoria sono abbastanza facili da identificare, ma nel caso di dubbi è possibile controllare la presenza dei picnidi, puntini neri ben visibili sulle aree necrotiche, segno inconfondibile della presenza del fungo.

 

Stagonospora nodorum

Stagonospora nodorum

(Fonte foto: Junta de Andalucia)

 

La difesa del frumento dalla Septoria

Posto che le condizioni ambientali giocano un ruolo fondamentale nel determinare la pressione del fungo sulla coltura, ci sono alcuni accorgimenti che l'agricoltore può adottare per abbassare il livello di rischio in campo.

 

Tra questi ricordiamo:

  • Scegliere varietà resistenti o tolleranti alla Septoria. Se una resistenza totale non è (ancora) stata raggiunta, ci sono varietà di grano più o meno sensibili al fungo.
  • Utilizzare Sistemi di Supporto alle Decisioni (Dss) in grado di identificare i momenti di maggiore rischio per la coltura, in modo da poter posizionare i trattamenti fungicidi al meglio.
  • Adottare ampie rotazioni colturali ed evitare di far susseguire su uno stesso campo due specie suscettibili ai funghi (come grano e avena ad esempio).
  • Interrare i residui colturali attraverso lavorazioni meccaniche. Il fungo infatti sverna al suolo tra i residui colturali e dunque ogni azione volta ad allontanare il patogeno dalla coltura è positiva.
  • Limitare le concimazioni azotate in quanto causando una crescita vegetale lussureggiante portano ad un aumento della suscettibilità della pianta, nonché ad un aumento dell'umidità a livello del suolo.
  • Utilizzare seme certificato e conciato. Questo permette di avere un materiale di partenza sano (visto che S. tritici e S. nodorum possono infettare anche il seme) e la concia con prodotti fungicidi permette di difendere la pianta nelle fasi iniziali di sviluppo.
  • Applicare prodotti fungicidi efficaci, alternando i meccanismi d'azione.

 

Seme di grano conciato

Seme di grano conciato

(Fonte foto: AgroNotizie®)

 

La difesa fungicida del frumento dalla Septoria

Fatte tutte queste premesse, l'impiego di sostanze fungicide rimane il caposaldo della difesa del grano, sia tenero che duro, dalla Septoria.

 

Oggi esistono sul mercato molti prodotti per la difesa. Andando a vedere il disciplinare di produzione integrata della Regione Emilia Romagna possiamo citare: Pythium oligandrum (fungo parassita), pyraclostrobin, bromuconazolo, difenoconazolo, procloraz, tebuconazolo, metoconazolo, fenpropidin, mefentrifluconazolo, protioconazolo, tetraconazolo, bixafen, benzovindiflupyr, isopyrazam, fluxapyroxad e folpet.

 

Un aspetto da tenere particolarmente in considerazione è il timing di applicazione, rispetto al quale possono fornire informazioni interessanti i Dss. È importante infatti bloccare le infezioni primarie, quelle che partono dal terreno e si sviluppano sulle foglie basali. Tuttavia interventi precoci, magari effettuati insieme al diserbo tra fine accestimento e inizio levata, se non eseguiti con prodotti di lunga persistenza possono lasciare scoperta la coltura nelle fasi di formazione della spiga.

 

D'altro canto interventi tardivi, ad infezione primaria già avvenuta, possono aumentare l'inoculo in campo e mettere a rischio la capacità fotosintetica della foglia a bandiera. È sempre bene dunque valutare tutti i fattori di rischio (pressione del patogeno, suscettibilità del grano, eccetera.) e scegliere il timing in relazione al prodotto da utilizzare.

 

Questo articolo è stato modificato in data 12 aprile 2023 nella parte con l'elenco dei prodotti per la difesa.