Proprio questi due processi determinano la formazione delle microplastiche e nanoplastiche che sono un problema emergente e di notevole criticità. Infatti, a causa delle loro ridotte dimensioni, si accumulano nella catena alimentare e nei tessuti degli organismi viventi in concentrazioni sempre maggiori. Questi detriti sono ubiquitari nell'ambiente. Si trovano sulla terra ferma, in particolare nelle discariche e negli spazi urbani, sulle spiagge, su isole lontane e anche in acque più profonde come fondali oceanici e lacustri. A differenza di quello che si pensa, la plastica non è solamente utilizzata nel settore dell'industria e del packaging, bensì è estremamente comune anche nel settore agricolo, per questo suo ampio utilizzo in tale settore è stato coniato il termine plasticoltura.
In agricoltura la plastica è utilizzata principalmente per la costruzione di sistemi di irrigazione e di drenaggio e per la protezione delle colture come tunnel o serre e in particolare per la pacciamatura. Quest'ultima rappresenta una metodologia altamente utilizzata in campo agricolo. Tra i benefici più notevoli della pacciamatura occorre ricordare la modifica della temperatura del suolo, il mantenimento della sua umidità e la riduzione delle infestanti.
La caratteristica principale dei teli pacciamanti, che ha permesso l'ampia diffusione e il loro utilizzo in tutto il mondo, è la capacità di modificare il microclima nei pressi della pianta, cambiando l'equilibrio energetico del suolo, con un conseguente aumento della produzione. I teli pacciamanti di plastica, nonostante siano flessibili e duraturi nel tempo, presentano, come tutti i materiali plastici, il problema dello smaltimento finale. Spesso non sono smaltiti correttamente e vengono interrati nel suolo dove si frammentano, a causa degli agenti fisici, determinando un impatto ambientale fortemente negativo. Con questo lavoro di tesi è stato approfondito l'uso dei teli pacciamanti in agricoltura con l'obiettivo di proporre soluzioni più innovative, come le bioplastiche, rispetto alle plastiche convenzionali, dal punto di vista della sostenibilità ambientale e della bioeconomia.
Si è approfondito in particolare, con specifiche analisi chimiche di laboratorio, l'influenza che i teli pacciamanti costituiti da bioplastica hanno avuto sul suolo e in particolare sul ciclo dell'azoto e sulla biomassa microbica presente, elementi fondamentali per la nutrizione delle piante e fertilità del suolo.
Federica Tamarri, categoria "Sostenibilità degli agroecosistemi e protezione dell'ambiente"
(Fonte: © Federica Tamarri)
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A cura di Federica Tamarri
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Fonte: Agronotizie