Una strategia per la filiera agroalimentare italiana, di ampio respiro e che possa dare, e ricevere, un contributo per l'economia interna e per quella europea. È la linea essenziale lungo cui si è mossa l'Assemblea generale di Confagricoltura, a Roma.

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"La chiave di volta vincente - osserva il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti - è rappresentata dalle innovazioni. Le innovazioni richiedono investimenti, sia pubblici che privati. La crisi economica indotta dalla pandemia e la contrazione della crescita prevista per l'anno venturo stanno limitando la propensione agli investimenti, anche per l'aumento dei tassi di interesse che è in corso per frenare l'inflazione. La messa in opera del Pnrr consentirà di far ripartire gli investimenti pubblici, soprattutto dal lato delle infrastrutture. Energie rinnovabili per la neutralità climatica, digitalizzazione, investimenti per la crescita dell'efficienza e della competitività - rileva ancora Giansanti - questi sono i temi che rappresenteranno il passo verso il futuro e che condizioneranno il futuro stesso delle nostre imprese".

 

Le riflessioni del presidente di Confagricoltura hanno delle radici precise e attuali: secondo un Rapporto dei ministri dell'Agricoltura e dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo - redatto per la riunione di metà novembre del G20 - la produttività dell'agricoltura mondiale dovrà crescere di circa il 30% nel prossimo decennio per garantire la sicurezza alimentare e raggiungere gli obiettivi fissati dall'Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici.

 

Ma la questione "crisi", non viene rimandata di troppo. E infatti viene messa in evidenza la "frenata" che il settore sta avvertendo "forte e chiara", e le prospettive per il 2023 "non sono positive", dopo un 2022 difficile. Il messaggio è lo stesso. "Senza investimenti per il made in Italy - continua Giansanti - non sarà facile uscire dalla crisi attuale. Occorre destinare più risorse per salvaguardare il potenziale produttivo agroalimentare".

 

E, per salvare il più possibile questo pezzo fondamentale dell'economia nazionale, Confagricoltura chiede una serie di misure. Un pacchetto per le imprese agricole che comprenda: la proroga delle misure per contenere il caro bollette oltre il primo trimestre 2023, provvedimenti a sostegno della liquidità prolungando le moratorie sui prestiti dell'emergenza sanitaria (in scadenza alla fine di quest'anno), mettere in campo un'azione a livello europeo sui fertilizzanti con acquisti comuni per ottenere una riduzione dei prezzi e avere a disposizione i quantitativi necessari, combattere l'inflazione, realizzare infrastrutture adeguate per la connessione dell'agricoltura italiana con il mercato internazionale, sviluppare il sistema dei trasporti e l'implementazione degli impianti fotovoltaici ed eolici.

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Su alcuni aspetti bisogna però accelerare come per esempio sull'agricoltura di precisione che è già una realtà ma che in Italia è ancora troppo limitata, sul consolidamento degli incentivi a favore della Transizione 4.0, per supportare la competitività a lungo termine delle imprese agricole, e la conferma del credito di imposta per il Mezzogiorno. Tra l'altro l'innovazione aiuta anche con il risparmio idrico e a tagliare la chimica nelle colture.

 

"Siamo una superpotenza della qualità - afferma il ministro dell'Agricoltura e della Sovranità Alimentare e Forestale Francesco Lollobrigida - bisogna difendere la nostra economia. E il mondo agricolo è un elemento portante dell'economia". Poi Lollobrigida garantisce agli imprenditori agricoli massimo impegno sul fronte delle politiche Ue: dal registro del carbon farm - uno strumento competitivo per avere il riconoscimento dell'impronta ecosostenibile del comparto primario - alle regole sui fertilizzanti che "in nome della transizione ecologica possono rischiare di mettere a repentaglio i raccolti nei campi da qui al 2030", fino "al Nutriscore, uno strumento che vuole condizionare e non informare il consumatore delegittimando il nome della salute e la qualità dei prodotti" e soprattutto "sull'utilizzo e la produzione di cose che qualcuno chiama carni sintetiche e che impattano sul nostro modello di sviluppo con una aggressione che non è in nome del progresso ma in nome di qualcosa di simile a quello che fecero i barbari che distrussero la civiltà romana".

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Inoltre Lollobrigida si è dichiarato disponibile ad una revisione della Pac. "Come posso non essere in linea? Ma dobbiamo fare una strategia nazionale perché la competizione è Italia su estero. Lavoreremo insieme perché la Nazione non si cambia solo con l'impegno della politica ma si deve saper ascoltare". Sul punto gli risponde subito la presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola: "La Pac garantirà l'aumento della produzione agricola di cui l'Europa ha bisogno e il Parlamento Europeo garantirà ulteriori tutele per le Indicazioni Geografiche e regole condivisibili sull'uso dei fertilizzanti".

 

"L'Italia deve avere la capacità di rimettere al centro una filiera che rappresenta l'eccellenza della nostra produzione e, ovviamente, anche la capacità di tutela - dice Lollobrigida - capacità che dobbiamo preservare in nome della qualità: il vero campo su cui l'Italia è ancora competitiva. Vorremmo contribuire a un'Europa più forte e meno ideologizzata. In Europa, un'Italia autorevole non è vista come un avversario, ma come un punto di riferimento".

 

Sicurezza alimentare, produttività e tutela delle zone rurali, sono i tre temi messi in evidenza dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Mentre la presidente del Consiglio Giorgia Meloni si è concentrata su materie prime, filiere di qualità, credito, modernizzazione tecnologica e ricambio generazionale. Per il commissario agli Affari Economici Paolo Gentiloni serve un cambio di direzione su siccità, carenza di fertilizzanti e crisi energetica verso l'obiettivo di uno sviluppo economico sostenibile; le priorità sono tre: solidarietà tra i Paesi Ue, tutela del valore che l'agroalimentare italiano esprime e sostegno al percorso di transizione energetica delle imprese.

 

"Cercherò di far capire che il mondo dell'agricoltura ha gli stessi problemi del mondo industriale - conclude Massimiliano Giansanti - dal caro energia alla carenza di liquidità. E che quindi va aiutato per non perdere competitività rispetto a Francia e Germania. Con la Legge di Bilancio, il Governo ha fatto scelte di assoluta rilevanza, per continuare a ridurre le bollette energetiche di famiglie e imprese, ma l'intervento è limitato al primo trimestre dell'anno venturo. Le imprese agricole oltre alle misure per contenere il caro bollette hanno bisogno di interventi aggiuntivi, come provvedimenti a sostegno della liquidità delle imprese. E poi bisogna combattere l'inflazione".