Gli uffici della Regione Campania sono pronti ad accogliere entro oggi - 26 ottobre - le relazioni sui danni e le priorità degli interventi che riguardano la prima fase della dichiarazione di stato di emergenza in seguito alla disastrosa alluvione che ha colpito la zona di Benevento: l'ha annunciato sabato scorso il presidente della Regione Campania con delega all’Agricoltura, Vincenzo De Luca, durante una riunione operativa convocata in prefettura a Benevento.
All'incontro erano presenti i sindaci dei 61 Comuni colpiti, il capo della Protezione civile nazionale Fabrizio Curcio, il ministri dell’Interno Angelino Alfano e il ministro per l’Ambiente Gian Luca Galletti.

"Siamo al fianco dei territori colpiti dall'alluvione e non aspetteremo un minuto di più", ha dichiarato De Luca.

La conta dei danni
L’alluvione e le frane che hanno colpito Benevento e buona parte della sua provincia a seguito degli eventi atmosferici eccezionali del 14, 15 e 19 ottobre scorso ha provocato danni ingentissimi all’agricoltura della zona.

La Cia - Confederazione italiana agricoltori li ha stimati in un miliardo di euro, ma a sorpresa Coldiretti Campania minimizza: non sono più di 120 milioni, sostiene l'organizzazione campana.

E mentre sui danni alle colture Cia e Coldiretti dibattono vivacemente, il 28 ottobre il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina sarà in visita alle aree colpite, per rendersi conto personalmente dell’entità dei danni. Anche perché tra le ipotesi per ora allo studio c’è la possibile richiesta dell’Italia a Bruxelles dell’attivazione del fondo per le emergenze gestito dalla Commissione Ue.

“Occorre serietà in questo momento per affrontare la difficile opera di ricostruzione del tessuto economico provinciale – ha spiegato sabato in una conferenza stampa a Benevento Gennaro Masiello, presidente di Coldiretti Campania - Coldiretti ha verificato tramite le sue strutture territoriali, confrontandosi con gli enti locali, la reale condizione.
Fango e detriti hanno colpito circa il 10% dei vigneti su circa 11.000 ettari totali. Una condizione preoccupante per cui occorreranno anni per rimettere a posto, ma che lascia intatta la capacità produttiva di Aglianico e Falanghina.
Stimiamo che i danni alla produzione agricola ammontano a circa 100 milioni di euro, 50 per il vitivinicolo e 50 per le altre produzioni. Sono valutabili in circa 10 milioni di euro i danni alle strutture aziendali e altri 10 milioni circa alla viabilità poderale ed interpoderale. Una corretta quantificazione del danno torna utile per ottenere la dichiarazione dello stato di emergenza”.


Alessandro Mastrocinque, presidente dalla Cia Campania, che venerdì scorso aveva accompagnato il presidente nazionale dell’organizzazione Dino Scanavino nelle aree colpite replica con una piccata nota su Facebook: “Spiace comprendere che non c'è contezza del grave danno al territorio sannita, anche da parte di chi dovrebbe conoscerlo bene e tutelarlo. La Cia va avanti a difesa e garanzia di un comparto economico gravemente danneggiato dall'alluvione, e che ha colpito non solo l'agricoltura e aziende agricole ma anche infrastrutture per l'agricoltura”. 
La Cia aveva evidenziato come su 30 mila agricoltori colpiti ci sarebbero almeno 4000 aziende agricole completamente distrutte e un danno importantissimo anche per settori diversi da quello vitivinicolo: olivicolo, ortofrutta e seminativi. Saranno ora i competenti uffici regionali a tirare fuori il vero dato di quella che in ogni caso resta un’emergenza di dimensioni enormi: perché sono 61 i comuni colpiti dall’evento sui 78 dell’intera provincia di Benevento.

Le proposte delle organizzazioni agricole
E le autorità politiche dovranno vagliare le richieste che vengono da tutte le organizzazioni agricole per allentare la morsa del disastro sulla popolazione rurale.

Agrinsieme Campania ha proposto la sospensione dei termini, in favore delle aziende colpite, per la rendicontazione dei progetti finanziati dal Programma di sviluppo rurale 2007-2013, già prorogati al 15 novembre.

La Cia Campania ha proposto, nelle more della dichiarazione di stato di emergenza nazionale, l’attivazione del Fondo di emergenza nazionale anche in favore del settore agricolo. E, sempre la Cia, per bocca del presidente Scanavino, ha proposto di “varare un piano di recupero di queste zone che comprenda anche agevolazioni di carattere fiscale e burocratico”.

Coldiretti Campania ha proposto il rinnovo automatico per altri dodici mesi delle cambiali agrarie e  la predisposizione di risorse cospicue a disposizione delle imprese agricole, sotto forma di fondo rotativo o contributi in conto interessi, da appostare nella Camera di Commercio di Benevento, attraverso un fondo perequativo di UnionCamere.

Sempre Coldiretti ha chiesto anche la deroga alle autorizzazioni per la pulizia e lo smaltimento dei rifiuti che hanno invaso i terreni e una moratoria sui pagamenti degli oneri contributivi per gli agricoltori e per i braccianti agricoli assunti.