Nel passaggio fra anno vecchio e nuovo l'attenzione dei quotidiani si è concentrata, per quanto riguarda i temi agroalimentari, soprattutto sull'andamento dei mercati. Così “Repubblica” del 19 dicembre si sofferma sui grandi gruppi che a livello mondiale “governano” i commerci internazionali degli alimenti, per scoprire che 10 società si contendono il 70% delle derrate alimentari. Restiamo sui temi del commercio mondiale con “Italia Oggi” del 23 dicembre dove si parla del piano messo a punto dall'Istituto per il commercio estero (Ice) per promuovere il made in Italy nelle catene di distribuzione Usa. Nonostante queste iniziative, le nostre esportazioni verso i Paesi extra-Ue hanno subìto nel novembre dello scorso anno una flessione dell'1,8%, come si apprende il 23 dicembre da “Il Sole 24 Ore”. Fra le cause di questa flessione rientra l'embargo russo che secondo “Libero” del 23 dicembre ci costa almeno 1,2 miliardi di euro. E per superare i problemi del blocco deciso dalla Russia, c'è chi tenta nuovi mercati, come nel caso del Grana Padano, che stando a quanto riporta “La Stampa” del 4 gennaio ha trovato nuovi importanti sbocchi nel Giappone, dove l'export di questo formaggio è cresciuto del 5%. Altro mercato che si sta aprendo ai nostri formaggi grana è la Corea del Sud, che ha eliminato le barriere doganali, come scrive l'8 gennaio “Libero”.

Reddito a picco
Dai commerci internazionali al mercato interno con la “Gazzetta del Sud” del 22 dicembre che denuncia la pesante situazione degli agrumeti e della produzione di clementine in particolare, che restano sugli alberi perché antieconomico procedere con la raccolta. Per colpa delle basse produzioni e dei prezzi volatili il 2014 è stato un anno nero anche per pomodoro e barbabietola, come denuncia la “Gazzetta di Parma” del 30 dicembre. Altro settore che lascia il 2014 in sofferenza è quello del latte. Lo scrive “Il Giorno” ricordando il mancato accordo sul prezzo del latte in Lombardia, che si trascina da sei mesi. All'elenco dei settori in difficoltà “Il Secolo XIX” del 5 gennaio aggiunge poi l'olio e il miele, tormentati da maltempo e attacchi di patogeni. Ad acuire le sofferenze del mondo agricolo anche le difficoltà sul fronte del credito, che ha messo in crisi ben 18mila aziende agricole, stando alla denuncia de “La Stampa” del 28 dicembre. Un insieme di concause che si traducono nella caduta del reddito degli agricoltori italiani, pari ad un meno 11%, anche questo un dato che si legge sulle pagine de “La Stampa”.

Imu tira e molla
Un capitolo a parte merita il tira e molla sull'applicazione dell'Imu sui terreni montani. Molti i giornali che se ne sono occupati in questo passaggio fra anno vecchio e nuovo. Il “Gazzettino” del 24 dicembre anticipa che anche per i terreni sotto i 600 metri di altitudine (dunque colpiti dalla tassa), è stato accolto il ricorso per sospendere i pagamenti. Gli fa eco il 27 dicembre “Italia Oggi” secondo il quale l'applicazione del 'Imu è solo “congelata” sino al 21 gennaio. Curioso l'episodio riportato da “QN” del 30 dicembre, che racconta il caso del comune di Fivizzano, nei pressi di Massa Carrara, che ha spostato la sua sede ad oltre 800 metri per evitare che i suoi agricoltori siano costretti a pagare l'Imu. Il caso dei comuni che hanno sede sotto i 600 metri ha molte ripercussioni in Friuli Venezia Giulia, dove i comuni esenti da Imu agricola scenderebbero a soli 19, mentre in precedenza erano 123, come riferisce il “Messaggero Veneto” del 7 gennaio. Preoccupati anche gli olivicoltori, dice la “Gazzetta del Mezzogiorno” del 6 gennaio visto che sotto i 280 metri di altezza sono tutti tenuti al pagamento dell'Imu. Ma si può sperare nel blocco deciso dal Tar del Lazio, decisione che si apprende da “La Stampa” del 5 gennaio. L'8 gennaio torna sull'argomento il “Messaggero Veneto” per ricordare che la questione Imu sarà al centro di un incontro fra i sindaci e parlamentari nei prossimi giorni.

Dal “Palazzo”
Arrivano anche notizie di segno positivo come lo snellimento delle procedure per accedere ai benefici della Piccola proprietà contadina, argomento affrontato il 22 dicembre da “Il Sole 24 Ore”. Il 29 dicembre, ancora su “Il Sole 24 Ore”, si apprende che le agevolazioni previste in questi casi si applicano anche nella eventualità di un doppio lavoro. E' rimandata poi al 2016 la revisione dei coefficienti di redditività al 25% sui corrispettivi Iva per la produzione di agroenergie. I dettagli sono riportati su “Italia Oggi” del 7 gennaio. Infine c'è tempo sino al 2 marzo per accedere alle agevolazioni riservate ai giovani previste da Ismea per i contratti di rete. Lo si apprende da “Il Sole 24 Ore” del 6 gennaio.

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