Il maltempo che ha imperversato negli ultimi 14 giorni sul Sud Italia e sulla Sicilia lascia sul campo molti danni e soprattutto obbliga la politica a riflettere sulla vulnerabilità delle aree interne e sugli strumenti da adottare per intervenire in caso di eventi eccezionali, come quello che ha colpito la provincia di Benevento, in Campania dove la stima di un miliardo di euro di danni appare ora dopo ora prudenziale.
 
E poco fa AgroNotizie ha appreso che mercoledì 28 ottobre Maurizio Martina, ministro delle Politiche agricole, sarà in visita nelle zone alluvionate di Benevento, dove oggi si è recato il presidente nazionale della Confederazione italiana agricoltori, Dino Scanavino. Mentre domani sarà la volta del ministro per l’Ambiente Gianluca Galletti. Fonti vicine al Mipaaf  ipotizzano - per il caso di Benevento - la richiesta da parte dell'Italia alla Ue per attivare i fondi per le emergenze gestiti dalla Commissione europea

Ma danni si segnalano un po’ ovunque, dalla Sicilia orientale, colpita da una tromba d’aria, alla Puglia, dove l’assessore alle politiche agricole Leonardo Di Gioia è tornato nel suo Gargano per verificare di persona i danni dell’ultima perturbazione.
 
Calabria e Basilicata, in parte risparmiate dall’ultima ondata, affilano le armi del Psr per dare ossigeno alle imprese ferite dalle piogge e dalla grandine della scorsa estate, che ha finito con il colpire per lo più colture assicurabili con assicurazioni incentivate, per le quali il governo ha appena stanziato 140 milioni di euro, e dove si è fuori dai tempi della proroga del decreto legge 5 maggio 2015, n. 51  poi diventato legge 2 luglio 2015, n. 91  “Disposizioni urgenti in materia di rilancio dei settori agricoli in crisi, di sostegno alle imprese agricole colpite da eventi di carattere eccezionale e di razionalizzazione delle strutture ministeriali" che aveva temporaneamente aggiornato le norme sull’attingibilità del Fondo di solidarietà per le colture assicurabili ma non assicurate.
 
Campania
“I danni sono ingentissimi, ma ho visto tanta determinazione e una forza straordinaria, una potente capacità di reazione da parte delle gente e degli imprenditori. Ora è fondamentale che arrivino gli aiuti promessi, ma soprattutto che non cali l’attenzione. Qui l’agricoltura deve risorgere in fretta per dare una prospettiva di sviluppo a queste terre e nel contempo bisogna mettere in sicurezza il territorio". Questo il commento a caldo di Dino Scanavino, presidente nazionale della Cia, oggi in visita a Benevento, nelle zone alluvionate.
 
Anche nella conferenza stampa Dino Scanavino ha ribadito: “Servono aiuti immediati, ma serve anche rinviare la rendicontazione dei progetti del Piano di sviluppo rurale. Le aziende devono essere messe in condizione oggi di concentrare tutti gli sforzi sulla ripresa”.

La stima dei danni fatti da Cia è stata resa nota da Alessandro Mastrocinque ed è pesantissima: ci sono ancora paesi completamente isolati, mentre i danni provocati dal maltempo e dall’esondazione del Calore sono incalcolabili se si considera anche l’indotto che verrà completamente perso.
 
La conta delle perdite è spaventosa: circa 4000 aziende agricole distrutte, 30 mila agricoltori colpiti.
“Eppure – nota Scanavino ho visto un’immediata capacità di reazione. Stamani siamo andati alla cantina di Solopaca e stavano già imbottigliando il vino. Hanno però tutte le barriques in mezzo al fango e nelle zone di pianura le vigne sono totalmente compromesse. Lì si può solo estirpare e dunque per i prossimi cinque anni non si farà vino. Per fortuna nelle zone collinari la viticoltura ha resistito”.
 
“Gravissima è la situazione nel comparto cerealicolo. Abbiamo incontrato molti coltivatori: i raccolti del prossimo anno sono sicuramente compromessi. Stiamo andando a vedere la situazione dei frutteti e degli oliveti. Purtroppo molti frantoi sono inagibili e la produzione di quest’anno è andata persa. Abbiamo visitato anche la zona del Fortore e lì davvero la situazione è difficilissima. Per questo – ha osservato ancora il presidente nazionale della Cia – è indispensabile che si agisca da parte del governo con azioni d’immediato sostegno, ma che ci sia anche un’opera di messa in sicurezza del territorio di cui devono essere protagonisti gli agricoltori che sono i custodi della terra. Si può affidare a loro il compito di ripristinare il territorio assicurando alle imprese un reddito".
 
“Devo però anche dire – nota Dino Scanavinoche la presenza qui oggi del sottosegretario all’Agricoltura Giuseppe Castiglione e quella annunciata domani del ministro per l’ambiente Gian Luca Galletti testimoniano la sensibilità del governo”.
 
