Russia: per il 2012 cresce l'import di agrumi
Lo scorso anno la Russia ha importato circa 1,4 milioni di tonnellate di agrumi. Gli esperti del settore sostengono che le peculiari condizioni climatiche della scorsa stagione abbiano causato una riduzione delle importazioni agrumicole russe da Abcasia, Azerbaigian e Asia centrale. Tale situazione cambierà radicalmente nel 2012. Questo è quanto afferma il sito web www.rg.ru. "La Georgia sta operando attivamente nelle esportazioni di agrumi verso la Federazione Russa - afferma David Zodelava, presidente del Consiglio di Sviluppo Commerciale russo-georgiano - e la Russia potrebbe ricominciare ad importare gli agrumi dalla Georgia già nei primi tre mesi del 2012". Nel frattempo, nel 2011, l’Abcasia ha quasi dimezzato le sue esportazioni di agrumi verso la Federazione Russa, arrivando a quota 8.000 tonnellate (l’80% delle quali composto da mandarini). "La diminuzione delle esportazioni - spiega Beslan Dzhopua, ministro dell’agricoltura dell’Abcasia - è stata causata dalla bassa produzione di agrumi nella nazione. Nel 2012, l’Abcasia ha programmato di esportare non meno di 10.000 tonnellate di agrumi verso la Russia".
(Fonte: www.lol.org.ua)
Brasile: la pioggia ritarda la raccolta delle arance
Le intense piogge degli ultimi giorni in Brasile hanno creato molti problemi alla raccolta di frutta e verdura, con particolare riferimento alle arance. Qualsiasi tregua offerta dalla pioggia costituisce un'occasione per accelerare la raccolta delle arance, visto il ritardo accumulato e la difficoltà a rispettare i contratti di fornitura. Nonostante la buona produzione (+50% nella zona di Itapeva) gli agricoltori si aspettano perdite inevitabili.
(Fonte: g1.globo.com)
Argentina, la conservazione dei mirtilli in atmosfera controllata gli allunga la shelf-life
Secondo quanto riferito dal giornale argentino El Diario dela Repubblica, da alcuni studi svolti dall’Istituto nazionale per le tecnologie per l'agricoltura (Argentina’s National Agricultural Technology Institute - Inta) è stata scoperta una tecnica per allungare di 30 giorni la conservabilità nel post-raccolta dei mirtilli. I ricercatori, infatti, hanno scoperto che, se i mirtilli vengono conservati in un magazzino ad atmosfera controllata con il 2% di ossigeno e il 15% di anidride cabonica, il processo di maturazione può essere ritardato senza che la bacca perda le sue qualità o subisca perdite di peso. Dai risultati di un test di controllo è emerso che la conservazione in ambienti refrigerati con i metodi tradizionali porta ad una perdita di peso delle bacche pari al 9,4%.
(Fonte: Fresh Fruit Portal)
India: secondo produttore di frutta al mondo, con volumi in crescita
Negli ultimi anni in India si è registrato un aumento significativo della produzione ortofrutticola. Le colture di frutta, ortaggi e spezie occupano un’area di 17,7 milioni di ettari, producendo 218,7 milioni di tonnellate di prodotti. Il 92,3% del totale della produzione è composto da frutta e verdura. L’area di coltivazione della frutta è pari a 6,6 milioni di ettari per un totale di produzione di 75,8 milioni di tonnellate. L’india diventa così il secondo produttore di frutta al mondo dopo la Cina. Tuttavia, è il più grande produttore di mango, banana, papaya, sapota, melograno e Aonla. Circa il 40% di mango e il 30% di banane e papaya del mondo si producono in India.
(Fonte: pib.nic.in)
California: le gelate riducono le arance del 10% e i mandarini del 20%
Circa il 10% delle arance Navel californiane e il 20% dei mandarini sono stati danneggiati da un numero record di gelate avvenute nella stagione di coltivazione 2011/12. Per questa stagione i coltivatori hanno speso quasi 100 milioni di dollari in misure di protezione dal gelo. Lo riferisce Bob Blakely, direttore delle relazioni del settore presso la California Citrus Mutual con sede a Exeter. Molti coltivatori hanno speso in protezioni anti-gelo il doppio o il triplo rispetto a una stagione normale, ha riferito Blakely.
(Fonte: www.thepacker.com)
Francia, in calo le superfici frutticole tra il 2000 e il 2010
Secondo uno studio realizzato da Agreste Primeur pubblicato dal Ministero dell'Agricoltura francese, la produzione di frutta tra il 2000 e il 2010 nel Paese d’oltralpe ha subito una contrazione. Infatti la superficie totale frutticola è diminuita del 17% raggiungendo circa 134.000 ettari. In particolare le superfici dedicate a peschi e peri hanno registrato la maggiore riduzione con valori rispettivamente di -40% e -45%. Nella Regione Rhône-Alpes la superficie dedicata a pesche si è ridotta di quasi due terzi, principalmente a causa dello sradicamento avvenuto in seguito al manifestarsi della Sharka. Contemporaneamente l’area destinata alla produzione di mele ha subito una contrazione del 20%, mentre per prugne e albicocche la superficie coltivata si è ridotta del 6%. Le uniche specie che non sono state coinvolte da queste flessioni sono noci e kiwi.
(Fonte: Fruitnet)