Si riaccendono i riflettori sulla vicenda Federconsorzi, i cui strascichi giudiziari si sono spinti sino ad oggi, dopo il crack che ne decretò la chiusura nel 1991. In ballo c'è il tesoretto dei crediti riconosciuto ai consorzi agrari per la gestione degli ammassi di grano dal dopoguerra sino agli anni sessanta. Ultima (?) tappa della vicenda è la sentenza della Cassazione con il riconoscimento di crediti per cifre che oscillano fra i 400 e i 900 milioni di euro.
Ma a chi andranno questi danari? E' l'interrogativo che si pone “Il Sole 24 Ore” del 21 maggio, paventando la possibilità che a spartirsi il “tesoretto” potrebbero essere le banche e non il mondo agricolo.
Sullo stesso argomento interviene il giorno seguente il quotidiano cremonese “La Provincia” che invita a tenere alta l'attenzione sugli sviluppi della vicenda.
Se sui soldi della Federconsorzi aleggiano ancora molte incertezze, più chiaro è il destino del miliardo di euro che rientrano nell'accordo fra Mipaaf e Unicredit da destinare nei prossimi tre anni al credito agricolo. Se ne parla il 21 maggio sulle pagine della “Gazzetta del Mezzogiorno”.
Soldi in arrivo si segnalano poi per il settore avicolo, ma in questo caso, spiega “Nuova Venezia” del 20 maggio, si tratta dei sostegni previsti da Bruxelles per il rimborso dei danni causati dall'emergenza influenza aviaria fra fine 2014 e inizio 2015.
Glifosate e vigneti
Restiamo a Bruxelles con “Avvenire” del 20 maggio che si occupa della vicenda glifosate, argomento sul quale l'Europa si trova divisa, con Italia e Francia schierate sul fronte del divieto al suo impiego.
Alla fine, spiega “Il Fatto” del 20 maggio, l'Unione europea si trova bloccata e costretta ad un nuovo rinvio. Faticano a proseguire anche gli accordi commerciali fra Usa e Ue contenuti nel Ttip, argomento al centro di un articolo pubblicato su “La Provincia” del 22 maggio.
In questi giorni si è alle strette finali con le richieste di impianto di nuovi vigneti. Se ne occupa “Italia Oggi” del 24 maggio, spiegando che le richieste sono per 67mila ettari, dieci volte oltre la superficie disponibile. Situazione analoga si ritrova nel milanese, come spiega il “Corriere della Sera” del 26 maggio, dove sono disponibili solo 226 ettari di vigneti in più rispetto agli 850 ettari richiesti dai produttori.
Bene il vino
A proposito di vino, “Espansione” in edicola il 20 maggio dedica un ampio servizio alle tendenze in atto in questo settore. Una serie di interviste mettono in evidenza l'impegno diffuso per un miglioramento della qualità che si ritrova con sempre maggiore frequenza anche sui banchi dei supermercati. Qualità ed export, spiega “L'Unità” del 23 maggio, sono peraltro le armi sulle quali il vino italiano deve puntare per crescere, tenuto conto della caduta dei consumi sul mercato interno.
Male la carne
Una caduta dei consumi si registra per il mercato delle carni, che coincide con un aumento nei consumi dei prodotti ortofrutticoli, come afferma “Avvenire” del 22 maggio.
In compenso la carne italiana vede riaprire in questi giorni le frontiere giapponesi, chiuse per oltre quindici anni a causa della Bse, notizia che si apprende da “Il Sole 24 Ore” del 21 maggio.
Il prosciutto toscano Dop è invece immune alla flessione della consumo di prodotti di origine animale. Repubblica del 23 maggio informa infatti che questo prodotto Dop ha incrementato nel 2015 di oltre l'8% le vendite di preconfezionati.
Terapie al formaggio
“Curiosa” la vicenda che vede contrapposti il Consorzio del Grana Padano e la soap opera Beautiful. Un dialogo nel quale si dà una netta preferenza al Parmigiano Reggiano è al centro di una querelle che potrebbe concludersi nelle aule dei tribunali.
Lo riporta “Libero” del 24 maggio, mentre il giorno seguente “Italia Oggi” spiega che nella vicenda si inserisce la recente conferma scientifica che dimostra fra i pregi del Grana Padano quello di abbassare la pressione arteriosa.
Non è da meno il Parmigiano Reggiano, anche in questo caso con dati scientifici alla mano, che dimostra dalle pagine de “Il Messaggero” del 25 maggio di essere utile non solo per abbassare la pressione ma anche per combattere l'insonnia.
I tanti pregi salutistici del “food” italiano meriterebbero un'occasione fieristica di spessore sul piano internazionale. Ne è convinto Corrado Peraboni, amministratore delegato di FieraMilano intervistato da “Il Sole 24 Ore” del 25 maggio.
Ma anche in questo campo occorre superare il campanilismo che ancora caratterizza l'offerta fieristica italiana.
26 maggio 2016 Economia e politica