"Per noi agricoltura sostenibile significa sviluppare strumenti e sistemi in grado di monitorare in tempo reale la campagna. Consentire un uso più attento delle risorse naturali, l'acqua in primis, e ridurre l'impiego di sostanze chimiche, spesso tossiche per l'ambiente".
Sono queste le parole di Mirco Mattarozzi, ceo di iFarming, la startup ravennate che opera nel campo dell'agricoltura di precisione e che, recentemente, ha vinto il premio Innovatori responsabili realizzato dalla Regione Emilia Romagna.

Il riconoscimento, ottenuto nella categoria startup, consiste nella realizzazione di un video di presentazione dell'azienda stessa in modo da comunicare chi è veramente iFarming.


Il progetto

"La startup intende affiancare le aziende agricole nella loro quotidiana attività in campo - afferma il ceo - L'obiettivo è quello di supportare l'agricoltura con soluzioni innovative nel campo della sensoristica, dell'Internet of things e delle piattaforme cloud".

Per questo motivo l'azienda intende raggiungere gli obiettivi prefissati: una concimazione mirata con riduzione di azoto nel terreno e la prevenzione dell'inquinamento delle acque dai nitrati; un'irrigazione mirata con una conseguente riduzione nell'uso di acqua e riduzione dei rischi di asfissia radicale legati al ristagno idrico; e ancora la riduzione dell'uso di fitofarmaci attraverso l'utilizzo di modelli previsionali, la riduzione degli scarti in agricoltura e il risparmio di energia impiegata.

Come è nata questa idea e cosa significa essere una startup in agricoltura oggi?
"iFarming nasce da un nucleo di ricerca della facoltà di Agraria dell'Università di Bologna che ha lavorato una quindicina d'anni sulla sensoristica applicata all'attività agricola. Si sono poi aggiunte competenze specifiche in ambito ingegneristico, elettronico e informatico con lo scopo di dar vita a una nuova iniziativa imprenditoriale.
La natura di 'startup innovativa' caratterizza in modo specifico la nostra impresa che si fonda sull'applicazione pratica dell'innovazione tecnologica. In un modo agricolo caratterizzato da 'eccellenze verticali' (irrigazione, macchine agricole, analisi, ecc.) che non si parlano, iFarming entra con un approccio 'orizzontale' proponendosi sia come fornitore di servizi di monitoraggio specifici che come piattaforma di integrazione di tutte le informazioni utili all'azienda agricola
".


I risultati

Grazie alla realizzazione di una rete di centraline meteo denominata FarmGrid, progettata per raccogliere dati meteorologici di una specifica area e avvalendosi della tecnologia più avanzata, le informazioni raccolte in campo vengono elaborate, archiviate in cloud e rese disponibili sul portale "esiFarm".

I risultati e gli impatti positivi, generati attraverso questa raccolta e un corretto utilizzo delle informazioni, sono stati un uso sostenibile dell'acqua, che ha già riscontrato un risparmio idrico di circa il 30% rispetto al periodo precedente, una riduzione dei trattamenti, soprattutto su vite, e una riduzione dei consumi di energia elettrica.

Risultati sì, ma...
"Abbiamo riscontrato in passato, e viviamo tutt'ora, i problemi di chi si avvicina a un mondo come quello agricolo dal'esterno, dovendo quindi costruire la rete di relazioni indispensabile per poter comunicare la nostra offerta. Un'altra difficoltà, che eravamo ben consci di incontrare, è rappresentata dalla difficoltà di proporre soluzioni basate sulla tecnologia più avanzata e soprattutto sulla 'cultura del dato', diffusa nel mondo industriale, ma ancora poco diffusa nel mondo agricolo.
Infine, molto importante, è l'aspetto economico: iFarming è un'iniziativa completamente autofinanziata. Ora che l'attività è in piena crescita stiamo valutando ipotesi diverse su come scalare e fornire alla società la liquidità necessaria
".

iFarming però guarda già avanti con l'obiettivo di ampliare il panel della aziende agricole, avviare un progetto di digitalizzazione della filiera agricola dal campo alla tavola e sviluppare analisi comparative, in collaborazione con l'Università di Bologna.
"Nel nostro futuro c'è la diffusione capillare di strumenti di raccolta dei dati e, in parallelo, lo sviluppo di soluzioni di 'machine learning' per l'elaborazione dei dati e per lo sviluppo di modelli di analisi" conclude il ceo Mirco Mattarozzi.