Il 2011 sarà ricordato forse come una delle stagioni più complesse nella storia della Cooperativa Sant’Orsola che ha presentato ai suoi soci riuniti in assemblea i dati del bilancio dell'annata appena trascorsa, insieme alle iniziative in programma per il 2012.

Il mix composto dalle difficili condizioni meteorologiche dell’estate scorsa e dai problemi legati a nuovi insetti infestanti hanno pesato in modo determinante sui risultati della Cooperativa.
Nonostante tutto, l’esercizio 2011 si è chiuso con un fatturato pari a 52,2 milioni di euro, con una flessione del 2% rispetto all’anno precedente da imputare principalmente a un netto calo dei conferimenti.
Nel corso dei mesi, infatti, il prezzo medio di vendita al kilogrammo dei prodotti Sant’Orsola si è mantenuto a un livello leggermente superiore a quello del 2010 (da 6,52 a 6,61 €/kg), dimostrando come, a fronte di una stagione di produzione normale, si sarebbero potute ottenere performance in linea con quelle degli esercizi precedenti, anche in virtù di una domanda che si mantiene su buoni livelli.

Anche nel 2011 Sant’Orsola si conferma comunque leader nel settore dei piccoli frutti, fragole e ciliegie tardive, grazie alla solidità strutturale e alla compattezza della compagine sociale e un marchio forte e molto noto, che gode della fedeltà di milioni di consumatori in tutta la Penisola.

 

Il bilancio 2011: meno conferimenti, ma solidità patrimoniale e finanziaria

Nonostante i fattori che hanno influito negativamente sulla stagione, Sant'Orsola ha chiuso l’esercizio con un consuntivo in linea con i risultati attesi nella seconda metà dell’anno. Il bilancio 2011 ha confermato l’equilibrio e la solidità della Cooperativa.
Sull’andamento della stagione hanno pesato principalmente le condizioni climatiche avverse che si sono registrate durante tutta l’annata. L’andamento dei mesi invernali ha inciso sul primo ciclo produttivo di fragole, mentre le piogge della prima quindicina di giugno hanno influito negativamente sulle ciliegie. Infine, l’andamento meteorologico anomalo ha determinato sovrapposizioni di picchi produttivi tra diverse aree di produzione, in particolare per quanto riguarda lampone e mora. A incidere sulla produzione, anche la presenza del parassita Drosophila Suzuki.
In questo scenario, le entrate complessive della Cooperativa Sant’Orsola nel 2011 si sono attestate sui 52,2 milioni di euro, con una diminuzione del 2%. Il fatturato derivante dalla frutta fresca è di 41,9 milioni di euro, con una diminuzione del 6%. A questi si aggiungono 3,2 milioni di euro derivanti dalle vendite di scorte agrarie, 3,1 milioni dalla vendita di piante ai soci, 680mila euro dal punto vendita aziendale e oltre 415mila euro derivanti dalla vendita di prodotto trasformato.

Nel corso dell'anno sono state messe in commercio 6.100 tonnellate di fragole, piccoli frutti e ciliegie, con una richiesta costante lungo tutti i 12 mesi. Il prezzo di vendita medio è stato di 6,61€/kg. Le liquidazioni ai soci hanno raggiunto complessivamente poco più di 18 milioni di euro, mentre gli acquisti di frutta dall’Italia e dall’estero si sono attestati a 9,9 milioni di euro.

“Anche in presenza di una annata non ottimale – ha commentato il presidente, Silvio Bertoldisiamo riusciti ad avere valutazioni positive per il nostro prodotto. Siamo fiduciosi in un miglioramento delle nostre performance nel 2012, grazie alle misure di efficienza e contenimento dei costi che stiamo introducendo da diverso tempo”.
“La domanda di piccoli frutti, fragole e ciliegie tardive continua ad attestarsi su buoni livelli - così Michele Scrinzi, direttore della Cooperativa -. Grazie alle loro caratteristiche gustative, nutrizionali e alle grandi proprietà salutistiche, i nostri prodotti si continuano a vendere molto bene e i problemi di giacenze e scorte sono praticamente assenti”.

 

La scommessa: tecnologia per l’incremento del reddito netto dell’azienda agricola

Per incrementare i livelli quantitativi e qualitativi delle produzioni la Cooperativa, attraverso il servizio Tecnico ed il servizio Ricerca e Sviluppo, mette a disposizione specifiche tecnologie per la programmazione delle coltivazioni, per il controllo del microclima all’interno delle strutture di protezione, per la gestione dell’acqua e della fertirrigazione. L’utilizzo, inoltre, delle varietà ottenute attraverso il lavoro di miglioramento genetico, capaci di soddisfare gli aspetti sia produttivi per il coltivatore che gustativi per il consumatore, contribuisce alla crescita tecnica ed economica delle aziende.