"Ciò che la natura ha fatto in millenni non può essere stravolto in poco tempo dall'uomo". Queste le parole del presidente del Consorzio di tutela Arancia Rossa di Sicilia Igp, il professor Alessandro Scuderi, raggiunto telefonicamente da Agronotizie, in merito alla scoperta dei ricercatori del John Innes Centre di Norwich (Uk) del gene responsabile della pigmentazione tipica delle Arance Rosse.
La combinazione di giorni di sole caldi e notti fresche, tipica dell'area siciliana intorno all'Etna, crea le condizioni ideali per la crescita e la maturazione di questi frutti, ricchi di vitamina C e antiossidanti, che da recenti ricerche sono risultati importanti per combattere il diabete e l'alzheimer.
Ruby, così è stato ribattezzato dagli scienziati il gene isolato dalla polpa delle arance, è controllato da elementi genetici mobili che sono attivati dallo stress del freddo.
La ricerca, che fa parte del programma europeo Athena, continuerà per scoprire se è possibile indurlo anche senza la dipendenza dal freddo.
Il professor Scuderi ha ribadito la "posizione totalmente contraria del Consorzio alla ricreazione 'artificiale' del frutto", sottolineando che "le proprietà salutari del frutto derivano dalla sinergia di più componenti che non possono essere ricreate in laboratorio".
Scuderi ha poi aggiunto di aver contattato i ricercatori e la notizia si è ridimensionata: "la scoperta - ha infatti precisato - riguarda solo l'isolamento del gene: non c'è bisogno quindi di inutili allarmismi derivanti più che altro da una costruzione mediatica. La natura protegge ancora la ricetta del mix magico che trasforma le Arance Rosse di Sicilia in un elisir di pura salute".