La Lombardia è la regina d'Italia per numero di impianti fotovoltaici: ce ne sono quasi 29.700, di cui il 90%, circa 26.700, di piccola e media taglia sotto i 20 chilowatt

Lo rende noto la Coldiretti regionale diffondendo i risultati di una rielaborazione dei dati di Atlasole. 

A seguire, prosegue la federazione, ci sono il Veneto (27.293 installazioni), l'Emilia Romagna (18.949), il Piemonte (15.551), la Puglia (12.827), il Friuli Venezia Giulia (11.359), la Toscana (11.301), il Lazio (11.005), la Sicilia (10.945), Trentino Alto Adige (10.255), la Sardegna (9.363), le Marche (7.355), la Campania (5.399), la Calabria (4.835), l'Umbria (4.749), l'Abruzzo (4.316), la Liguria (2.095), la Basilicata (2.057), il Molise (762) e la Valle D'Aosta (514). 

"Gli impianti di piccola e media taglia su tetti e coperture varie - spiega la Coldiretti - sono quelli che meglio si adattando alla strategia di diversificazione delle produzioni nelle aziende agricole e sono tra i più diffusi sia per i costi inferiori che per l'iter burocratico semplificato, tanto che anche realtà industriali attive nel settore, come Sorgenia del Gruppo Cir, si stanno concentrando su questa tipologia". 

In tutte le province lombarde, informa la federazione, le mini installazioni rappresentano dall'85 al 95% del totale dei sistemi attivati: sotto i 20 kilowatt ce ne sono 6.647 su 7.229 a Brescia, 698 su 847 a Lodi, 3.098 su 3.632 a Milano, 4.024 su 4.489 a Bergamo, 2.481 su 2.666 a Varese, 1.431 su 1.555 a Como, 1.860 su 2.191 a Cremona, 1.015 su 1.071 a Lecco, 1.792 su 1.973 a Mantova, 1.298 su 1.430 a Monza e Brianza, 1.157 su 1331 a Pavia, 1.185 su 1.279 a Sondrio. 

La provincia che produce più energia dal sole è Brescia, con 118.353 kilowatt, mentre Lecco è ultima in classifica per potenza, con 9.510 kilowatt, ma è la prima per la presenza, il 95% del totale, degli impianti di piccola e media taglia. 

"Per la multifunzionalità delle aziende agricole - spiega Coldiretti - gli impianti fotovoltaici sono un'opportunità da sfruttare su tetti di cascine, stalle, capannoni o serre, mentre la terra deve continuare ad essere coltivata preservando il patrimonio dei prodotti made in Italy e della filiera agricola italiana".