Crescono gli investimenti a frumento, mentre le superfici ad orzo registrano in Italia una battuta d’arresto. E’ quanto emerge dalle previsioni di semina dei cereali autunno-vernini elaborate dall’Ismea, Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare, in collaborazione con l’Unione seminativi, che per il grano duro, in particolare, dopo due anni di riduzioni, rivelano un incremento delle aree investite del 13,2%, con aumenti in tutte le regioni (ma più marcati al Nord) ad eccezione della Sardegna. Nelle zone più vocate del Sud si prevedono incrementi del 18% in Puglia e Basilicata e del 12% in Sicilia. Crescita generalizzata anche per il frumento tenero, che in base alle stime Ismea ha fatto segnare in Italia un progresso di oltre il 15%. Al Veneto il miglior risultato (+25%). Lombardia e Piemonte registrano tassi di crescita del 23 e del 22%, contro il +19% dell’Emilia Romagna.
Riguardo all’orzo, si prevede a livello nazionale un calo delle superfici del 3,7%, con riduzioni più evidenti al Centro-Nord. Crescono al Sud solo Sardegna, Calabria, Campania e Molise.
In generale - spiega Ismea - le condizioni climatiche hanno agevolato fin dai mesi autunnali le operazioni di semina in tutta la Penisola, al contrario di quanto registrato la scorsa campagna, quando le piogge ritardarono e ostacolarono i lavori nei campi. Ad accrescere l’interesse sui frumenti è stato inoltre il forte aumento dei prezzi. Significativo quest’anno anche il fenomeno dello spostamento colturale verificatosi a seguito della riforma dell’Ocm zucchero, che ha fatto perdere ampie superfici alla barbabietola.