L'Emilia Romagna è centro nevralgico dell'agroalimentare made in Italy. Lo dicono i tanti numeri mostrati in Regione durante la presentazione del Rapporto 2022 sul settore agroalimentare, lo scorso 11 luglio. Una regione che, nel 2023, è stata colpita nel cuore della sua produzione agricola, la Romagna, a causa della terribile alluvione, ma che "lavora già alla ricostruzione, per non perdere competitività e quote di mercato" come detto dall'assessore regionale all'Agricoltura Alessio Mammi.

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Venendo ai numeri principali, dopo lo shock negativo dovuto alla pandemia, il valore della produzione agricola regionale si è attestato attorno ai 5,8 miliardi di euro, registrando un incremento su base annua di 455 milioni di euro, in crescita dell'8,5% rispetto al 2021. Un settore che è la seconda voce di export dell'intera Regione, con 9,8 miliardi di euro in valore. Questi dati di primissimo rilievo si scontrano con un anno in corso davvero complicato, con l'alluvione di maggio che ha colpito il 42% della superficie agricola del territorio regionale, con circa 9mila aziende colpite e danni complessivi per 1,1 miliardi di euro.

 

"Il trend del comparto è positivo - ha commentato l'assessore Alessio Mammi - anche se purtroppo i risultati si inseriscono in una situazione pesante causata da un'alluvione senza precedenti. Il quadro è complicato, registriamo terreni produttivi completamente sradicati e franati, l'asfissia dei terreni per l'accumulo di lino, gli allevamenti allagati, danni irreversibili alle infrastrutture e rotture di impianti di irrigazione. Risulta quindi fondamentale sollevare il comparto con aiuti alle imprese e rilancio dell'export agroalimentare dell'Emilia Romagna. Non possiamo correre il rischio di cedere il passo, perdendo competitività. La Regione sta cercando di fare la propria parte, attendiamo nel frattempo l'attuazione sul territorio dei decreti del Governo".

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"Il settore è esposto a cambiamenti climatici e al tema della sostenibilità - ha poi sottolineato il vicepresidente di Unioncamere Emilia Romagna, Valerio Veronesi - oltre a far i conti con l'invecchiamento della popolazione e delle nuove scelte dei consumatori. L'obiettivo primo è l'esigenza di far ripartire le tante imprese agricole colpite dall'alluvione, attraverso ristori e risorse dedicate per la ricostruzione. Il secondo obiettivo è portare la Food Valley nel mondo, ampliando i flussi commerciali verso l'estero e farne elemento di attrattività per l'industria turistica valorizzando l'intreccio tra eccellenze dell'enogastronomia, paesaggio, arte, cultura e qualità artigiana".

 

Dal Rapporto si evince come le materie prime abbiano visto un forte incremento dei costi intermedi, aumentati del 24%, con una conseguente riduzione della redditività delle imprese. Sul fronte dell'agroalimentare Dop e Igp, la produzione per le 44 Dop e Igp è cresciuta del 12% rispetto al 2022, rimanendo sempre al primo posto per valore, 3,11 miliardi di euro (39% del valore nazionale) e al settimo in quel vitivinicolo (486 milioni di euro).