Sicilia
La Sicilia è sicuramente un'altra delle Regioni colpite, mentre non sono ancora noti i danni fatti dal nubifragio di pochi giorni fa nella provincia di Catania.
C’è una prima conta dei danni a Licata, nella provincia di Agrigento, funestato da una tromba d’aria che nei giorni scorsi ha colpito anche Palma di Montechiaro ed alcuni altri centri .
“Il comune – ha annunciato ieri Paolo Pendolino, presidente del Comitato spontaneo degli agricoltori colpiti dalle intemperie del 10 ottobre scorso – ha fatto una prima stima dei danni, sulla base delle istanze presentate all’ente nei giorni in cui è rimasto aperto l’apposito sportello del Carmine. Bene, secondo questi calcoli l’entità dei danni subiti dalle aziende agricole licatesi oscilla tra i 22 ed i 23 milioni di euro ed è provvisoria".
 
Puglia
Oggi Leonardo Di Gioia, assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia torna nella sua Capitanata anche in risposta alle richieste pervenute dai sindaci del foggiano. Sta verificando di persona, insieme ai tecnici dell’Ufficio provinciale Agricoltura e dei Consorzi di bonifica di Foggia, i danni causati dalle piogge alluvionali nei terreni dell’Appennino Dauno.
“La situazione idrogeologica nei territori della Daunia – sottolinea Di Gioia - è sempre più compromessa. Alluvioni intense, oramai frequenti, aggravano l’erosione idrica, provocando allagamenti in tutta la pianura del Tavoliere per via dello straripamento dei corsi d’acqua. Servono immediatamente interventi strutturali e preventivi per un territorio ad elevato rischio in Puglia, con numerose frane e smottamenti, che compromettono coltivazioni e le attività imprenditoriali”.

“Si tratta di fenomeni – aggiunge l’assessore – che trascendono l’ambito di intervento delle norme della Politica agricola comunitaria sulla condizionalità, assumendo, invece, un carattere strettamente emergenziale”.
Di Gioia conclude dicendo: Sopralluoghi e monitoraggi riguardano tutte le aree della nostra Regione colpite in questi ultimi giorni dalla piogge intense, al fine di valutare e attuare, con le strutture assessorili competenti, azioni efficaci da porre subito in essere”.
 
Basilicata
In Basilicata i danni  per le grandinate sono stimati "in circa 9 milioni di euro - rende noto l’assessore all'agricoltura lucano, Luca Braia - e che riguardano le 130 aziende agricole che hanno segnalato i danni agli uffici regionali per il tramite dei comuni di appartenenza”. 
Ieri si è tenuto il tavolo per la gestione del rischio in agricoltura e “L’attenzione si è focalizzata su tre possibili ambiti di intervento non in contrasto con la Legge 102 del 2004: prima di tutto il rifinanziamento della legge regionale 21/2006 - prosegue l’assessore Braia - che prevede il contributo agli agricoltori che attivano le assicurazioni in maniera compensativa, integrativa e/o sostitutiva da quanto previsto dalle norme nazionali (max 65% del premio) per le quali il ministro Martina pochi giorni fa ha annunciato lo stanziamento di 140 milioni di Euro, nella prossima legge di stabilità, per le annualità 2014 e 2015. La legge regionale prevede inoltre il finanziamento delle forme divulgative e di sensibilizzazione all’accensione delle polizze assicurative stesse, al fine di incrementare la percentuale di agricoltori che vi accedono, dal momento che nel centro Sud la media non supera il 15% rispetto al dato del Nord del paese che sale al di sopra del 60%”.
 
Secondo ambito di intervento, così come avvenuto nel 2011, le 130 aziende dell’elenco della ricognizione danni 2015 potrebbero essere destinatarie di interventi di corresponsione del contributo consortile per l'irrigazione a carico del bilancio regionale, da ricercare nella prossima finanziaria.
 
Terzo e ultimo ambito su cui il tavolo si è soffermato è quello dell’istituzione di una premialità (sempre per le 130 aziende danneggiate) per accedere alle misure previste dal nuovo Psr 2014-2020, a partire da quelle riguardanti le forme di prevenzione.
 
Calabria
La Calabria non sembra coinvolta nell'ultima ondata di maltempo che ha colpito le Regioni del Sud, ma è ancora alle prese con i gravissimi danni causati dall'alluvione del 12 agosto.
Nella zona ionica di Rossano e Corigliano si sono contati ben 100 milioni di euro di danni; per questi territori è stato tempestivamente dichiarato lo stato di calamità. Con delibera del Consiglio dei ministri del 27 agosto 2015, la Regione impiegherà anche le risorse del Programma di sviluppo rurale, al fine di attivare operazioni di ripristino del potenziale produttivo e delle infrastrutture danneggiate e per mettere in campo interventi di prevenzione dei rischi.
Somma stanziata 4 milioni di euro sulla misura 126 del Psr 2007-2013.
Saranno destinati ai soggetti pubblici e loro associazioni, che intenderanno effettuare investimenti per la ricostituzione funzionale delle infrastrutture danneggiate dall’alluvione e realizzare interventi mirati alla prevenzione dei rischi. Tale dotazione finanziaria potrà essere integrata con risorse che si renderanno eventualmente disponibili nell’ambito del Psr Calabria 2007-2013, ovvero nella programmazione 2014-2020 del Psr.