Paolo Amadei, tecnico dell’area ricerca e sviluppo del Consorzio agrario di Ravenna, ha spiegato i risultati delle ricerche in campo relative all’innovazione agronomica nelle drupacee, predisponendo un percorso sostenibilità nel pesco.
“In questi due anni di sperimentazione in campo abbiamo studiato varie tecniche. Si parte con il dirado meccanico, dove avviene un’importante scrematura dei fiori. A questa poi si deve aggiungere quella manuale, con il connubio fra entrambi si arriva a risparmiare il 45% della manodopera. Una seconda operazione è quella del monitoraggio dell’umidità del suolo, con un controllo attento del contenuto idrico, al fine di eseguire corrette decisioni sul quando, quanto e come irrigare. Molto importante anche la gestione della chioma, con una potatura meccanizzata. Eseguire tutte queste operazioni porta a una riduzione della produzione rispetto ai metodi classici, ma la pezzatura è più grande e ciò porta a una maggiore Plv e a una riduzione dell'incidenza dei costi. Due condizioni che garantiscono così all'azienda agricola maggiore redditività".
Marina Collina, ricercatore del Distal dell'Università di Bologna, ha invece fatto il punto della situazione della monilia, fungo responsabile del marciume bruno nelle pesche. "Fra i fattori principali c'è sicuramente il clima, ma oltre a questo sono da considerare anche gli aspetti agronomici. E' necessario eliminare immediatamente i rami infetti ed effettuare una potatura verde in grado di garantire maggiore luminosità ed evitare il ristagno idrico nella chioma".
"Bayer nella sua missione si propone di rimanere in linea con la sostenibilità ambientale - sottolinea Paolo Bacchiocchi, field marketing specialist di Bayer - ovvero il rispetto per l’ambiente, oltre alla sostenibilità sociale, ovvero quella che garantisce alla fine al consumatore, in questo caso la frutta, un prodotto sano. Infine a queste prime due condizioni si deve per forza necessariamente coniugare la sostenibilità economica, che equivale a dire redditività per le aziende agricole”.
“Nel convegno organizzato con il Consorzio agrario di Ravenna con il quale portiamo avanti da anni una fruttuosa collaborazione, presentiamo i risultati di due anni di lavoro e di sperimentazione di soluzioni innovative nel pesco, nell’albicocco e nel susino. Come Bayer ci mettiamo al fianco degli agricoltori, proponendo soluzioni che racchiudono in sé tante funzioni – continua Paolo Bacchiocchi – magari con un livello di prezzo leggermente più elevato, ma decisamente più conveniente rispetto a quelli presenti sul mercato grazie alle sue molteplici funzioni”.
I prodotti presentati lunedì sono stati il Basta, prodotto per il diserbo, il Movento, in favore di un controllo di tutti gli insetti, e infine è stato ribadito il ruolo di Luna Experience, un prodotto già conosciuto ed entrato da poco nei disciplinari di produzione.