Negli ultimi anni la produzione di nocciole è emersa come coltura da reddito: il Piemonte ha visto una forte espansione di questa specie ma anche, inevitabilmente, la comparsa di diverse problematiche legate alla sua gestione e difesa. Gli stress idrici e termici, dovuti a una sempre maggiore carenza di acqua e a un aumento delle temperature, stanno portando a gravi ricadute sulla salute delle piante e quindi sulla regolarità ed entità della produzione.


Per trovare una soluzione ai problemi del comparto corilicolo piemontese, oltre alle altre criticità messe in evidenza dalla filiera, è stato costituito un gruppo di lavoro tecnico operativo formato dal Settore Fitosanitario Regionale, dalla Fondazione Agrion, dal Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (Disafa) e da AgroInnova Università di Torino.

Il progetto

Il gruppo ha avviato il progetto Nocciola di Qualità che prevede dei sotto progetti dedicati ai danni da cimice, all'avariato sui frutti e alle problematiche che caratterizzano la cascola pre raccolta

 

"Un lavoro di squadra che ci deve vedere sempre più impegnati a fianco delle imprese nel far crescere la produzione di nocciole in Piemonte che si deve contraddistinguere come prodotto di qualità realizzato con tecniche produttive che abbiano un sempre minor impatto sull’ambiente" commenta Giacomo Ballari, presidente della Fondazione Agrion.

 

"Allo stesso tempo, però, dobbiamo investire tutte le risorse per individuare le cause e superare criticità per fare in modo che la coltura possa garantire una corretta redditività ed evitare che queste anomalie climatiche possano mettere a rischio un'annata che si prospettava abbondante da un punto di vista produttivo"

 

Il punto di forza del progetto è l'approccio multidisciplinare che riunisce le migliori competenze tecnico scientifiche del territorio focalizzate sulle problematiche che interessano la Tonda Gentile

 

La cascola, ad esempio, è studiata con un taglio concreto e pragmatico atto a rendere prontamente fruibili i risultati delle verifiche sperimentali. Questo a partire dalla componente legata a problemi di non corretta impollinazione.

 

A seguire è in valutazione l’incidenza di cascola causata dalle cimici, per finire con tutti i temi legati all’avariato.

Le avversità del nocciolo

La cosiddetta "cascola pre raccolta" è, tra le principali avversità del nocciolo, quella che al momento desta maggiore preoccupazione a livello piemontese. Si tratta di una cascola anticipata che colpisce la varietà Tonda Gentile: negli ultimi anni ha incrementato l’interesse a livello sia tecnico, come emerso dai coordinamenti tecnici corilicoli gestiti da Agrion, che di filiera in quanto determina la diminuzione della resa produttiva.

 

Tale cascola, di frutti già formati, si manifesta con una caduta delle infruttescenze prima del raggiungimento della maturità. I frutti cadono attaccati all’involucro, si presentano più o meno anneriti, sono generalmente privi di seme o con semi abortiti e di conseguenza poco formati. 

 

In generale la cascola è determinata non solo dalla mancata fecondazione dei fiori femminili durante la fase di fioritura che avviene in gennaio-marzo, ma anche da altri fattori che possono favorirla durante la fase di allegagione e di accrescimento della mandorla. I principali che si segnalano sono:

 

  • fattori nutrizionali dovuti a carenze di sostanze nutritive;
  • fattori meteorici dovuti a stress termici o idrici;
  • fattori patogenici dovuti ad attacchi di insetti, funghi, batteri, ecc;
  • fattori antropici dovuti a coltivazione in ambienti di coltura non propriamente vocati.

Inoltre, la Tonda Gentile manifesta una spiccata sensibilità al brownstain disorder, che si evidenzia frequentemente ad inizio stagione in seguito alla contemporanea manifestazione di eventi atmosferici avversi, nei giorni immediatamente successivi alla fecondazione degli ovari delle future nocciole. 

 

Le nucule colpite manifestano così fra maggio e giugno imbrunimenti progressivi del guscio, dovuti alla fuoriuscita di essudati, costituiti da gocce di linfa giallognola che ossidandosi diventa nerastra, e del perisperma. Successivamente viene a determinarsi un progressivo avvizzimento di queste nocciole abortite che inevitabilmente, da fine giugno a metà luglio, cascolano.

Aggiornamento continuo

A fine campagna è previsto un convegno dedicato per presentare a tutta la filiera i risultati raggiunti ma, come ricorda Simone Bardella, responsabile del Coordinamento Corilicolo di Agrion, gli stati di avanzamento sono condivisi in tempo reale durante gli incontri tecnici settimanali e con tutta la filiera e i finanziatori del progetto nelle riunioni dell'Osservatorio progetto Nocciola di Qualità che monitora mensilmente gli stati di avanzamento delle attività.

 

"Un nostro personale ringraziamento, quindi, a tutti i tecnici delle organizzazioni professionali, ai ricercatori del Disafa e di Agroinnova e ai finanziatori del progetto - Regione Piemonte, Ferrero Hco, Novi, Banca d'Alba, Fondazione Crc, Fondazione Crt, Asprocor e Ascopiemonte" conclude il presidente di Agrion Ballari.