Se guardiamo agli ugelli i cambiamenti più importanti si sono visti con l'introduzione di quelli antideriva, ormai qualche anno fa, ma se passiamo all'analisi complessiva degli irroratori, ci accorgiamo del grande lavoro fatto dai costruttori per renderli sempre più smart.
La chiusura automatica delle sezioni é solo una delle innovazioni in via di diffusione e se le grandi aziende del settore puntano su sistemi See&Spray ad altissima precisione, anche nella componentistica ci sono novità.
L'Italia, oltre ad essere un'autorità a livello internazionale per quanto riguarda le produzioni agricole di qualità, nulla ha da invidiare al mondo anche in merito alle tante aziende che producono componenti innovativi. Un esempio é Arag, multinazionale di Reggio Emilia, che sta perfezionando il sistema RTM (Real Time Mixer). Si tratta di una tecnologia che consente la miscelazione di agrofarmaci e fertilizzanti direttamente sulla linea di distribuzione dell'irroratrice, gestendo separatamente l'acqua pulita presente in cisterna e i contenitori dei prodotti.
L'interessante innovazione, già in prova presso alcune aziende come spiegato a Macgest dalla casa costruttrice, minimizza gli sprechi di miscela che viene preparata contestualmente all'avanzamento in campo. Oltre a ciò, il sistema RTM permette di passare da un prodotto ad un'altro senza la necessità di lavare la botte: è sufficiente avviare il sistema di auto-pulitura per eliminare i pochi residui presenti nella parte terminale dell'impianto.
(Fonte foto: Arag)
Essendo il sistema gestito elettronicamente é inoltre possibile selezionare i dosaggi - eliminando eventuali errori umani - sia di prodotti liquidi che in polvere. Inoltre, non inserendo direttamente nella cisterna il prodotto fitosanitario o il fertilizzante, scompare la necessità di alcune componenti quali l'agitatore e si riduce al minimo l'usura delle parti non più a contatto con i prodotti chimici.
Gli agrofarmaci vengono versati nelle tramogge esterne alla botte e il sistema, su disposizione dell'operatore, preleva il liquido o la polvere nella quantità corretta a seconda dell'operazione che deve essere effettuata. Meno sprechi, più versatilità in campo.
Riconosci e tratta: il nuovo paradigma del diserbo di precisione
Il mercato potenziale delle soluzioni per il diserbo di precisione é estremamente ampio visto che sono in aumento le malerbe resistenti agli erbicidi (soprattutto quelli selettivi) e che i consumatori e i legislatori chiedono un utilizzo più sostenibile dei prodotti chimici di sintesi destinati all'agricoltura. La possibilità di individuare la malerba e trattare solo quella (il cosiddetto See&Spray), anche con erbicidi non selettivi, permette di risparmiare fino all'80% di prodotto.(Fonte foto: Blue River Technology)
Già oggi sono presenti soluzioni in grado di identificare la presenza di una pianta sul terreno nudo. Un esempio é Weed Seeker, di Trimble (commercializzato in Italia da Spektra Agri), che montato su una barra da diserbo é in grado di distinguere il verde della pianta dal marrone del suolo e di aprire la sezione solo in concomitanza della malerba da trattare.
Si tratta di una soluzione che tuttavia, anche a causa del costo, é adottata solo da contoterzisti o agricoltori che hanno botti per il diserbo importanti, grandi superfici da trattare e vogliono essere molto efficienti nell'uso degli input produttivi. Oppure da viticoltori e frutticoltori che vogliono diserbare il sottochioma o ancora in applicazioni non agricole come la pulizia delle linee ferroviarie.
Nel 2017 John Deere ha sborsato la bellezza di 205 milioni di dollari per acquisire la Blue River Technology, una startup californiana che ha messo a punto una barra da diserbo in grado di individuare, attraverso l'uso di telecamere e algoritmi di riconoscimento delle immagini, la presenza di malerbe in campo. E successivamente di trattarle con getti di diserbante sincronizzati con estrema precisione per colpire solo il bersaglio.
La vera chiave di volta sta però nella capacità di distinguere la malerba dalla coltura. E su questo segmento stanno lavorando, tra gli altri, anche gli ingegneri di KUHN, azienda che ha presentato al Sima di Parigi il concept di iSpray, una barra per il diserbo di precisione. “Si tratta del concept di una tecnologia in grado di individuare la malerba in campo e di trattarla con getti mirati di erbicida”, spiega a Macgest Paolo Cera, marketing manager di KUHN Italia. “Oggi si sta lavorando per il riconoscimento dell'infestante su suolo nudo e, in un secondo momento, si lavorerà per la distinzione infestante-coltura commerciale”.
Progettato in collaborazione con la società Carbon Bee e installabile sulle barre delle irroratrici, iSpray utilizza sensori iperspettrali per monitorare la vegetazione. Le immagini 'scattate' in campo vengono poi confrontate con quelle presenti in un database con centinaia di migliaia di altre foto e un algoritmo di intelligenza artificiale riconosce la specie di appartenenza della malerba aprendo l'ugello.
Sul concetto di See&Spray si é concentrata anche Bayer che ha stretto una alleanza triennale con Bosch per lo sviluppo di una barra capace di diserbare selettivamente le malerbe. Il 'research concept' é stato presentato durante Agritechnica 2017, ad Hannover, e secondo i costruttori avrà il plus di poter distinguere le malerbe dalle colture commerciali, caratteristica oggi non ancora presente sul mercato.
(Fonte Foto: Bosch)
Inoltre le due multinazionali fanno sapere che la barra potrà gestire diverse tipologie di diserbanti, in modo da applicare ad ogni singolo caso il prodotto più corretto al fine di scongiurare anche l'insorgenza di resistenze, un problema che oggi affligge tutti Paesi e le colture, con gradi differenti di severità.
Creare barre in grado di individuare la malerba al suolo prima dell'emergenza della coltura é un'operazione oggi già fattibile e relativamente semplice. La complicazione é distinguere la malerba dalla coltura commerciale, soprattutto quando si é in post-emergenza precoce e le caratteristiche morfologiche delle piante non sono ancora ben definite e distinguibili. A complicare le cose, ci si mettono la velocità di avanzamento, che deve essere elevata per rendere economica l'innovazione, e la precisione degli ugelli, che devono essere in grado di colpire piante delle dimensioni di una moneta da due euro anche in condizioni di vento.