La produzione biologica in serra è stata oggetto negli ultimi anni di un dibattito molto acceso in quanto l’assenza di un complesso di regole condivise ha determinato lo sviluppo nei singoli Paesi membri di pratiche usate e consentite a livello nazionale. Le più importanti differenze si riferiscono all’uso dell’energia e dei substrati colturali. Ciò ha provocato lamentele di competizione scorretta da parte di ciascuno degli Stati membri.
Il lavoro per la stesura del rapporto sulla produzione biologica in serra, si è articolato nella preparazione di una bozza, realizzata da un sotto gruppo di esperti presieduto da Fabio Tittarelli, e nella sua revisione e approvazione da parte del gruppo di esperti permanenti.
Le principali conclusioni a cui è giunto il Gruppo di esperti sono riconducibili ai seguenti punti:
• la produzione biologica in serra deve rispettare i principi e le normative della produzione biologica, specificati nel Reg. (Ec) 834/2007 e (Ec) 889/2008;
• vista la natura specialistica della produzione, alcune normative specifiche di produzione sono necessarie per assicurare un uso responsabile dell’energia, dell’acqua, del suolo e della sostanza organica;
• l’eccessiva intensificazione colturale della produzione biologica in serra minaccia la sua sostenibilità ed è oggetto di preoccupazione da parte del gruppo di esperti;
• la produzione biologica in serra deve essere realizzata su suolo. Si concede una deroga, con molte restrizioni (per esempio, impossibilità di aumento delle superfici attualmente utilizzate), solo ai Paesi nordici (Svezia, Norvegia, Finlandia e Danimarca);
• si raccomanda, nonostante le difficoltà tecniche e logistiche, la rotazione delle colture e l’introduzione di colture da sovescio a ciclo breve e di leguminose;
• si raccomanda, per la gestione della fertilità del suolo, un bilancio semplificato (input-output) dei nutrienti sulla base delle rese attese;
• il riscaldamento delle serre è consentito senza limitazioni per assicurare la protezione dal gelo (5°C). Il riscaldamento per il raggiungimento di temperature maggiori è concesso se adeguatamente giustificato in funzione della coltura;
• c’è grande preoccupazione per la diffusa tendenza di bruciare combustibili fossili in estate allo scopo principale di ottenere anidride carbonica da utilizzare per la concimazione carbonica. Conseguentemente, si afferma che l’utilizzo di combustibile fossile per la sola funzione di aumento della concentrazione di anidride carbonica delle serre non dovrebbe essere permesso.
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Fonte: CRA - Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura