L’agricoltura perde 40mila occupati e fa registrare con -4,6%, il calo più elevato nel numero di lavoratori, tra tutti i settori. 

E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sull’occupazione, in riferimento ai dati Istat sugli occupati e disoccupati nel secondo trimestre 2011. 

La forte riduzione del numero degli occupati è il risultato, sottolinea la Coldiretti, della situazione di crisi di mercato che ha colpito alcune coltivazioni ad elevato impiego di manodopera come la frutta e la verdura, amplificata dagli effetti della ingiustificata psicosi determinata dal batterio killer in Germania. 

A causa dei crollo dei consumi e delle esportazioni determinato dalla paura nei  campi, precisa la Coldiretti, sono rimasti invenduti oltre cinquanta  milioni di chili di ottime e sane verdure italiane. A determinare il calo dell’occupazione anche l’andamento stagionale primaverile sfavorevole con pioggia continua che ha ostacolato il normale svolgimento delle semine. 

La riduzione degli occupati nei campi, precisa la Coldiretti, si è fatta sentire sia tra i lavoratori dipendenti (-5%) che tra quelli indipendenti (-4,2%) e ha colpito soprattutto il nord (-12,2%) e il centro Italia (-8,6%) mentre si è verificato un aumento al sud (+3,1%). 

"L’agricoltura – conclude la Coldiretti - resta comunque un’importante opportunità occupazionale per molti giovani che si stima in ben 250mila abbiano partecipato alle campagne di raccolta estiva per la frutta e la vendemmia".