Sono i numeri, appunto, del progetto Irriframe, sul quale, il 14 ottobre 2016, ha fatto il punto il presidente di Anbi Toscana Marco Bottino, nel corso del convegno "Acqua e clima. La gestione della risorsa idrica al tempo dei cambiamenti climatici".
L'incontro si è svolto alla Limonaia di Villa Strozzi, a Firenze, promosso da Legambiente e Progetto Firenze 2016 nell'ambito delle celebrazioni del Cinquantennale dell'alluvione 1966, con il patrocinio di Regione Toscana, Comune di Firenze e Anbi Toscana.
"Irriframe - ha spiegato Marco Bottino - è un sistema informatizzato che combina dati agronomici e meteorologici per razionalizzare l'uso dell'irrigazione in funzione delle esigenze dei singoli utenti, consentendo una notevole economia della risorsa idrica.
Si tratta di un progetto interamente sviluppato dai Consorzi di bonifica; è ad oggi l'unico servizio web gratuito per l'irrigazione menzionato nei documenti dell'Unione europea.
In Toscana Irrifrane è partito più tardi ed è per il momento attivo solo nella zona grossetana, per una serie di fattori fisici e legati al tipo di colture, ma sta rapidamente crescendo e puntiamo a farlo apprezzare in tutta la Regione".
Al momento, secondo i dati illustrati da Anbi Toscana, il 67% degli agricoltori toscani effettua il prelievo autonomo di acque, un ulteriore 56% usa risorse sotterranee, il 23% sfrutta corsi d'acqua superficiali, il 9% laghi o piccoli invasi e un altro 9% il progetto Irriframe.
"Si tratta di un meccanismo che ottimizza il consumo di acqua in base alle effettive esigenze di irrigazione, seguendo il meteo e il ciclo delle coltivazioni - ha proseguito Bottino - con un aumento della produzione del 13% e un calo del consumo di acqua del 27%".
In Toscana sono cinque i Consorzi di bonifica che gestiscono reti e impianti irrigui per una superficie complessiva servita di 13.194 ettari, 9,2 milioni di metri cubi di acqua distribuita, una rete irrigua lunga 534 chilometri, 1600 utenze servite e nove invasi gestiti (con una capacità di 1,4 milioni di metri cubi).
Sempre come esempi virtuosi del lavoro dei Consorzi di bonifica della Toscana in campo irriguo, lo scorso 14 ottobre, sono stati citati due casi importanti. Il primo è il lago di Massaciuccoli dove, con il supporto scientifico della Scuola superiore Sant'Anna di Pisa, il Consorzio di bonifica Toscana Nord ha realizzato un impianto di fitodepurazione su un'area di 17 ettari.
Il secondo è l'istallazione di dighe mobili gonfiabili su alcuni canali artificiali della pianura di Grosseto, dove il Consorzio di bonifica grossetana è riuscito così a ottenere vantaggi molteplici per la lotta all'intrusione del cuneo salino.