Lo Stato del Nord Dakota è uno dei più importanti produttori di cereali e altre materie prime agricole. Secondo il Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti d'America (Usda), nell'anno appena trascorso, il Nord Dakota ha prodotto circa 5,8 milioni di tonnellate di mais, 4,9 milioni di tonnellate di grano e 3,3 milioni di tonnellate di soia.
Questa grande produzione è certamente una combinazione di fattori naturali unici del luogo: la conformazione geografica, pianeggiante e facilmente meccanizzabile, unita ad una lunga stagione di crescita, che in media dura 160 giorni, che offre alle colture un abbondante tempo per maturare.
A questo si unisce la capacità del popolo americano di creare delle infrastrutture solide ed efficienti come strade, ferrovie e corsi d'acqua navigabili che rendono il trasporto delle colture più facile verso tutti i mercati globali.
La guerra in Ucraina ha avuto significativi effetti macroeconomici sui mercati agricoli, con un forte impatto sui prezzi delle materie prime che si è poi propagato in tutto il mondo. La tensione geopolitica ha portato a restrizioni commerciali e sanitarie che hanno ostacolato il commercio e la circolazione delle merci agricole, creando così un clima di incertezza nei mercati.
Queste problematiche hanno fatto emergere l'importanza di un'educazione finanziaria tra gli agricoltori e gli operatori del settore e sulle differenze nella gestione del mercato agricolo fra gli Stati Uniti e l'Italia.
L'obiettivo della ricerca è stato quello di condurre una indagine approfondita sui meccanismi di hedging, nello specifico con l'utilizzo di contratti futures per ridurre la volatilità dei prezzi ed i conseguenti rischi quando si fa conservazione e stoccaggio delle materie prime.
I contratti futures sono degli strumenti utili per gli agricoltori e possono essere usati in due modalità principali.
La modalità "long hedge", ovvero il produttore di grano può decidere di vendere un contratto futures per una determinata quantità di grano ad un prezzo stabilito in anticipo, anche se la raccolta non è ancora avvenuta, con lo scopo di proteggersi da un ribasso dei prezzi.
La modalità "short hedge", ovvero un acquirente può acquistare un contratto futures per una specifica quantità di grano ad un prezzo stabilito oggi, allo scopo di proteggersi da possibili variazioni al rialzo dei prezzi in futuro.
In entrambi i casi i contratti futures forniscono una forma di copertura contro i rischi di mercato e possono essere usati come strumenti di gestione della volatilità dei prezzi.
Esempio di hedging con dati reali del mercato italiano e valori dei contratti futures
(Fonte foto: Michele Peroni)
Il primo esempio sul frumento duro rappresenta un mercato di raccolta non ideale, in cui i prezzi cash subiscono un calo nel tempo, anziché un aumento. Questo caso porterebbe un agricoltore che accumula grano in silos a perdere del denaro. Con l'hedging avremo una perdita nel mercato spot, ma un guadagno nel mercato dei contratti futures.
L'utilizzo dell'hedging in questa situazione ha portato a un prezzo finale di vendita più elevato rispetto a non aver adottato alcuna strategia.
Il secondo esempio rappresenta invece un aumento del prezzo della soia, di conseguenza sul mercato cash si pagherebbe un prezzo più alto. Tuttavia, grazie al conseguente guadagno derivante dall'aumento del prezzo dei contratti futures, il prezzo finale diminuirà.
L'utilizzo dell'hedging si è dimostrato ancora una volta benefico, consentendo di mitigare i rischi e ottenere un prezzo finale più vantaggioso.
La ricerca si è soffermata anche sullo studio e sulle modalità di applicazione di queste strategie nel mercato italiano, considerando le sue specificità a livello nazionale, primariamente per le sue dimensioni.
Tramite delle interviste, si è provato a comprendere quali opportunità e quali sfide siano legate all'implementazione di queste tecniche. I risultati delle interviste hanno permesso di individuare i titoli più utilizzati ed i corretti riferimenti per le future analisi.
Sono stati confrontati anche i prezzi spot del mercato italiano, prendendo come spunto i riferimenti dei prezzi medi della Borsa merci di Bologna ed i prezzi di chiusura giornalieri dei contratti scambiati nell'Euronext e nel Cbot. Questi prezzi sono stati simulati con una analisi di value at risk per quantificare il livello di protezione fornito da una strategia di hedging.
Comparazione dei prezzi spot della Borsa merci di Bologna con i prezzi Euronext e Cbot. Si nota la buona correlazione tra l'andamento dei prezzi ed il valore del prezzo cash del mercato italiano, che risulta essere nella maggior parte dei casi più alto del suo contratto futures
(Fonte foto: Michele Peroni)
I risultati mettono in luce una significativa correlazione tra i prezzi spot in Italia e i contratti futures, nonostante la mancanza di un'ampia diffusione di dati sui prezzi spot che consenta di comprendere appieno il reale prezzo di mercato. Infatti, uno dei principali ostacoli riscontrati è stata l'identificazione dell'effettiva tendenza di mercato, poiché il prezzo della Borsa merci di Bologna è il mero risultato di trattative tra membri privati di un'organizzazione e riflette le negoziazioni della settimana precedente.
È fondamentale quindi che il mercato agricolo italiano diventi più trasparente e che si riduca l'asimmetria informativa tra produttori e acquirenti, al fine di riflettere in modo più accurato l'andamento effettivo del mercato.
Attualmente, i meccanismi di determinazione del prezzo non si basano sulla libera contrattazione pubblica, ma su delle modalità di determinazione dei prezzi che risultano ancora opache. Inoltre, i prezzi stessi non sono di dominio pubblico, a differenza di quanto avviene negli Stati Uniti, dove ogni acquirente di materie prime può pubblicare quotidianamente i propri prezzi di acquisto e conseguentemente l'agricoltore è in grado di prendere decisioni più informate sulle tante opportunità di vendita.
È evidente la necessità di promuovere una maggiore trasparenza e accessibilità ai dati di mercato in Italia, al fine di favorire una competizione più equa e un'informazione più completa per tutti gli attori coinvolti nel settore agricolo.
Solo attraverso la divulgazione pubblica dei prezzi e una migliore condivisione delle informazioni, sarà possibile creare un ambiente più competitivo e consentire agli agricoltori di prendere decisioni più informate sulla vendita delle loro materie prime.
Lo studio mette in luce l'urgenza di un intervento politico volto a promuovere la trasparenza del mercato agricolo italiano. Incentivando l'adozione di misure legislative che favoriscano la divulgazione pubblica dei prezzi, la creazione di piattaforme informative e l'accesso facilitato ai dati di mercato.
In questo modo gli agricoltori potranno avere una panoramica chiara e completa dei prezzi di mercato, consentendo loro di negoziare in modo più equo e ottenere un valore più adeguato per le proprie produzioni. L'attuale mancanza di trasparenza e l'asimmetria informativa nel mercato agricolo italiano sono sfide che devono essere affrontate con determinazione.
La promozione di una maggiore trasparenza e l'accesso equo alle informazioni rappresentano passi fondamentali verso un mercato agricolo più efficiente e competitivo, in grado di garantire un giusto equilibrio tra produttori e acquirenti.
Michele Peroni, categoria "Economia agraria"
(Fonte foto: Michele Peroni)
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A cura di Michele Peroni
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Fonte: AgroNotizie