I prezzi del grano duro toccano quota 350 euro a tonnellata. Stesso trend per il tenero: 283 euro a tonnellata. E l’industria molitoria rischia il black out. Di fronte al rincaro dei prezzi delle derrate cerealicole, la filiera si interroga e cerca soluzioni per uscire dalla morsa della crisi. L’occasione giusta, per fare il punto della situazione, sono state le Giornate di Studio di GranoItalia, svoltesi a Bologna dal 27 al 29 settembre sotto l’egida di Assincer. “La filiera corta - ha detto il presidente di Assincer, Valerio Marchioni - ha lasciato il posto a una filiera virtuale di tipo finanziario, meno prevedibile e più rischiosa. E, soprattutto, più onerosa”. Assincer propone diversi livelli di intervento: una pianificazione negoziata delle produzioni, la creazione di grandi strutture di stoccaggio, la “de-commoditizzazione” del prodotto attraverso servizi al cliente (qualità certificata, consegne garantite, scambio informativo), lo sviluppo di contratti di filiera tra produzione, stoccaggio e trasformazione, con un maggior coinvolgimento di Grande distribuzione organizzata e interprofessione. Sulla costituzione di un soggetto interprofessionale, il lavoro è già in atto. L’obiettivo dichiarato è quello di arrivare alla definizione di un organismo che riunisca le filiere cerealicole.