Ancora danni alle colture per il maltempo, le prime anticipazioni sulla prossima vendemmia, il tira e molla sul prezzo del latte, il su e giù dei consumi, qualche marchio italiano in difficoltà. Sono questi alcuni degli argomenti che si incontrano sui periodici usciti negli ultimi giorni. Iniziamo dalla vendemmia che secondo gli esperti interpellati da “La Stampa” il 28 luglio fa pregustare un raccolto abbondante. Mentre si attende la nuova produzione, il vino italiano continua a macinare successi sui mercati stranieri e a guidare la fila non sono le sole etichette toscane e piemontesi, sino a ieri principali protagoniste del nostro export, come scrive “Il Tempo” del 26 luglio, ma anche quelle di altre regioni. Punta all'export anche il Verdicchio, tipica produzione enologica delle Marche, che dal prossimo ottobre lancerà una campagna promozionale negli Usa. I dettagli si possono leggere su “Avvenire” del 27 luglio. Successi anche per le “bollicine” targate Ferrari, che sul mercato svedese hanno conquistato un significativo più 25%, come spiega “Il Sole 24 Ore” del 26 luglio. “Italia Oggi” del 31 luglio lancia tuttavia un avvertimento. Alcuni importanti mercati, come quello russo e quello cinese, sembrano propensi a ridurre i consumi. Ma dalla Cina, è ancora “Italia Oggi” a darne notizia, arriva anche la notizia che l'import dei vini non è più ostaggio della guerra commerciale intrapresa con la Ue.

Ancora maltempo
A proposito di vigneti, il “Giornale di Brescia” del 31 luglio informa che grandine e pioggia hanno risparmiato i grappoli, ma hanno lasciato pesanti danni alle coltivazioni di mais. Danni anche in Toscana per il maltempo che ha colpito a macchia di leopardo alcune aree del Nord e del Centro. In provincia di Arezzo, scrive “La Nazione” del 31 luglio, coltivazioni distrutte per almeno un migliaio di ettari. Aziende devastate in Lombardia, racconta la “Provincia Pavese” del 30 luglio, e dalla “Stampa” del 31 luglio si apprende che altri danni si contano in Piemonte e in particolare in provincia di Alessandria. Le pagine del “Giorno” in edicola il primo agosto e dedicate a Bergamo, fanno il punto sui forti danni che la grandine ha arrecato a mais e orticole.

Bene, nonostante tutto
Maltempo e raccolti inferiori alle attese lasciano il segno, ma non modificano il bilancio positivo che l'agricoltura può vantare. Lo sostiene “Avvenire” del 27 luglio citando i recenti dati diffusi dall'Istituto di economia agraria (Inea). Ciò non toglie che anche in agricoltura la stretta creditizia sia un forte freno allo sviluppo delle imprese, una denuncia che arriva dalle pagine della “Gazzetta di Mantova” del 28 luglio. Gran parte dei risultati positivi dell'agroalimentare sono il risultato del miglioramento delle nostre esportazioni, e ora giunge la notizia, riportata da “Italia Oggi” del 27 luglio, che gli Usa hanno deciso di concedere il lasciapassare alla bresaola. Per contrastare la concorrenza sui mercati stranieri da parte dei prodotti che imitano le nostre produzioni tipiche a marchio Dop, l'Italia ha poi posto il veto ai patti fra Ue e Centro America. I dettagli si possono leggere su “Il Sole 24 Ore” del 27 luglio. Ma attenti, avverte “L'Unità” del 26 luglio, l'agricoltura non può vivere di solo export.

Marchi in difficoltà
I maggiori problemi, non a caso, si vivono sul mercato interno e le ripercussioni si fanno sentire anche su aziende e marchi che sino a qualche anno fa potevano vantare buoni risultati. E' il caso di Brendolan, noto in particolare per il prosciutto di San Daniele, oggi in cerca di acquirenti secondo quanto riporta il “Gazzettino” del 27 luglio. E si conclude la storia dei surgelati Arena, ora all'asta per la cifra di quattro milioni, come si apprende nello stesso giorno da “Libero”. Buone notizie invece per Conserve Italia. “Il Sole 24 Ore” del 31 luglio riporta la notizia che l'impianto di Albinea, sommerso dall'alluvione dello scorso novembre, può ora riprendere le sue attività.

Il latte che divide
Finalmente allevatori e industrie del latte hanno raggiunto un accordo sul prezzo del latte, ma c'è poco da festeggiare. Prima le scaramucce fra le parti raccontate dal quotidiano cremonese “La Provincia” del 26 luglio. Poi la ripresa delle trattative, scrive il “Giornale di Brescia”, di nuovo interrotte per un centesimo di differenza fra le richieste degli uni e le offerte degli altri. Alla fine ecco arrivare la firma sull'accordo che fissa il prezzo a 42 centesimi il litro. Che però divide le organizzazioni agricole. Se ne parla il 31 luglio su alcuni giornali come il “Corriere della Sera” (che all'argomento dedica poche righe), “Avvenire”, “Gazzetta di Mantova, per citarne alcuni. Più che il raggiungimento di un'intesa sul prezzo, la cronaca riporta le divisioni fra chi ha firmato l'accordo (Confagricoltura e Cia) e chi lo ha invece disconosciuto (Coldiretti e Copagri). Insomma, le solite divisioni dalle quali l'agricoltura non riesce a liberarsi. E alla fine l'assessore all'Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, ha mantenuto la parola. Presa carta e penna ha scritto al ministro francese all'Agricoltura, Stéphan Le Foll, stigmatizzando l'atteggiamento di Lactalis, l'industria francese proprietaria di molti marchi italiani protagonisti dell'intransigente trattativa sul prezzo del latte. Lo si apprende da “La Padania” del primo agosto.

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