98,9 milioni di euro per l’impianto di viti senza diritti di (re)impianto. E' quanto dovrà rimborsare l'Italia alla Commissione europea per quanto riguarda i fondi della Politica agricola comune indebitamente spesi.

Complessivamente si tratta di 426 milioni di spese della Pac che gli Stati membri dovranno restituire alla Commissione nell'ambito della procedura di liquidazione dei conti

I fondi riconfluiranno nel bilancio dell’Unione a seguito di infrazioni alle norme Ue o di inadempienze nelle procedure di controllo della spesa agricola. Se, infatti, gli Stati membri sono responsabili del pagamento e della verifica delle spese della politica agricola, spetta alla Commissione controllare che abbiano fatto un uso corretto dei fondi stanziati.

Tenendo conto della pressione finanziaria cui sono sottoposti alcuni Stati membri a causa della crisi finanziaria, la Commissione ha adottato un regolamento che autorizza gli Stati membri beneficiari di assistenza finanziaria a dilazionare, a determinate condizioni, il rimborso in un arco di tempo di 18 mesi, in aggiunta alla possibilità - già preesistente - di richiedere il frazionamento del rimborso nell’arco di un certo numero di anni.
Il primo Stato membro che ha chiesto di ricorrere a questa agevolazione è stato la Grecia.

Saranno recuperati fondi da: Danimarca, Germania, Estonia, Grecia, Spagna, Francia, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia e Regno Unito.

 

Rimborsi degli Stati membri:

  • 131,3 milioni dalla Spagna per l’impianto di viti senza diritti di (re)impianto;
  • 98,9 milioni dall'Italia per l’impianto di viti senza diritti di (re)impianto;
  • 71,5 milioni dalla Grecia per carenze nei controlli delle uve secche;
  • 62,9 milioni dalla Francia per carenze nei controlli dei premi per i bovini;
  • 21,3 milioni dalla Grecia per l’impianto di viti senza diritti di (re)impianto;
  • 13,3 milioni (impatto finanziario: 13,1 milioni) a carico della Polonia per carenze nel sistema sanzionatorio e per mancata definizione delle buone condizioni agronomiche e ambientali (Bcaa) in relazione alla condizionalità;
  • 11,6 milioni dalla Grecia per l’assenza del sistema di controllo della produzione e dell’ammasso di zucchero.
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