"È meglio spendere 100 dollari in un albero e 200 dollari nel sito d'impianto anziché l'inverso (International Society of Arboriculture, 1995).


Questa affermazione evidenzia l'importanza dell'operazione di messa a dimora e, nel caso in cui l'impianto sia effettuato in aree urbane dove sono presenti infrastrutture ed edifici, è fondamentale avere a disposizione un volume di suolo esplorabile compatibile con una crescita sostenibile degli alberi.

Leggi anche Alberi in città: l'albero giusto al posto giusto - Prima parte

Per crescita sostenibile si intende che essi non solo sopravvivano, ma anche forniscano quei benefici, ormai noti a tutti, e svolgano il ruolo che, nella specifica situazione, viene loro assegnato: cioè migliorare il clima, ridurre la presenza di sostanze inquinanti, fornire ombra, eccetera, e che la crescita stessa non comporti costi economici eccessivi per la gestione da parte della municipalità o del privato cittadino.


Non è, quindi, sufficiente che gli alberi sopravvivano, ma che abbiano tassi di crescita e, conseguentemente, di sequestro di CO2 superiori alla CO2 da loro stessi prodotta per i normali processi vitali e da quella emessa durante le operazioni di messa a dimora e nella gestione. È, quindi, fondamentale, scegliere bene la/e specie da mettere a dimora, poiché è ampiamente dimostrato in letteratura che errori in questa fase possono determinare un aumento delle emissioni di CO2 dovuto alle necessarie operazioni di gestione (irrigazione, potatura, eccetera) (Nowak et al., 2002).

 

Non meno fondamentale è il volume di suolo necessario per la crescita delle piante, nonché la qualità dello stesso. Numerosi autori hanno posto l'accento su quanto sia importante assicurare che l'apparato radicale abbia a disposizione un volume di suolo esplorabile, non solo per fornire un ancoraggio compatibile con le dimensioni della pianta, ma anche per garantire un adeguato rifornimento di acqua e nutrienti senza dover ricorrere a continui input esterni costosi non solo economicamente, ma anche considerati "carbon generating".


In condizioni naturali, la zona di radicazione può essere fatta corrispondere approssimativamente alla superficie di proiezione della chioma, anche se, in condizioni non limitanti, è noto che l'espansione dell'apparato radicale è ben maggiore (vedi figura sotto).

 

L'espansione dell'apparato radicale dell'albero in condizioni non limitanti è maggiore

(Fonte: articolo "Il verde nei centri urbani: l'albero giusto al posto giusto" del professor Francesco Ferrini dell'Università degli Studi di Firenze, 2010)

 

È chiaro che tale situazione è difficilmente ottenibile in ambiente urbano, ma è comunque necessario, per avere una crescita ottimale, che le buche d'impianto o le trincee siano larghe almeno 3-4 metri e che la profondità esplorabile sia non inferiore a 1,20-1,50 metri per garantire anche un sufficiente ancoraggio, nonché un volume adeguato alle necessità idriche e nutritive degli alberi.

 

Questi valori appaiono alquanto difficili da raggiungere negli ambienti urbanizzati delle nostre città, soprattutto nei centri storici e, anche se buche d'impianto di minori dimensioni possono essere tollerate se le radici degli alberi possono penetrare nel suolo sotto le pavimentazioni, questo può essere reso difficoltoso a causa dell'impermeabilità di esse, dalla elevata compattazione e, come suddetto, dai conflitti con le infrastrutture.

 

 A cura di Francesco Ferrini, Dagri, Università di Firenze - Associazione Pubblici Giardini, Delegazione Toscana

 

Per saperne di più l'appuntamento è con i successivi articoli della serie "Alberi in città: l'albero giusto al posto giusto".

 

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