Non esiste una ricetta semplice. Ci si deve basare infatti su un corretto mix di genetica, mezzi di difesa e pratiche agronomiche. Innanzitutto, bisogna seminare presto perché ciò allontana la fioritura dal momento degli stress idrici. Serve inoltre una genetica predisposta a tali scopi. Infine, gioca un ruolo chiave anche la corretta difesa dalla infestanti, dai parassiti e dai patogeni. Questo non solo perché le infestanti sottraggono acqua alla coltura, ma anche perché la competizione innescata dalle malerbe induce il mais a sviluppare più velocemente la parte epigea, distogliendo risorse allo sviluppo radicale. Quindi, una competizione delle infestanti esercitata nelle prime fasi di sviluppo può creare condizioni fisiologiche meno favorevoli al mais quando poi le radici gli serviranno nei momenti di carenza idrica. Ecco perché i diserbi di pre-emergenza con Lumax permettono di aiutare la coltura anche in tal senso.
Un altro elemento aggiuntivo di estrema importanza è Quilt Xcel, a base di azoxystrobin e propiconazolo, non solo per gli effetti benefici sulla fisiologia delle piante, ma anche per l’effetto positivo sulla resistenza verso gli stress idrici. Infatti, Quilt Xcel agisce anche sulla regolazione degli stomi, ciò permette alla pianta di mantenere al proprio interno una quantità maggiore di acqua. L’irrigazione andrà comunque gestita oculatamente, dando acqua nei momenti giusti.
Infine, anche la piralide va contrastata con prodotti adeguati, come Ampligo, insetticida che offre una doppia attività ovicida e larvicida. Ampligo scongiura non solo le perdite dovute agli attacchi larvali della piralide, ma anche quelle dovute ai patogeni fungini che si insediano sulle aperture create dagli insetti.
E gli allarmi micotossine del 2012 ancora sono ben vivi nella memoria dei maiscoltori.
Quando la genetica conta di più
Quelli della famiglia Artesian di Syngenta sono gli ibridi per eccellenza per adottare i programmi ad alta efficienza idrica, programmi che sono stati lanciati l’anno scorso con SY Hydro, ibrido che permette altissime produttività in condizioni di abbondanza idrica, grazie all'alta fogliosità e a spighe che possono raggiungere i 6-7 etti di peso. Ma la vera marcia in più di SY Hydro è che questo ibrido è in grado di produrre in modo soddisfacente anche in condizioni di stress idrico. In altre parole, perde produzione si, ma meno di altri ibridi altrettanto produttivi in condizioni ottimali. Ciò permette raccolte superiori del 15% rispetto ad altre genetiche. Quindi, SY Hydro assicura buone rese anche in caso la stagione non sia molto favorevole quanto ad acqua.
La combinazione di tutti i fattori sopra esposti crea quindi sinergie che permettono di produrre un 20% di resa in più rispetto ad altre scelte colturali.
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Fonte: Syngenta Italia